Per la Cassazione i dipendenti delle Poste che gestiscono risparmi dei clienti non sono pubblici ufficiali Show
di Marina Crisafi - I dipendenti di Poste Italiane che gestiscono i risparmi dei clienti non sono pubblici ufficiali e pertanto non possono rispondere del reato di peculato ma soltanto di appropriazione indebita. Lo ha chiarito la Cassazione, con sentenza n. 10124 del 10 marzo 2015, accogliendo il ricorso di un direttore di un ufficio postale imputato del reato di peculato continuato per essersi appropriato delle somme versate su tre libretti, pari a oltre 70mila euro. Contrariamente a quanto affermato dalla Corte d'Appello e da parte della giurisprudenza in materia, la Cassazione ha precisato che in funzione dell'attività bancaria (nella specie "Bancoposta") esercitata da Poste Italiane il dipendente addetto a tale settore non può rispondere di peculato in quanto non riveste né la qualità soggettiva di pubblico ufficiale né di incaricato di pubblico servizio. Entrambe le qualifiche, secondo la Corte, infatti "derivano dall'effettivo esercizio di funzioni dell'ambito d un pubblico ufficio o servizio e quindi - prescindono - dalla qualità pubblica o privata dell'ente di appartenenza e dall'essere l'attività tipica dell'ente appunto un pubblico ufficio o servizio". Del resto, che l'attività bancaria sia ex se attività privata e non esercizio di pubblico servizio, hanno aggiunto inoltre i giudici della S.C., è fatto ormai acquisito "essendo venuto meno il sistema normativo delle banche pubbliche e il ruolo statale nel settore ed è quindi questione non più in discussione". Per cui, posto che "l'attività delle Poste è attività del tipo privato al pari di quella delle banche l'impiegato che svolge tali servizi non è ne pubblico ufficiale né incaricato di pubblico servizio"; da ciò consegue, ha sentenziato la Corte annullando la decisione d'appello con rinvio, che "in caso di appropriazione di fondi dal cliente l'impiegato è responsabile di appropriazione indebita e non del rato proprio peculato". Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Poste italiane S.p.A. è un'azienda italiana che si occupa di servizi postali, bancari e di telecomunicazione. Inoltre, gestisce il risparmio postale per conto di CDP. Fu fondata nel 1862 come azienda autonoma che gestiva in monopolio i servizi postali e telegrafici per conto dello Stato e divenuto in seguito, fino al 1998, un ente pubblico economico. È organizzata in cinque divisioni (Corrispondenza, Espresso Logistica e Pacchi, Bancoposta, Filatelia, Rete Territoriale) e tredici direzioni e servizi centrali. Dispone di 6 aree territoriali, 132 filiali, 12 845 uffici postali, 16 centri di meccanizzazione postale, 2 117 uffici di recapito con 40 717 addetti al recapito, 7 249 sportelli automatici[2], 18 collegamenti aerei quotidiani[3], 33 000 veicoli[4]. È una società quotata nell'indice FTSE MIB della Borsa di Milano[5] ed è controllata per il 35% dalla Cassa Depositi e Prestiti e per il 29,3% dal Ministero dell'economia e delle finanze[6]. Sino al 30 aprile 2026 la società è l'affidataria del servizio universale postale, ovvero deve fornire alcuni servizi essenziali di consegna di lettere e pacchi su tutto il territorio nazionale italiano[7]. Storia[modifica | modifica wikitesto]La nascita[modifica | modifica wikitesto]Timbro di franchigia delle Regie Poste utilizzato a Tortoreto (TE) Ereditando l'impostazione delle "Poste di Sardegna", servizio di corrispondenza del Regno di Sardegna, dopo l'unità d'Italia le poste inglobarono le aziende di servizi postali dei regni annessi e si costituirono in ente nazionale con la Legge 5 maggio 1862, n. 604 (la cosiddetta riforma postale). Con tale norma le poste furono organizzate come un'amministrazione centrale dello stato, introducendo il concetto di servizio postale pubblico, con la conseguente offerta dei servizi su tutto il territorio nazionale anche grazie all'introduzione della tariffa unica per tutto il territorio del Regno d'Italia, realizzata con l'adozione del francobollo. La norma del 1862 raccolse e regolò la materia, in particolar modo le modalità di raccolta, smistamento, trasporto e distribuzione degli invii postali e l'istituzione dei servizi accessori di raccomandate, assicurate, ricevute di ritorno e vaglia postali. Per iniziativa di Quintino Sella con la Legge 27 maggio 1875, n. 2779, furono istituite le casse di risparmio postali, antesignane dell'attuale servizio Bancoposta. Nel 1876 vennero emessi i primi libretti di risparmio postale.