Quali tinte si possono fare in gravidanza

L’ultima futura mamma in ordine di tempo a dire di aver modificato la propria hair routine, passando da una colorazione classica ad una a base di henné, è stata Paola Turani. L’influencer da 1,8 milioni di follower su Instagram, in attesa del primo figlio, nelle ultime settimane si è lasciata andare con gioia a diverse confidenze social in merito all’attesa, arrivata in modo naturale dopo anni di tentativi andati a vuoto, e proprio pochi giorni prima dell’inizio del percorso di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA). Tra le precauzioni prese in questo periodo da Paola Turani, anche quella di mettere in stand by tinture troppo aggressive.

Una scelta non inedita ma compiuta da molte mum to be, sulla quale però vige ancora poca chiarezza. Si tratta di un eccesso di prudenza o davvero le tinte per capelli possono nuocere al feto durante la gravidanza? Per fugare ogni dubbio abbiamo chiesto delucidazioni a Rossella Nappi, professoressa associata della Clinica Ostetrica & Ginecologica dell'Università di Pavia. «L’idea che le donne incinte non debbano tingersi i capelli viene tramandata di generazione in generazione e affonda le radici nella cultura popolare. Come spesso succede in questi casi, un fondo di verità c’è ma fortunatamente oggi si sono fatti molti passi avanti in termini di sicurezza, nella ricerca degli ingredienti cosmetici, e ciò ridimensiona parecchio la questione», spiega.

ATTENZIONE SOPRATTUTTO NEL PRIMO TRIMESTREAlla domanda: Tinta sì o no, la risposta sembra quindi essere «dipende». «I componenti da tenere sotto controllo perché tossici sono fondamentalmente due: l’ammoniaca, che serve a far penetrare il colore nel capello, e la resorcina, che contribuisce alla sua fissazione. Entrambi hanno la capacità di entrare nella cute, che è una superficie ad alto assorbimento, e di arrivare al feto tramite la placenta, soprattutto nel primo trimestre. Per questo nelle prime 12 settimane di gestazione sarebbe meglio evitarle». Questo però non significa dover disdire l’appuntamento con il parrucchiere o rinunciare alla coccola beauty che ci fa sentire bene con noi stesse. Le soluzioni per arginare l’ostacolo, infatti, sono tante.

HENNÉ MA NON SOLOL’alternativa più immediata per tingere i capelli e dare loro nuova luce senza nuocere al feto è quella di affidarsi all’henné, un estratto di erbe completamente naturale e quindi super sicuro. Molto facile da usare, oltre che in salone si può applicare sui capelli anche in modo autonomo a casa. «L’henné però non copre facilmente i capelli bianchi e non ha potere schiarente, ma si limita a risultati quasi tutti compresi tra il rosso e il moro, quindi non rappresenta la soluzione adatta a tutte». Se un tempo però le alternative si fermavano qui, oggi esistono diverse linee professionali in dotazione a molti parrucchieri, naturalmente prive di ammoniaca.

OCCHIO ANCHE ALLE ALLERGIE«Queste formule innovative rovinano molto meno il capello e vengono spesso usate anche in situazioni standard o su persone allergiche o particolarmente sensibili. A maggior ragione, quindi, devono essere adottate in gravidanza, quando il sistema immunitario va incontro a significativi cambiamenti che servono a favorire l’impianto dell’embrione e lo sviluppo della gestazione, e che possono portare, in soggetti predisposti, anche a reazioni come dermatiti atopiche o da contatto».

SEMAFORO GIALLO PER SHATUSH E BALAYAGEQuando si parla di tinte nocive in gravidanza, si intendono colorazioni che interessino la radice del capello. Un discorso a parte, invece, meritano Shatush, Balayage e le diverse tecniche che intervengono solo sulla lunghezza. «In questi casi, nonostante anche attraverso il capello esista una minuscola possibilità di trasmissione di sostante, si può dire che non ci siano controindicazioni. Vale sempre la regola della prudenza però, a meno che non sia strettamente necessario, nel dubbio meglio rimandare un po’ l’appuntamento con il parrucchiere e aspettare che le prime settimane passino».

VIA LIBERA DOPO IL PRIMO TRIMESTREIl periodo più delicato della gravidanza è quello iniziale. Questo vale sotto ogni aspetto e il mondo delle tinture non fa eccezione. Superate il primo trimestre però, la strada si fa indubbiamente in discesa. «A quel punto i rischi di cui abbiamo parlato si può dire che quasi spariscano e che si possa senza problemi tornare alle solite abitudini, salvo la presenza di altre problematiche specifiche. - spiega la ginecologa – Per esperienza personale però, devo dire che molte donne non lo fanno immediatamente perché nonostante si dia loro il via libera, si sentono già durante la gestazione investite del ruolo di madri protettrici del piccolo che portano in grembo».

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Tinta in gravidanza: sì o no? Le alternative consigliate, tra henné e colpi di sole

Si possono tingere i capelli in gravidanza? Soluzioni naturali e sicure ci sono tra formulazioni a base di estratti di piante e oli essenziali o tecniche "smart" come balayage e colpi di sole

Durante i nove mesi della gravidanza, tra le molte domande e i dubbi, ce n’è uno che riguarda i capelli: si può fare la tinta? Le risposte non sono universali, per questo, in alternativa o in caso di dubbi, si può optare per colorazioni naturali, henné oppure balayage e colpi di sole, in tutta sicurezza.

