I dipendenti di poste italiane sono pubblici o privati

Per la Cassazione i dipendenti delle Poste che gestiscono risparmi dei clienti non sono pubblici ufficiali

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di Marina Crisafi - I dipendenti di Poste Italiane che gestiscono i risparmi dei clienti non sono pubblici ufficiali e pertanto non possono rispondere del reato di peculato ma soltanto di appropriazione indebita. Lo ha chiarito la Cassazione, con sentenza n. 10124 del 10 marzo 2015, accogliendo il ricorso di un direttore di un ufficio postale imputato del reato di peculato continuato per essersi appropriato delle somme versate su tre libretti, pari a oltre 70mila euro.

Contrariamente a quanto affermato dalla Corte d'Appello e da parte della giurisprudenza in materia, la Cassazione ha precisato che in funzione dell'attività bancaria (nella specie "Bancoposta") esercitata da Poste Italiane il dipendente addetto a tale settore non può rispondere di peculato in quanto non riveste né la qualità soggettiva di pubblico ufficiale né di incaricato di pubblico servizio.

Entrambe le qualifiche, secondo la Corte, infatti "derivano dall'effettivo esercizio di funzioni dell'ambito  d un pubblico ufficio o servizio e quindi - prescindono - dalla qualità pubblica o privata dell'ente di appartenenza e dall'essere l'attività tipica dell'ente appunto un pubblico ufficio o servizio".

Del resto, che l'attività bancaria sia ex se attività privata e non esercizio di pubblico servizio, hanno aggiunto inoltre i giudici della S.C., è fatto ormai acquisito "essendo venuto meno il sistema normativo delle banche pubbliche e il ruolo statale nel settore ed è quindi questione non più in discussione".

Per cui, posto che "l'attività delle Poste è attività del tipo privato al pari di quella delle banche l'impiegato che svolge tali servizi non è ne pubblico ufficiale né incaricato di pubblico servizio"; da ciò consegue, ha sentenziato la Corte annullando la decisione d'appello con rinvio, che "in caso di appropriazione di fondi dal cliente l'impiegato è responsabile di appropriazione indebita e non del rato proprio peculato". 

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Poste italiane S.p.A.

I dipendenti di poste italiane sono pubblici o privati

Sede centrale delle Poste Italiane all'EUR
Stato
I dipendenti di poste italiane sono pubblici o privati
 
Italia
Forma societariaSocietà per azioni
Borse valoriBorsa Italiana: PST
ISINIT0003796171
Fondazione1862
Fondata daGoverno del Regno d'Italia
Sede principaleRoma
GruppoMinistero dell'economia e delle finanze
Persone chiave
  • Maria Bianca Farina (presidente)
  • Matteo Del Fante (AD)
Prodotti
  • prodotti e servizi postali
  • prodotti e servizi finanziari
  • prodotti assicurativi
  • telefonia mobile
Fatturato11,04 mld di € (2019[1])
Utile netto1,34 mld di € (2019[1])
Dipendenti129243 (2019[1])
Sito webwww.poste.it/
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Poste italiane S.p.A. è un'azienda italiana che si occupa di servizi postali, bancari e di telecomunicazione. Inoltre, gestisce il risparmio postale per conto di CDP.

Fu fondata nel 1862 come azienda autonoma che gestiva in monopolio i servizi postali e telegrafici per conto dello Stato e divenuto in seguito, fino al 1998, un ente pubblico economico.

È organizzata in cinque divisioni (Corrispondenza, Espresso Logistica e Pacchi, Bancoposta, Filatelia, Rete Territoriale) e tredici direzioni e servizi centrali. Dispone di 6 aree territoriali, 132 filiali, 12 845 uffici postali, 16 centri di meccanizzazione postale, 2 117 uffici di recapito con 40 717 addetti al recapito, 7 249 sportelli automatici[2], 18 collegamenti aerei quotidiani[3], 33 000 veicoli[4].