[8][9] Le casse di risparmio postali conferivano i risparmi raccolti alla Cassa Depositi e Prestiti[10]. Successivamente, con il Regio decreto 10 marzo 1889, n. 5973, la Direzione Generale delle Poste e Telegrafi venne scorporata dal Ministero dei lavori pubblici[11] e trasformata nel Ministero delle poste e dei telegrafi[12], incaricato di dotare l'Italia di una rete di uffici per inoltrare e ricevere posta, anche telegrafica, effettuare e ricevere chiamate telefoniche e realizzare operazioni finanziarie (trasferimenti di denaro e gestione del risparmio); inoltre per un certo periodo gli uffici operarono come sportelli per i nascenti servizi elettrici. Negli anni Novanta dell'Ottocento vennero introdotti il recapito espresso e la spedizione contrassegno[10]. Prima guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]Con lo sviluppo dell'alfabetizzazione, l'entrata in prima guerra mondiale e la creazione di prodotti come i francobolli commemorativi e le cartoline, i servizi postali crebbero in importanza e utilizzo, garantendo uno sviluppo commerciale dell'ente, che avrebbe incluso fra i suoi servizi anche la posta aerea e operato in contiguità con il servizio di posta militare. Nel 1917 nasce il servizio dei conti correnti postali (che a partire dal 2000, sarà comunemente conosciuto come BancoPosta[13]) Per alcuni anni le Regie Poste disposero anche l'apertura di uffici postali italiani all'estero. Durante la Grande Guerra furono introdotti anche gli assegni postali[10]. Ventennio fascista[modifica | modifica wikitesto]Ex Palazzo delle Poste di Milano Nel 1924, durante il fascismo, il Ministero delle poste e dei telegrafi (il quale ideò l'abbreviazione "PT") fu trasformato in Ministero delle comunicazioni e divenne un importante centro di potere, anche per la sua capacità di controllo sui cittadini, messo a servizio della censura. La rete di servizio fu potenziata con l'acquisizione e la realizzazione di nuove strutture logistiche. Nuovi palazzi, in stile razionalista, furono realizzati nei principali capoluoghi di provincia (per esempio Palermo, Forlì, Napoli, La Spezia, Pistoia). Nel 1924 furono introdotti anche i "buoni fruttiferi postali", obbligazioni emesse dalla Cassa Depositi e Prestiti, che ebbero successo in quanto erano distribuite in tutti gli uffici postali[10]. Nel 1921 fu fondata la Compagnia italiana dei cavi telegrafici sottomarini, futura Italcable, per la posa e l'esercizio dei collegamenti internazionali
sottomarini. Nel 1925, con il R.D.L. 520 del 23 aprile, le attività passano dal Ministero delle comunicazioni alla nuova Azienda Autonoma delle Poste e dei Telegrafi, posta sotto il controllo del dicastero stesso.[14][15] Con il Regio decreto 27 febbraio 1936, n. 645 ("Approvazione del codice postale e delle telecomunicazioni") venne riorganizzato il Ministero, e si ebbe una regolamentazione generale dei servizi, che appartenevano alla competenza e gestione esclusiva dello stato. Con lo sviluppo della telefonia e della radiofonia, il ministero inglobò l'Azienda di Stato per i servizi telefonici (A.S.S.T.) e la nascente EIAR (futura RAI, prima solo radiofonia, poi televisione). Dalla seconda guerra mondiale agli anni '70[modifica | modifica wikitesto]Il complesso di Poste italiane in viale Europa a Roma (edificio nero) Dopo il secondo conflitto mondiale 1940-1945 le poste crebbero nel valore delle operazioni finanziarie, incrementando i servizi di risparmio, con i libretti, le emissioni di titoli e acquisendo, a scapito del sistema bancario, quasi tutti i pagamenti e le riscossioni dello stato. Insegna di un ufficio postale italiano Nel 1954 la RAI trasmette con gli impianti di ponti radio della rete postale. Nel 1967 viene introdotto il codice di avviamento postale (o CAP) e si accelera il processo di automazione del sistema logistico per far fronte all'aumento dei volumi postali, ricorrendo alla realizzazione di nuovi centri di meccanizzazione postale (in collaborazione con Italposte che realizza 27 nuovi CMP e 369 uffici postali, oltre che 4.500 abitazioni per i dipendenti postali e dell'Azienda di Stato per i Servizi Telefonici) e nuove tecnologie di lettura ottica degli indirizzi per una maggiore efficacia nello smistamento della corrispondenza (grazie ad Elsag[16][17][18][19][20]). Viene poi emanato il Decreto del presidente della Repubblica 29 marzo 1973, n. 156, che sostituì il precedente codice del 1936. Anni '90: la trasformazione in S.p.A.