Ho difeso il mio amore testo significato

Dato il profondissimo impatto che l'iniziativa delle ICS sta avendo
sulla coscienza delle masse (proprio di stamani è la pubblicazione a
tempo di record di un "instant book" intitolato: "ICS Files: The case
of the Italian Cover Story in a peripheric Italian newsgroup"),
proseguo con un altro illuminante esempio d'italica cover, che
stavolta tocca un gruppo che potrebbe essere anche abbastanza IT qui
dentro: nientepopodimeno che i Nomadi.

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In ogni post/mail delle ICS è nascosto un inglesismo clamoroso: nella
prima puntata, tutti (?) se ne saranno accorti, c'era un
"carefullamente". Scopri anche tu IL CRUDO ANGLICISMO NASCOSTO NEL
TESTO e fai pervenire la tua risposta sul thread: vincerai ricchi
premi!

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** ITALIAN COVER STORY **
1: "Ho difeso il mio amore", fu: "Nights in white satin"
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Eh, sì, qui si parla di una delle canzoni più famose dei Nomadi;
sicuramente molto suggestiva, ed interpretata con la consueta classe
(ed anche con un deciso tono epico) da Augusto Daolio -che del resto
il tono epico ce lo aveva per natura, riuscì persino a epicizzare il
jingle, da lui cantato, del "bianco profumo del nuovo Olà". "Ho difeso
il mio amore" può essere labellato tranquillamente come un evergreen,
una di quelle canzoni immortali che almeno una volta all'anno ognuno
di noi si ritrova a ascoltare e/o canticchiare sotto la doccia
(seguita dall'immancabile urlo del/la
consorte/convivente/fidanzata(o), mamma/babbo/fratello/sorella
eccetera: " Dé, ma saòsa vo' difènde te, favadilessooooo!").

"Ho difeso il mio amore" è la cover (anche in questo caso una quasi
totale riscrittura che ben poco ha a che vedere con il testo
originale) di un'altrettanto celebre canzone dei Moody Blues, "Nights
in white satin" (Notti in raso bianco), del 1967; gli autori dello
scempio sono, toh, i famigerati "Tre P" (Pace-Panzeri-Pilat), ma prima
dei Nomadi, il testo era stato cantato dai Profeti (gruppo abbastanza
noto, a dire il vero). Dopo la versione nomadesca, il brano fu invece
ripreso da un altro paio di gruppi che hanno lasciato un'indelebile
traccia nella canzone italiana, i "Bit-Nik" (sic, la grafia è questa;
in francese, con la stessa pronuncia, si avrebbe "bite nique", cioè
qualcosa come "cazzo scopa", o "minchia fotte") e i "Gatti rossi"
(miao!); Dalida (al secolo Jolanda Gigliotti) ne avrebbe invece
cantata una versione con testo e titolo diversi ("Un po' d'amore"). Ma
bisogna notare, e qui si ha il vero colpo di scena che riporta il
tutto ad un IT commoventemente ciofanschiano, che il retro del 45 giri
dei Nomadi contenente "Ho difeso il mio amore" recava una nostra
vecchissima conoscenza: "Canzone per un'amica", scritta da uno
sconosciuto ragazzotto modenese...

Cosa combinarono Pace-Panzeri-Pilat sul povero testo originale? Uno
scempio? Un incitamento al delitto d'onore? Non ci è dato saperlo.
Riassumiamo brevemente la vicenda della drammatica canzone: un uomo
geloso viene tradito dalla fidanzata, oviamente ingannata dal
classicissimo subdolo seduttore; l'otto di maggio, il cornuto risolve
elegantemente la questione facendoli entrambi fuori "per difendere il
suo amore", forse ammazzandosi a sua volta; da allora il suo spirito
vaga chiedendo perdono, incappando purtroppo nell'ascolto di Pace,
Panzeri e Pilat che stavano facendo un picnic vestiti di raso bianco.

Il problema è che il testo non è molto chiaro; anzi, proprio scrivendo
fuor da' denti, non ci si capisce proprio una mazza. Vi sono infatti
due ipotesi possibili, tutte e due piuttosto contraddittorie e con dei
punti notevolmente ambigui & oscuri (cfr. il noto saggio di Franz
Gütschien, docente di italianistica alla Staatliche Universität di
Dresda: "Ich habe meine Liebe verteidigt: Hypothesen und Vorstellungen
für eine korrekte Interpretation des weltbekannten Liedchens"):

a. Il tizio sorprende la fidanzata in consenziente compagnia del vile
seduttore (vengono a mente quasi le "ragazze della notte" e certi
"califfi cui non darei una lira"), viene colto dalla disperazione,
imbraccia la mitragliatrice che ha fregato allo zio partigiano e li
stende; indi si hanno due possibili soluzioni. O il vendicatore
rivolge contro di sé l'arma e si sbudella, oppure viene arrestato e
condannato all'ergastolo, con la speranza che, però nei suoi confronti
venissero applicate le allora vigenti leggi sul delitto d'onore. Fa
però in tempo a scrivere qualcosa su una pietra, e poi "non vede più
il sole" (oppure lo vede a scacchi).
In questo caso la "difesa del suo amore" sarebbe attinente al concetto
in sé di amore che egli recava dentro, un amore davvero esplosivo;

b. Il tizio sorprende la fidanzata nelle grinfie del vile seduttore,
che sta esclamando "Oh sì, sei un bruto, maledetto, mmmm.." e, per
difendere il suo amore (ovvero lei), imbraccia la mitragliatrice di
cui sopra e lo abbatte; al che scrive qualcosa su una pietra, saluta
la ragazza e si uccide oppure viene arrestato, come sopra.