È una società quotata nell'indice FTSE MIB della Borsa di Milano[5] ed è controllata per il 35% dalla Cassa Depositi e Prestiti e per il 29,3% dal Ministero dell'economia e delle finanze[6]. Sino al 30 aprile 2026 la società è l'affidataria del servizio universale postale, ovvero deve fornire alcuni servizi essenziali di consegna di lettere e pacchi su tutto il territorio nazionale italiano[7].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La nascita[modifica | modifica wikitesto]

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Timbro di franchigia delle Regie Poste utilizzato a Tortoreto (TE)

Ereditando l'impostazione delle "Poste di Sardegna", servizio di corrispondenza del Regno di Sardegna, dopo l'unità d'Italia le poste inglobarono le aziende di servizi postali dei regni annessi e si costituirono in ente nazionale con la Legge 5 maggio 1862, n. 604 (la cosiddetta riforma postale). Con tale norma le poste furono organizzate come un'amministrazione centrale dello stato, introducendo il concetto di servizio postale pubblico, con la conseguente offerta dei servizi su tutto il territorio nazionale anche grazie all'introduzione della tariffa unica per tutto il territorio del Regno d'Italia, realizzata con l'adozione del francobollo. La norma del 1862 raccolse e regolò la materia, in particolar modo le modalità di raccolta, smistamento, trasporto e distribuzione degli invii postali e l'istituzione dei servizi accessori di raccomandate, assicurate, ricevute di ritorno e vaglia postali.

Per iniziativa di Quintino Sella con la Legge 27 maggio 1875, n. 2779, furono istituite le casse di risparmio postali, antesignane dell'attuale servizio Bancoposta. Nel 1876 vennero emessi i primi libretti di risparmio postale.[8][9] Le casse di risparmio postali conferivano i risparmi raccolti alla Cassa Depositi e Prestiti[10].

Successivamente, con il Regio decreto 10 marzo 1889, n. 5973, la Direzione Generale delle Poste e Telegrafi venne scorporata dal Ministero dei lavori pubblici[11] e trasformata nel Ministero delle poste e dei telegrafi[12], incaricato di dotare l'Italia di una rete di uffici per inoltrare e ricevere posta, anche telegrafica, effettuare e ricevere chiamate telefoniche e realizzare operazioni finanziarie (trasferimenti di denaro e gestione del risparmio); inoltre per un certo periodo gli uffici operarono come sportelli per i nascenti servizi elettrici.

Negli anni Novanta dell'Ottocento vennero introdotti il recapito espresso e la spedizione contrassegno[10].

Prima guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Con lo sviluppo dell'alfabetizzazione, l'entrata in prima guerra mondiale e la creazione di prodotti come i francobolli commemorativi e le cartoline, i servizi postali crebbero in importanza e utilizzo, garantendo uno sviluppo commerciale dell'ente, che avrebbe incluso fra i suoi servizi anche la posta aerea e operato in contiguità con il servizio di posta militare.

Nel 1917 nasce il servizio dei conti correnti postali (che a partire dal 2000, sarà comunemente conosciuto come BancoPosta[13]) Per alcuni anni le Regie Poste disposero anche l'apertura di uffici postali italiani all'estero. Durante la Grande Guerra furono introdotti anche gli assegni postali[10].

Ventennio fascista[modifica | modifica wikitesto]

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Ex Palazzo delle Poste di Milano

Nel 1924, durante il fascismo, il Ministero delle poste e dei telegrafi (il quale ideò l'abbreviazione "PT") fu trasformato in Ministero delle comunicazioni e divenne un importante centro di potere, anche per la sua capacità di controllo sui cittadini, messo a servizio della censura. La rete di servizio fu potenziata con l'acquisizione e la realizzazione di nuove strutture logistiche. Nuovi palazzi, in stile razionalista, furono realizzati nei principali capoluoghi di provincia (per esempio Palermo, Forlì, Napoli, La Spezia, Pistoia).

Nel 1924 furono introdotti anche i "buoni fruttiferi postali", obbligazioni emesse dalla Cassa Depositi e Prestiti, che ebbero successo in quanto erano distribuite in tutti gli uffici postali[10].

Nel 1921 fu fondata la Compagnia italiana dei cavi telegrafici sottomarini, futura Italcable, per la posa e l'esercizio dei collegamenti internazionali sottomarini.
Due anni dopo fu fondata la Italo Radio per l'installazione e la gestione delle stazioni radiotelegrafiche verso l'estero. Nel 1941 questa società confluì nell'Italcable[10].