[modifica | modifica wikitesto]Caratteristica cassetta postale All'inizio degli anni '90 il disavanzo di bilancio era endemico come l'aumento dei costi del personale, che nel 1986 assorbivano circa il 93% (di cui 16% per trattamenti di quiescenza) delle entrate correnti. La produttività per addetto dal 1970 al 1985 si era ridotta del 24% a discapito della qualità dei servizi erogati generando una situazione di deficit sempre più critica. Nel 1994 in Germania circa l'80% della corrispondenza veniva recapitata entro il giorno successivo alla spedizione, mentre in Italia si era ad una quota inferiore al 20% (nel 1989 il tempo medio di consegna della corrispondenza era di 8,5 giorni). L'evidente divario nella qualità dei servizi postali italiani rispetto al resto d'Europa cercò argine con un intervento di riforma che con il Decreto-legge 1 dicembre 1993, n. 487, convertito dalla Legge 29 gennaio 1994, n. 71, portò a una trasformazione di Poste italiane da azienda autonoma a ente pubblico economico, prevedendo un ulteriore passaggio a S.p.A. entro il 1996 (attuato poi il 28 febbraio 1998). Il processo di trasformazione presumeva nella gestione dell'ente Poste Italiane l'adozione del principio di efficienza produttiva, il recupero della qualità dei servizi e il risanamento economico-finanziario. Si giunse così al contenimento graduale del disavanzo di circa 4.500 miliardi di lire nel 1993, mediante politiche di riduzione dei costi di produzione (l'80% dei quali era dovuto al personale), un aumento dei ricavi derivanti dalla vendita di servizi alla P.A., un riordino del sistema tariffario, fino a raggiungere nel 2001 un risultato netto positivo. Tuttavia il cambiamento del modello organizzativo mise fortemente in discussione, sul piano politico-gestionale, l'equilibrio su cui si basava la vecchia amministrazione postale, ovvero:
Gli elementi sin qui analizzati resero in definitiva la trasformazione in società per azioni di Poste una tappa necessaria (l'alternativa poteva essere ad es. il taglio delle attività meno redditizie, abdicando a discapito del servizio universale) e spianarono la strada per un abbandono delle logiche pubblicistiche passate e per intraprendere un nuovo rapporto con lo Stato - costruito di fatto sul Contratto di Programma (Obbligo del Servizio Universale) - più prossimo a principi aziendali di maggiore autonomia tariffaria e relazioni con il personale meno politicizzato (fenomeno ridimensionato, ma nei fatti ancora presente). Il bilancio per il 1997 chiudeva con una perdita di 777 miliardi di lire, in recupero rispetto agli 893 miliardi di lire registrati nel 1996[21]. Nel novembre 1997 la direttiva adottata il 30 gennaio 1997 dal Presidente del C.d.M. (cosiddetta direttiva Prodi) sui servizi postali assegna a Poste Italiane il compito di migliorare la qualità del
servizio raggiungendo, tramite una nuova offerta di servizi, il pareggio dei costi di gestione della rete postale. Ciò avrebbe evitato tagli di personale e aumenti tariffari. In particolare, la direttiva prescriveva:
1998-2002: il piano industriale di Corrado Passera e il risanamento[modifica | modifica wikitesto]Nel febbraio 1998 il ministero del Tesoro (Governo Prodi I) nomina Corrado Passera amministratore delegato della neo-formata Poste Italiane SpA. Dal punto di vista dell'azienda, il Fondo Solidarietà[23] ha rappresentato nel lungo termine un risparmio sul costo del lavoro, oltre ad abbassare l'età media del personale. Per 10 anni una quota statale e una trattenuta in busta paga ai neoassunti hanno finanziato gli ultimi due anni di contributi mancanti per il prepensionamento di migliaia di dipendenti. L'operazione, a costo zero per l'impresa, ha sostituito queste uscite con personale sotto i 24 anni con contratti triennali di apprendistato. Nel 2000 una quota del 20% del capitale sociale della società Bartolini è stata acquisita da Poste Italiane attraverso la sua controllata SDA Express Courier, con conseguente formazione del Consorzio Logistica Pacchi tra le tre aziende per lo smistamento di pacchi sul territorio nazionale. Questo accordo è stato anche oggetto di contestazione da parte delle aziende concorrenti in sede legale, ma si è concluso a favore del consorzio stesso[24]. Il consorzio all'epoca rappresentava il 40% del mercato, tuttavia nel 2005 Poste Italiane non rinnovò i termini dell'accordo originariamente stipulato e vendette le quote di partecipazione in Bartolini[25]. 