Chi ha la glicemia alta può avere qualche dubbio su cosa poter mangiare e cosa no, ad esempio, potrà mangiare le fragole? Show
I principali valori del sangue che devono essere tenuti sotto controllo, soprattutto dopo una certa età, sono quelli del colesterolo e della glicemia. Infatti, se non si hanno patologie particolari che implicano un aumento anche in giovane età, l’organismo può dare segnali diversi dopo i 50 anni e questi due elementi sono i primi a cambiare. Cambia l’organismo, cambia il metabolismo e si deve fare molta attenzione per cercare di prevenire patologie come il diabete e malattie come l’ictus e l’infarto. Queste due condizioni si possono verificare a seguito di colesterolo alto nel sangue. L’aspetto fondamentale è un’alimentazione sana ed equilibrata, che possa avere tutti i nutrienti e in cui non ci siano alimenti dannosi. POTRESTI LEGGERE ANCHE >>> Glicemia: in che modo abbassare l’indice glicemico delle patate Alcune persone possono avere dei dubbi su quali alimenti possono mangiare e quali no. Ad esempio, con problemi di glicemia si possono mangiare le fragole? Questi frutti sono deliziosi, gustosi a cui è difficile rinunciare. Fragole in vaschetta (Foto Pexels)Le fragole sono frutti (o falsi frutti in botanica) piccoli, rossi, che si prestano in modi diversi in cucina. Si possono preparare in tanti modi, tutti buonissimi. Dal punto di vista nutrizionale contengono acqua, tanta vitamina C, fosforo, potassio, calcio. Sono prive di grassi, colesterolo e hanno un basso indice glicemico. Da queste informazioni capite bene che anche chi ha problemi di glicemia può mangiare le fragole. L’indice glicemico, ovvero la velocità con cui il glucosio viene assorbito nell’organismo, è molto basso in questi frutti, è pari a 25. La quantità di potassio presente è molto alta e per questo possono anche essere molto utili per abbassare la pressione, per la salute degli occhi e contengono molti antiossidanti. POTRESTI LEGGERE ANCHE >>> Torta alle fragole senza burro e olio: il dolce sano di cui hai bisogno Naturalmente non bisogna esagerare, bisogna determinare le giuste quantità insieme ad un esperto in modo da poter avere una dieta sana ed equilibrata ed evitare problemi. Un esperto nutrizionista può dire con precisione in base ad ogni persona cosa e quanto mangiare di ogni alimento. Quando si parla di glicemia alta e di diabete di tipo 2 si scatenano le leggende metropolitane e i falsi miti sulla “frutta per diabetici”. E’ facile imbattersi in pareri contrastanti e in coloro che sconsigliano, in chi soffre di diabete, tutti i frutti tranne la mela. Spesso i frutti contenenti più zuccheri vengono banditi ai diabetici. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza. Frutta per diabetici: come comportarsi?Per fare un po’ di ordine mentale va detto che la frutta contiene zuccheri (carboidrati) e alcuni frutti più di altri ma per poter conciliare iperglicemia, prediabete e/o diabete di tipo 2 e consumo di frutta occorre considerare il “carico glicemico” del frutto e del pasto in cui si consuma frutta. Questo perché la quantità totale di carboidrati ricavati dagli alimenti assunti è spesso più importante dell’indice glicemico. In altre parole possiamo dire che è la porzione a fare la differenza: la frutta più zuccherina non deve essere per forza allontanata dalla tavola ma occorre consumarne una porzione ridotta. Ho il diabete: quanta frutta posso mangiare?Chi soffre di iperglicemia e diabete di tipo 2 dovrebbe consumare una porzione di frutta che contenga al massimo 15 g di carboidrati/zuccheri. A quanto corrisponda la porzione di frutta non è facile da determinare, dipende innanzitutto dalla quantità di zuccheri presenti nel frutto. Quindi per i frutti più zuccherini la porzione sarà minore rispetto ai frutti con minor contenuto di carboidrati. Inoltre c’è da considerare anche che la quantità di zuccheri dipende dal grado di maturazione e che la velocità con cui i carboidrati saranno assorbiti dipende anche dalla contemporanea assunzione di altri nutrienti e dalla presenza di fibra alimentare, già naturalmente presente nella maggior parte dei frutti. Più fibra c’è e minore è il picco glicemico raggiunto dopo la digestione. Nota bene: succhi di frutta e spremute, anche se non hanno zuccheri aggiunti, hanno un indice glicemico più alto del frutto consumato in maniera intera. Inoltre c’è da considerare che non tutti i diabetici sono uguali nelle loro condizioni, nel loro metabolismo e di conseguenza nei loro fabbisogni nutrizionali, quindi identificare con certezza la porzione non è mai semplice. Sarebbe opportuno che la persona con diabete tipo 2 impari a fare delle prove e a controllare le risposte glicemiche con l’automisurazione della glicemia in modo tale da identificare la porzione che il suo metabolismo è in grado di tollerare senza avere picchi glicemici elevati. Con il diabete, quali frutti posso mangiare?