Nel 1925, con il R.D.L. 520 del 23 aprile, le attività passano dal Ministero delle comunicazioni alla nuova Azienda Autonoma delle Poste e dei Telegrafi, posta sotto il controllo del dicastero stesso.[14][15]

Con il Regio decreto 27 febbraio 1936, n. 645 ("Approvazione del codice postale e delle telecomunicazioni") venne riorganizzato il Ministero, e si ebbe una regolamentazione generale dei servizi, che appartenevano alla competenza e gestione esclusiva dello stato.

Con lo sviluppo della telefonia e della radiofonia, il ministero inglobò l'Azienda di Stato per i servizi telefonici (A.S.S.T.) e la nascente EIAR (futura RAI, prima solo radiofonia, poi televisione).

Dalla seconda guerra mondiale agli anni '70[modifica | modifica wikitesto]

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Il complesso di Poste italiane in viale Europa a Roma (edificio nero)

Dopo il secondo conflitto mondiale 1940-1945 le poste crebbero nel valore delle operazioni finanziarie, incrementando i servizi di risparmio, con i libretti, le emissioni di titoli e acquisendo, a scapito del sistema bancario, quasi tutti i pagamenti e le riscossioni dello stato.

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Insegna di un ufficio postale italiano

Nel 1954 la RAI trasmette con gli impianti di ponti radio della rete postale.

Nel 1967 viene introdotto il codice di avviamento postale (o CAP) e si accelera il processo di automazione del sistema logistico per far fronte all'aumento dei volumi postali, ricorrendo alla realizzazione di nuovi centri di meccanizzazione postale (in collaborazione con Italposte che realizza 27 nuovi CMP e 369 uffici postali, oltre che 4.500 abitazioni per i dipendenti postali e dell'Azienda di Stato per i Servizi Telefonici) e nuove tecnologie di lettura ottica degli indirizzi per una maggiore efficacia nello smistamento della corrispondenza (grazie ad Elsag[16][17][18][19][20]). Viene poi emanato il Decreto del presidente della Repubblica 29 marzo 1973, n. 156, che sostituì il precedente codice del 1936.

Anni '90: la trasformazione in S.p.A.[modifica | modifica wikitesto]

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Caratteristica cassetta postale

All'inizio degli anni '90 il disavanzo di bilancio era endemico come l'aumento dei costi del personale, che nel 1986 assorbivano circa il 93% (di cui 16% per trattamenti di quiescenza) delle entrate correnti. La produttività per addetto dal 1970 al 1985 si era ridotta del 24% a discapito della qualità dei servizi erogati generando una situazione di deficit sempre più critica.

Nel 1994 in Germania circa l'80% della corrispondenza veniva recapitata entro il giorno successivo alla spedizione, mentre in Italia si era ad una quota inferiore al 20% (nel 1989 il tempo medio di consegna della corrispondenza era di 8,5 giorni).

L'evidente divario nella qualità dei servizi postali italiani rispetto al resto d'Europa cercò argine con un intervento di riforma che con il Decreto-legge 1 dicembre 1993, n. 487, convertito dalla Legge 29 gennaio 1994, n. 71, portò a una trasformazione di Poste italiane da azienda autonoma a ente pubblico economico, prevedendo un ulteriore passaggio a S.p.A. entro il 1996 (attuato poi il 28 febbraio 1998). Il processo di trasformazione presumeva nella gestione dell'ente Poste Italiane l'adozione del principio di efficienza produttiva, il recupero della qualità dei servizi e il risanamento economico-finanziario.

Si giunse così al contenimento graduale del disavanzo di circa 4.500 miliardi di lire nel 1993, mediante politiche di riduzione dei costi di produzione (l'80% dei quali era dovuto al personale), un aumento dei ricavi derivanti dalla vendita di servizi alla P.A., un riordino del sistema tariffario, fino a raggiungere nel 2001 un risultato netto positivo. Tuttavia il cambiamento del modello organizzativo mise fortemente in discussione, sul piano politico-gestionale, l'equilibrio su cui si basava la vecchia amministrazione postale, ovvero:

  • una classe politica che troppo spesso attribuiva all'ente finalità di sostegno dell'occupazione e del reddito, arrivando ad orientare risorse ed investimenti verso certe aree di influenza elettorale;
  • il mondo dell'industria che traeva profitto dal monopolio in diverse maniere, da mercati protetti a servizi mirati offerti dall'amministrazione postale a prezzi politici;
  • le OO.SS. nazionali e locali, in possesso di ampia delega nella gestione dell'organizzazione e dunque del consenso interno.