2002-2014: gli anni di Massimo Sarmi: bilanci in utile e innovazione[modifica | modifica wikitesto]Nel maggio del 2002 viene nominato amministratore delegato Massimo Sarmi, poi confermato altre tre volte nel 2005, nel 2008 e nel 2011. Sarmi punta a creare valore e redditività attraverso una strategia di modernizzazione basata sull'innovazione dell'infrastruttura tecnologica e logistica e sull'ampliamento della gamma dei prodotti e dei servizi. Questa strategia ha portato l'azienda a chiudere i bilanci in utile per dieci anni consecutivi[26] con profitti crescenti. L'elevato tasso di redditività, colloca il Gruppo Poste Italiane al primo posto tra i grandi operatori postali d'Europa nel 2011, come già negli anni precedenti. L'azienda guidata da Massimo Sarmi ha identificato nuove aree di business (come le telecomunicazioni con PosteMobile, l'operatore virtuale di telefonia mobile del Gruppo che offre anche servizi di pagamento in mobilità). Ha inoltre rafforzato il suo ruolo di partner della Pubblica Amministrazione nell'offerta di servizi ai cittadini. A partire dal 1º gennaio 2003 il monopolio di Poste Italiane è stato ridotto agli invii con peso inferiore a 100 grammi, dal 1º gennaio 2006 invece a quelli di peso inferiore a 50 grammi, che rappresentano tuttavia ancora la maggioranza della corrispondenza epistolare. In realtà anche altre aziende potevano trasportare posta di peso inferiore a 50 grammi, ma dovevano applicare un prezzo almeno 2 volte e mezzo superiore a quello di Poste Italiane. Tale esclusiva è decaduta il 31 dicembre 2010, scadenza per la conclusione del processo di completa liberalizzazione del mercato dei servizi postali.[27][28] Il 31 dicembre 2010 il settore postale è stato infatti completamente liberalizzato in gran parte dei Paesi dell'UE: Austria, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Estonia, Francia, Irlanda, Italia, Portogallo, Slovenia e Spagna. Come è possibile vedere, è compresa l'Italia, Paese in cui opera Poste Italiane.[28] Dal 26 aprile 2010, Poste Italiane fornisce per conto della Pubblica Amministrazione, la PostaCertificat@ (di tipo CEC-PAC), una casella email sicura che garantisce valore legale alla corrispondenza online. Il servizio è cessato nel 2014. E sempre nel 2010 è stato lanciato il servizio che permette ai cittadini di alcuni comuni di richiedere i certificati anagrafici direttamente all'ufficio postale attraverso la rete dei 5740 Sportello Amico[29], un particolare tipo di sportello postale nato per semplificare i rapporti tra i cittadini e la Pubblica Amministrazione[30]. Poste Italiane si è inoltre dotata di un sistema di sale di controllo in grado di monitorare in tempo reale gli uffici postali, la rete logistica e la sicurezza delle comunicazioni digitali e delle transazioni, settore nel quale si è anche impegnata a fianco degli organismi di governo nazionali, di agenzie internazionali e di università e centri studi. Particolare importanza hanno acquisito in questi anni i prodotti e i servizi dell'area finanziaria, prima fra tutti la carta prepagata Postepay: introdotta alla fine del 2003, Postepay ha riscosso ben presto un notevole successo, soprattutto tra i giovani, conquistando e mantenendo la prima posizione a livello europeo tra le carte prepagate. Alla Postepay “classica” si sono affiancate in seguito altre versioni destinate a pubblici specifici (es. Postepay twin). L'Azienda offre il conto BancoPostaClick anche online (non più sottoscrivibile dal 2016), il conto BancoPostapiù (evoluzione del conto classico) e il conto di Base per l'inclusione finanziaria e un'ampia gamma di prodotti finanziari: mutui, prestiti personali, fondi comuni d'investimento, che si sono aggiunti ai classici libretti di risparmio e ai buoni postali fruttiferi. Inoltre il gruppo Poste Vita offre una vasta gamma di prodotti assicurativi. Poste Italiane è stata la prima azienda postale al mondo a entrare nel settore della telefonia mobile come operatore virtuale con il brand PosteMobile. I 