Per decenni la tinta in gravidanza è stata sconsigliata per via di alcune sostanze chimiche presenti soprattutto nelle vecchie formulazioni, ritenute potenzialmente nocive. Ancora oggi regna ancora un pò di incertezza sull’argomento: «Non c’è da parte della comunità scientifica un’opinione univoca su consigliare o meno l’uso della tinta in questo periodo» spiega Orietta Viziale, Direttore scientifico Phyto.

È però vero che si tende a sconsigliarla, in particolare durante il primo delicato trimestre: «Le soluzioni per avere una copertura totale e permanente dei capelli bianchi richiedono infatti l’impiego di pigmenti artificiali che, soprattutto se presenti in alta concentrazione o se applicati ad intervalli ristretti, possono essere aggressivi» precisa l’esperta.

Tinta in gravidanza: ammoniaca e resorcina, gli ingredienti da evitare

Tenendo bene a mente che la pelle del cuoio capelluto è assorbente, in particolare, sono due gli ingredienti preferibilmente evitabili in gravidanza: l’ammoniaca e la resorcina, entrambi fissanti del colore sul fusto, presenti in molte (ma non più tutte) tinte da salone sia in quelle fai da te.

Per questo motivo sarebbe preferibile evitare sia le decolorazioni, che richiedono inevitabilmente componenti chimici per modificare la struttura del capello, sia colorazioni molto forti e particolari, che potrebbero contenere anche una piccolissima percentuale di metalli.

In caso di tinta, scegliere formulazioni nuove e naturali

Rispetto al passato, le nuove tinte sono studiate per essere molto più delicate grazie all’alta concentrazione di pigmenti estratti da piante: «Per esempio, da Phyto le nostre ultime formulazioni di colore sono prive di questi due componenti e sono ottenute da estratti naturali comunque efficaci nel coprire i capelli bianchi. Inoltre gli oli essenziali e naturali aiutano a mantenere nutriti e morbidi i capelli» spiegano dall’azienda.

Le alternative alla tinta: balayage e colpi di sole

Non solo tinte, però. «Per gestire la ricrescita e il colore durante questi nove mesi, consigliamo tecniche non invasive che non sempre coinvolgono la cute, come balayage e colpi di sole applicati lungo i fusti» spiega Jenny Mozzi, Top Technician di TONI&GUY Monti e Formatore della TONI&GUY Milano Academy.

I balayage sono adatti per chi non ha una ricrescita da coprire mentre i colpi di sole «Partendo dalla radice e vicino alla ricrescita, quando ben fatti, possono camuffare perfettamente eventuali capelli bianchi» spiega l’esperta.

Senza dimenticare il naturalissimo henné, ideale per sia per ravvivare i riflessi ma anche per nascondere o comunque ben tonalizzare eventuali capelli bianchi.

E per il mantenimento?

Un vantaggio delle chiome durante la gravidanza è il loro aspetto luminoso. A causa dei molti ormoni in circolo, dell’aumento della circolazione sanguigna e del metabolismo che corre, i capelli tendono infatti a essere più folti e corposi, lucidi e brillanti, oltre a crescere molto più velocemente.

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Come prendersene cura? «In questo caso, consigliamo sempre prodotti specifici a base di acidi di frutta che agiscono chiudendo le squame del fusto così che il capello risulti più lucido» spiegano da Toni&Guy. Conditioner idratanti adatti per i capelli colorati, infatti, non solo mantengono più a lungo la nuance ma soprattutto aiutano il capello a restare in forma.

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Quali tinte posso usare in gravidanza?

Tenendo bene a mente che la pelle del cuoio capelluto è assorbente, in particolare, sono due gli ingredienti preferibilmente evitabili in gravidanza: l'ammoniaca e la resorcina, entrambi fissanti del colore sul fusto, presenti in molte (ma non più tutte) tinte da salone sia in quelle fai da te.

Come coprire la ricrescita in gravidanza?

In gravidanza, per coprire i capelli bianchi, potrebbero essere utili ed efficaci gli shampoo colorati senza ammoniaca o altre sostanze sconsigliate. Tra quest'ultime, si segnalano resorcina e P-Fenilendiammina. Si tratta di due componenti chimici che spesso causano reazioni allergiche anche molto violente.

Che tinta usare in gravidanza forum?

Particolarmente nel primo trimestre di gravidanza, quando gli organi e gli apparati del bambino sono in formazione, le tinte per capelli andrebbero evitate. Se tuttavia desidera comunque farvi ricorso, andrebbero evitate le tinte a base di ossidanti (es. acqua ossigenata) e ammoniaca.

Cosa si può fare dal parrucchiere in gravidanza?

Capelli in gravidanza: colpi di sole, meches, shatush Tutte e tre sono tecniche che possono essere fatte anche in gravidanza senza problemi. Lo scopo è quello di dare maggiore brillantezza e lucentezza alla chioma, schiarendo alcune ciocche e non tutta la testa.