Insomma, un bel casino; e il verso "lo capite anche voi" è in realtà
una bella presa per i fondelli, perché non ci si capisce proprio
nulla. Ad ognuno trarre le conclusioni che più gli aggradano.

Il brano originale, notissimo, dei pionieri del "prog-rock" fa parte
del loro concept-album del 1967 "Days Of Future Passed" ("I giorni del
futuro sono passati"); autore ne è il nuovo cantante del gruppo,
Justin Hayward; nel disco questo brano rappresenta l'ultima fase, la
notte. La struttura del disco parte infatti dall'alba per seguire,
canzone per canzone, una intera giornata:

1. The Day Begins
2. Dawn: Dawn Is a Feeling
3. The Morning: Another Morning
4. Lunch Break: Peak Hour
5. The Afternoon: Forever Afternoon...
6. Evening: The Sun Set: Twilight Time
7. The Night: Nights in White Satin

Il brano, accompagnato e preceduto da una ambientazione sonora
ispirata all'accompagnamento musicale di un film melodrammatico,
affidata ad una orchestra sinfonica (la London Festival Orchestra)
allude nella atmosfera e nel testo a qualche cosa di drammatico, a un
amore intenso che ha una svolta, forse tragica.

Curioso notare che negli anni '80 lo stesso procedimento è stato
seguito da una scrittrice inglese, Michelle Spring, specializzata nel
trarre romanzi da titoli di canzoni famose (tipo "Every Breath You
Take", "In The Midnight Our", ecc.). Nel caso di "Nights In White
Satin" la vicenda è ambientata nella seconda metà dell'800 a
Cambridge, e parla di una giovane prostituta che, ovviamente, fa una
fine tragica.

*

Ho difeso il mio amore
I Nomadi, 1968
Testo di Pace-Panzeri-Pilat

Queste parole
sono scritte da chi
non ha visto più il sole
per amore di lei.

Io le ho trovate
in un campo di fiori.
Sopra una pietra
c’era scritto così:

Ho difeso
ho difeso
il mio amore
il mio amore.

C’era una data
l'otto di maggio,
lei era bella,
era tutto per lui.

Poi venne un altro,
gliela strappa di mano
cosa poi sia successo
lo capite anche voi.

Ho difeso
ho difeso
il mio amore
il mio amore.

Questa è una storia
che finisce così
sopra una pietra
che la pioggia bagnò.

Son tornato una notte
e ho sentito una voce,
il grido di un uomo
che chiedeva
perdono.

Ho difeso
ho difeso
il mio amore
il mio amore.

Ho difeso
ho difeso
il mio amore
il mio amore.

*

Nights in white satin
Moody Blues, 1967
testo di Justin Hayward

Nights in white satin
Never reaching the end
Letters are written
Never meaning to send
Beauty had always miss
With these eyes before
Just what the truth is
I can’t say anymore

Cause I love you
Yes I love you
Oh oh I love you

Gazing at people
Some hand in hand
Just what I’m going through
They can’t understand
Some try to tell me
Thoughts they cannot defend
Just what you want to be
You‘ll be in the end

And I love you
Yes I love you
Oh oh I love you

Nights in white satin
Never reaching the end
Letters are written
Never meaning to send
Beauty had always mess
With these eyes before
Just what the truth is
I can’t say anymore

And I love you
Yes I love you
Oh oh I love you
And I love you
Yes I love you
Oh oh I love you.

*

Traduzione del testo originale
Notti di raso bianco

Notti di raso bianco (1)
non arrivano mai alla fine
lettere scritte
non significa che siano spedite
La bellezza si è sempre perduta
in questi occhi.
Quale sia realmente la verità
non sono più in grado di dirlo.

Perché ti amo
sì, ti amo
ti amo

Guardo la gente
che cammina mano nella mano
proprio quello che sto per fare
loro non lo possono capire
qualcuno tenta di attribuirmi
intenzioni che non possono condividere.
Semplicemente, quello che tu vuoi essere
alla fine lo sarai.

Ed io ti amo
sì, ti amo
ti amo

Notti di raso bianco
non arrivano mai alla fine
lettere scritte
non significa che siano spedite
La bellezza si è sempre confusa
in questi occhi.
Quale sia realmente la verità
non sono più in grado di dirlo.

Ed io ti amo
sì, ti amo
ti amo
Ed io ti amo
sì, ti amo
ti amo

(2/continua)
--
*Riccardo Venturi* <***@SPAMMACECCHIGORIspl.at>
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So er an îr ufgestigen ist (Vogelweide & Wittgenstein)*
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