150 anni di Poste[modifica | modifica wikitesto]Nel 2012 in occasione dei 150 anni[31] dalla nascita delle Poste in Italia l'azienda ha organizzato una mostra celebrativa "150 anni dedicati al futuro"[32]. La mostra, inaugurata a Roma l'8 maggio dal Presidente della repubblica Giorgio Napolitano[33], è stata allestita al Circo Massimo[34] all'interno di una tensostruttura di nuova generazione composta da due avveniristiche cupole hi-tech collegate tra loro, una dedicata al passato e al presente, e una al futuro. L'itinerario della mostra prevedeva tappe anche a Venezia e Torino, prima capitale del Regno d'Italia. La società oggi[modifica | modifica wikitesto]Da marzo 2017 Bianca Maria Farina è il presidente, mentre Matteo Del Fante è l'amministratore delegato di Poste italiane S.p.A. Quotazione in borsa[modifica | modifica wikitesto]Dal 27 ottobre 2015 la società per azioni, controllata con circa il 60% dal Ministero dell'economia e delle finanze, è quotata alla Borsa di Milano con un flottante di quasi il 40% ed una capitalizzazione iniziale di 8,816 miliardi di euro corrispondente ai 6,75 euro per azione del prezzo dell'IPO, conclusasi positivamente con una richiesta superiore di 3,3 volte del quantitativo offerto. Il 70% delle azioni vendute appartiene agli investitori istituzionali mentre il 30% è stato riservato al pubblico indistinto residente in Italia e ai dipendenti residenti in Italia. Alla vendita del 30% delle azioni potevano aderire i clienti classificati ai fini del MiFID come i clienti al dettaglio e i clienti professionali su richiesta, se persone fisiche. Il lotto minimo (gruppo di azioni) per i dipendenti era di 50 azioni (e multipli) (per loro sono in ogni caso è stato garantito l'acquisto di 100 azioni), invece per il pubblico indistinto l'acquisto minimo è stato di 500 azioni (e multipli). Per gli azionisti che avrebbero tenuto per un anno (con continuità) le azioni di Poste Italiane S.P.A. dal 27 ottobre 2015 sarebbe spettata l'assegnazione gratuita di n.1 azione ordinaria ogni 20 azioni assegnate mentre per i dipendenti sarebbe spettata l'assegnazione gratuita di n.1 azione ordinaria ogni 10 per i primi due lotti e poi n.1 azione ogni 20. Dal 21 dicembre 2015 fa parte dell'indice principale della Borsa, il FTSE MIB.[35] Dati societari[modifica | modifica wikitesto]Dopo la trasformazione in società per azioni degli anni 90, seguendo l'esempio anche delle aziende europee similari, le Poste italiane hanno acquisito partecipazioni in aziende di trasporto di merci già attive sul territorio nazionale, ampliando ed integrando i servizi offerti alla clientela: nel 1998, è entrata integralmente a far parte del gruppo la SDA Express Courier. Società controllate[modifica | modifica wikitesto]
Bilanci[modifica | modifica wikitesto]
Azionariato[6][modifica | modifica wikitesto]
Accordi internazionali[modifica | modifica wikitesto]Poste Italiane, sotto la guida di Massimo Sarmi, ha siglato partnership internazionali il cui valore complessivo stimato per il biennio 2011-2012 si aggira sui 40-60 milioni di euro[44]. L'Azienda ha puntato a esportare le proprie competenze in altri paesi: in particolare sono già stati stretti accordi con Russia[45], Egitto[46], Albania[47] e Libano. Sono attive inoltre numerose collaborazioni con importanti soggetti nazionali ed internazionali, come Ups, Leonardo, Microsoft, IBM, HP, Cisco, Vodafone, Ferrovie dello Stato, Rai, SAP. Inoltre gli indirizzi strategici di evoluzione del modello di business sono un punto di riferimento anche per gli operatori postali di Croazia, Armenia, Turchia, Emirati Arabi Uniti, Marocco e Paesi Bassi. Nel 2012 il Boston Consulting Group ha indicato in Poste Italiane il modello di sviluppo per le Poste Russe[48]. I due operatori postali hanno siglato una partnership per potenziare l'automazione dei processi, ampliando la gamma dei servizi postali, finanziari e telefonici disponibili per i clienti, nei 40.000 uffici postali della Russia. Nel 2013 Poste Italiane firma con Postal Savings Bank of China un accordo sul money transfer per assicurare ai cittadini cinesi residenti in Italia la possibilità di trasferire denaro anche in modalità elettronica. L'accordo segue l'intesa raggiunta nel dicembre 2012 con China Post sulla creazione di un portale di commercio elettronico[49]. La politica ambientale e per