Mele si, mele no?La risposta non è univoca perché il consumo di mele dipende dalle condizioni fisio-patologiche di ognuno e dal tipo di tipo di mela nonché dal suo grado di maturazione. Esistono oggi molte evidenze scientifiche che indicano che il consumo di mele e di derivati dalle mele (estratti e succhi) possono ridurre il rischio di malattie non trasmissibili (tumori, malattie cardiovascolari, asma, morbo di Alzheimer, diabete tipo 2, obesità etc) attraverso diversi meccanismi dovuti alle loro proprietà antinfiammatorie, antiossidanti, antiproliferative per citare le principali. Inoltre è stato accertato che il consumo regolare di mele e di prodotti derivati riduce l’ossidazione dei lipidi e migliorano i livelli di colesterolo. Diabete: posso mangiare la frutta dopo il pasto?
Elenco della frutta: dove posso trovare i contenuti di nutrienti?I valori nutrizionali della frutta e di tutti gli altri alimenti, si possono trovare nelle tabelle di composizione degli alimenti del CREA (Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria), ex INRAN a questo link, inserendo l’alimento di cui vuole sapere la composizione: https://www.crea.gov.it/-/tabella-di-composizione-degli-alimenti LE VOSTRE DOMANDE SULLA FRUTTA FRUTTA E DIABETE DI TIPO 2 MELONE ANTIOSSIDANTI DELLA FRUTTA E COTTURA CILIEGIE NELLA DIETA DELLA PERSONA CON DIABETE FRUTTA SECCA E INDICE GLICEMICO DIABETE TIPO 2 E FRUTTA SECCA CONSUMO DI MELE: SI O NO? DIABETE TIPO 2: CONSUMO DI PESCHE PASTO DI SOLA FRUTTA ALBICOCCHE NEL DIABETE TIPO 2 MANGO DIABETE TIPO 2 E FRUTTO DELLA PASSIONE Altre Domande e Risposte sono disponibili nel servizio online di www.consulenza.diabete.com ReferenceMaria Lapuente, Ramon Estruch, et al – Relation of Fruits and Vegetables with Major Cardiometabolic Risk Factors, Markers of Oxidation, and Inflammation. Nutrients 2019, 11, 2381; doi:10.3390/nu11102381 Quante fragole possono mangiare i diabetici?Otto fragole al giorno levano il medico di torno
Un frutto ideale per i diabetici, dunque.
Quale frutta evitare per il diabete?Non esistono divieti assoluti ma occorre imparare a gestire quantità e frequenza di consumo. I frutti più zuccherini, come cachi, fichi, banane, uva, frutta essiccata, frutta sciroppata, sono generalmente sconsigliati e se ne raccomanda un consumo moderato in quantità e frequenza.
Quali sono i frutti che può mangiare un diabetico?La frutta meno ricca di zuccheri, come ad esempio mele, kiwi, pere, arance, pompelmi, pesche, fragole, lamponi, albicocche può essere consumata anche tutti i giorni, sebbene in quantità moderata, ovvero una o due porzioni al giorno.
Quante fragole si possono mangiare in un giorno?Le linee guida per la sana alimentazione consigliano di consumare 2 porzioni di frutta al giorno quindi, quando sono di stagione, è possibile consumare fragole anche tutti i giorni nella misura di una o due porzioni al giorno.
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