l'ambiente[modifica | modifica wikitesto]Poste Italiane è impegnata nell'ottimizzazione dei consumi energetici, nella riduzione delle emissioni di gas serra e nell'abbattimento dell'inquinamento ambientale e acustico del servizio di recapito. Secondo i dati di PostEurop, negli ultimi 3 anni le emissioni di CO2 di Poste Italiane hanno avuto una riduzione pari al 30%. Il 50% dell'energia elettrica consumata da Poste Italiane, inoltre, proviene da fonti rinnovabili certificate. La flotta di Poste Italiane comprende motomezzi, quadricicli, autovetture, veicoli leggeri e pesanti. Dell'intera flotta composta da 38.000 veicoli, circa 2.000 sono a basso impatto ambientale (mezzi elettrici e bi-fuel, benzina/metano). Poste Italiane, inoltre, ha recentemente rinnovato il proprio parco veicoli introducendo circa 15.600 mezzi di categoria Euro 5 e 750 quadricicli elettrici per la distribuzione della posta nei centri storici. Poste Italiane si è aggiudicata il Premio "Sviluppo Sostenibile 2012" nell'ambito della XVI edizione della Manifestazione Ecomondo, come riconoscimento allo sviluppo della propria flotta sostenibile. Poste Italiane partecipa inoltre al progetto Postal Zev (zero emissionvehicle) per perfezionare un quadriciclo efficiente e a zero emissioni, e nel 2012 ha aderito per il quarto anno consecutivo ad "Earth Hour", l'iniziativa globale per il clima e l'ambiente organizzata dal WWF. Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]Dal 2006 Poste Italiane figura ininterrottamente tra le "World's Most Admired Companies" della rivista statunitense Fortune. Nel 2012 Poste Italiane si è posizionata al quarto posto tra i migliori operatori postali mondiali ed al secondo posto tra le migliori aziende italiane.[50] Nel 2013 Poste Italiane rafforza il proprio quarto posto nella graduatoria globale relativa al settore logistico-postale e ottiene il primo posto tra le migliori aziende italiane[51]. TG Poste[modifica | modifica wikitesto]Nel 2020 prende il via un servizio informativo quotidiano per gli utenti nella forma di telegiornale dal nome TG Poste, diffuso online e negli uffici postali e diretto dalla giornalista Federica De Sanctis.[52] Servizi offerti[modifica | modifica wikitesto]Prodotti postali[modifica | modifica wikitesto]
La posta ordinaria è stata abolita con decreto ministeriale[55] dell'allora ministro delle comunicazioni Mario Landolfi, con un conseguente aumento tariffario da 0,45€ a 0,60€ dato dal passaggio al sistema posta prioritaria, e reintrodotta ad ottobre 2015 con il nome di Posta4. Contestualmente, la posta prioritaria ha cambiato nome in Posta1. All'interno dei prodotti postali lettere si trova anche il piego di libri, una spedizione completamente dedicata a chi spedisce libri (sia case editrici sia privati) che mira ad incentivare lo scambio e l'acquisto di libri offrendo tariffe molto basse (sia per il piego di libri ordinario sia per quello raccomandato)[56]. Le spedizioni di Paccocelere 1 e 3 sono gestite dalla controllata SDA Express Courier. Inoltre, qualora una spedizione di Paccocelere 1 non vada a buon fine, è prevista la restituzione gratuita al mittente. Recapito[modifica | modifica wikitesto]Dopo un'iniziale fase di sperimentazione, nel 2010 Poste Italiane ha lanciato il servizio di "postino telematico" in molte città grandi e medie e in una serie di comuni: il portalettere è dotato di un palmare che gli consente di rendere più rapide le operazioni di consegna della corrispondenza e, al tempo stesso, di portare a casa del cliente i principali servizi finanziari dell'ufficio postale[57]. Il 27 febbraio 2018, nell’ambito del Capital Markets Day, è stato presentato il piano industriale Deliver 2022[58] che include un nuovo modello di recapito denominato Joint Delivery caratterizzato dall'articolazione del servizio in base alla suddivisione del territorio nazionale in tre aree[59]: Aree metropolitane (8% della popolazione - circa 600 consegne per km2)
Aree urbane (68% della popolazione - circa 80 consegne al giorno per km2)
Aree rurali e altre zone (24% della popolazione - circa 10 consegne al giorno per km2)
Consegna a giorni alterni degli invii postali rientranti nel servizio universale[modifica | modifica wikitesto]Il recapito a giorni alterni, regolato dalla Delibera AGCOM n. 395/15/CONS[60], è giunto all'ultima fase (la fase III), avviata a febbraio 2017 (fase I da ottobre 2015 e fase II da aprile 2016). La consegna degli invii postali viene effettuata a giorni lavorativi alterni, dal lunedì al venerdì su base bisettimanale (lunedì, mercoledì e venerdì in una settimana – martedì e giovedì in quella successiva)[61] nelle località indicate sul sito ufficiale dell'azienda, presso gli uffici postali e gli altri centri di accettazione di Poste Italiane. [modifica | modifica wikitesto]A partire dal 2005, un accordo con l'Agenzia delle Dogane ha permesso di delegare alle Poste italiane la gestione diretta dello sdoganamento dei pacchetti provenienti dall'estero. A partire dal 2006, è diventata poi drammatica la questione dell'importazione dei pacchi: a causa dell'inadeguatezza delle strutture allestite presso i gateway internazionali, i ritardi nelle consegne hanno cominciato ad assumere dimensioni dell'ordine di parecchi mesi, suscitando le vive proteste degli utenti del servizio e catturando l'attenzione di importanti organi di informazione. In particolare va menzionato il disservizio dei gateway di Milano Roserio e Lonate Pozzolo che hanno accumulato ritardi nella consegna di oltre 6 mesi non fornendo, tra l'altro, nessuna spiegazione plausibile. Nel febbraio 2008 vengono distrutte 200 tonnellate di posta, in quanto i destinatari risultano trasferiti o sconosciuti. La posta viene mandata al macero a causa della presunta mancata indicazione del mittente, fatto che ha suscitato parecchie perplessità e indagini sulla effettiva mancanza di questi dati, tutto ciò a seguito e seguito da servizi televisivi della trasmissione Striscia La Notizia, intervenuta già in passato appunto a seguito delle numerose lamentele di disservizi nelle procedure di sdoganamento gestite da Poste Italiane[senza fonte]. Oneri postali per sdoganamento e contenzioso[modifica | modifica wikitesto]Poste Italiane S.p.A. ha sempre imposto agli utenti destinatari di pacchi postali extra UE il pagamento di un diritto fisso motivato come "tariffe che Poste Italiane applica a parziale copertura dei costi sostenuti per lo svolgimento delle attività legate allo sdoganamento" [62]. Fino al novembre 2006 i diritti di sdoganamento erano fissati nella misura di 5,50 € per ogni spedizione sdoganata; giudicati illegittimi da molte associazioni di consumatori, sono stati temporaneamente abrogati, e le Poste italiane si sono impegnate a restituire le cifre versate nel frattempo. I diritti di sdoganamento sono stati in realtà reintrodotti dal 2011 ed in particolare con decorrenza 6 novembre 2017 sono stati ulteriormente aumentati a 7,50 €[62]. I valori applicati di dazio e IVA ("oneri doganali all'importazione" che variano in funzione della categoria dell'oggetto che si sta importando) rimangono di pertinenza dell'Agenzia delle Dogane. Prodotti finanziari[modifica | modifica wikitesto]
Assegni postali[modifica | modifica wikitesto]Con il D.P.R. 28 novembre 2002, n. 298, gli assegni postali sono stati equiparati a quelli bancari per tutti i fini.[63] Poste italiane ha inoltre siglato nel 2004 una convenzione con la società di garanzia assegni Centax, che favorisce l'utilizzo degli assegni postali come strumento di pagamento presso tutti gli esercizi commerciali che espongono il marchio Centax.[64] IoStudio Postepay: la carta dello studente[modifica | modifica wikitesto]Dal 2014, Poste Italiane promuove con il Ministero dell'Istruzione la carta dello studente IoStudio, che oltre a concedere sconti dedicati agli studenti su vari prodotti e servizi, è attivabile gratuitamente anche come carta prepagata Postepay. È destinata a tutti i ragazzi delle scuole superiori di secondo grado, anche minorenni, ed è consegnata dalle segreterie delle scuole stesse. La differenza rispetto alle Postepay classiche è che non vi sono commissioni di ricarica, né costi di attivazione.[65] L'iniziativa ha però sollevato la protesta di alcuni, che hanno definito poco etico fornire uno strumento di pagamento con sconti che invitano al consumo agli studenti, seppur inattivato.[66] Prodotti assicurativi[modifica | modifica wikitesto]Il Gruppo Assicurativo Postevita, appartiene al più ampio Gruppo Poste Italiane e opera nel campo assicurativo con prodotti vita e danni. Poste Vita S.p.A. e Poste Assicura S.p.A. sono le società del Gruppo. Operatore mobile virtuale[modifica | modifica wikitesto]Lanciata sul mercato nel novembre del 2007, PosteMobile è l'operatore mobile del gruppo Poste, gestito dallo spin-off Postepay. Servizio Postale Militare[modifica | modifica wikitesto]Poste Italiane cura anche la distribuzione della corrispondenza civile e militare da e per i contingenti dell'Esercito Italiano dislocati nei vari teatri operativi all'estero[67]. Per l'Italia, la posta viene raccolta direttamente dalla forza armata mediante il proprio Ufficio Postale Militare di Contingente sul posto e poi spedita al 6º Reggimento Logistico Folgore con sede a Pisa e responsabile del servizio postale militare italiano. Dopodiché prosegue per il Centro Postale Operativo - Polo Grandi Utenti di Pisa - Ospedaletto, per essere infine trasferita al centro di meccanizzazione postale di Firenze che ne provvede al recapito finale[68][69]. Dall'Italia, i congiunti o l'amministrazione militare indicano sulla missiva il nome ed il cognome del destinatario, nonché l'unità di appartenenza e l'indirizzo del Polo Grandi Utenti di Pisa: da lì, poi, la posta sarà instradata per raggiungere il personale all'estero, tramite il Reggimento Logistico Folgore. Le tariffe sono le stesse in vigore in Italia in quanto si opera in regime di continuità territoriale. Tra il 2003 ed il 2011, Poste Italiane ha operato in Kosovo, tramite l'Ufficio Postale di Belo Polje a Pejë, nella sede italiana Kfor. Si rivolgeva non solo ai militari italiani, ma anche a quelli di altri Paesi ed agli appartenenti di Ong e di istituzioni internazionali. La gamma di prodotti messa a disposizione della clientela era la stessa di quella italiana. Il personale era composto da 3 unità, tutti dipendenti di Poste Italiane temporaneamente inquadrati nell'Esercito Italiano (dopo un periodo di formazione), tramite cartolina di richiamo in servizio per un periodo non superiore a 180 giorni[70][71][72]. Recava il numero 55849 come frazionario[73]. L'ufficio è stato poi chiuso ed il servizio garantito dal 24º Reggimento di manovra[74]. Il CAP[modifica | modifica wikitesto]Introduzione nel 1967[modifica | modifica wikitesto]Nel 1967 fu adottato il Codice di Avviamento Postale (C.A.P.)[75], col quale il territorio nazionale fu suddiviso in partizioni identificate da un codice a 5 cifre, usato per la distribuzione meccanizzata della posta. Riforma del 2006[modifica | modifica wikitesto]Il 20 settembre 2006, Poste italiane ha effettuato un aggiornamento per i Codici di Avviamento Postale[76]. Le modifiche prevedono per 27 città la suddivisione in zone postali che ha portato:
Vi è stato inoltre il cambiamento di CAP per 79 comuni e circa 2400 frazioni. Questa operazione ha fatto inoltre sparire i CAP "generici" in favore di CAP più specifici (ad esempio il CAP "generico" 44100 è stato soppresso in favore di CAP più specifici, come ad esempio 44121, 44123, ecc.). Poste italiane ha inoltre informato l'utenza che i CAP verranno aggiornati periodicamente tenendo conto delle variazioni toponomastiche e/o amministrative. Ha destato proteste la decisione dell'azienda di rendere a pagamento il nuovo database contenente i CAP. Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]Loghi[modifica | modifica wikitesto]
Note[modifica | modifica wikitesto]
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
Riferimenti normativi[modifica | modifica wikitesto]
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
Da quando le Poste sono diventate private?487 , convertito dalla Legge 29 gennaio 1994, n. 71 , portò a una trasformazione di Poste italiane da azienda autonoma a ente pubblico economico, prevedendo un ulteriore passaggio a S.p.A. entro il 1996 (attuato poi il 28 febbraio 1998).
Quanto guadagna un impiegato delle poste?Retribuzione. Che tipo di società e Poste Italiane?Poste Italiane è un'impresa pubblica.
Lo ha ribadito la Corte di Giustizia dell'Unione Europa attraverso la sentenza del 28 ottobre 2020, secondo cui l'azienda guidata da Matteo Del Fante “riveste la qualità di impresa pubblica e non di organismo di diritto pubblico”.
In che settore opera Poste Italiane?Poste Italiane costituisce la più grande rete di distribuzione di servizi in Italia, attiva nei settori della logistica, nella consegna di corrispondenza e pacchi, nei servizi finanziari e assicurativi, nei sistemi di pagamento e nella telefonia.
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