Gli elementi sin qui analizzati resero in definitiva la trasformazione in società per azioni di Poste una tappa necessaria (l'alternativa poteva essere ad es. il taglio delle attività meno redditizie, abdicando a discapito del servizio universale) e spianarono la strada per un abbandono delle logiche pubblicistiche passate e per intraprendere un nuovo rapporto con lo Stato - costruito di fatto sul Contratto di Programma (Obbligo del Servizio Universale) - più prossimo a principi aziendali di maggiore autonomia tariffaria e relazioni con il personale meno politicizzato (fenomeno ridimensionato, ma nei fatti ancora presente).

Il bilancio per il 1997 chiudeva con una perdita di 777 miliardi di lire, in recupero rispetto agli 893 miliardi di lire registrati nel 1996[21].

Nel novembre 1997 la direttiva adottata il 30 gennaio 1997 dal Presidente del C.d.M. (cosiddetta direttiva Prodi) sui servizi postali assegna a Poste Italiane il compito di migliorare la qualità del servizio raggiungendo, tramite una nuova offerta di servizi, il pareggio dei costi di gestione della rete postale. Ciò avrebbe evitato tagli di personale e aumenti tariffari.
Aveva lo scopo di eliminare le disfunzioni del servizio postale italiano, di rendere Poste Italiane un'azienda in grado di contribuire allo sviluppo del Paese, preservandone le caratteristiche sociali.

In particolare, la direttiva prescriveva:

  • ...che si raggiunga il pareggio del bilancio, sia aumentando del 25% i volumi di traffico postale, a prezzi costanti, sia attraverso il fatturato proveniente dai servizi svolti per la pubblica amministrazione;...
  • ...che siano salvaguardati, attraverso l'aumento dei volumi di traffico postale e della produttività individuale, sia i livelli occupazionali, che il presidio territoriale della rete postale[22].

1998-2002: il piano industriale di Corrado Passera e il risanamento[modifica | modifica wikitesto]

Nel febbraio 1998 il ministero del Tesoro (Governo Prodi I) nomina Corrado Passera amministratore delegato della neo-formata Poste Italiane SpA.
Il piano industriale di Corrado Passera dal 1998 al 2002 realizzò un taglio del personale di 22.000 unità. D'altra parte, a detta di alcuni esponenti sindacali, si è verificata una precarizzazione dei contratti dei neoassunti, casi di dimissioni per mobbing diffuso e per il super-carico di lavoro, a causa di un eccesso di tagli al personale spinto che avrebbe fatto mancare anche quote di forza lavoro necessarie.

Dal punto di vista dell'azienda, il Fondo Solidarietà[23] ha rappresentato nel lungo termine un risparmio sul costo del lavoro, oltre ad abbassare l'età media del personale. Per 10 anni una quota statale e una trattenuta in busta paga ai neoassunti hanno finanziato gli ultimi due anni di contributi mancanti per il prepensionamento di migliaia di dipendenti. L'operazione, a costo zero per l'impresa, ha sostituito queste uscite con personale sotto i 24 anni con contratti triennali di apprendistato.

Nel 2000 una quota del 20% del capitale sociale della società Bartolini è stata acquisita da Poste Italiane attraverso la sua controllata SDA Express Courier, con conseguente formazione del Consorzio Logistica Pacchi tra le tre aziende per lo smistamento di pacchi sul territorio nazionale. Questo accordo è stato anche oggetto di contestazione da parte delle aziende concorrenti in sede legale, ma si è concluso a favore del consorzio stesso[24]. Il consorzio all'epoca rappresentava il 40% del mercato, tuttavia nel 2005 Poste Italiane non rinnovò i termini dell'accordo originariamente stipulato e vendette le quote di partecipazione in Bartolini[25].

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2002-2014: gli anni di Massimo Sarmi: bilanci in utile e innovazione[modifica | modifica wikitesto]

Nel maggio del 2002 viene nominato amministratore delegato Massimo Sarmi, poi confermato altre tre volte nel 2005, nel 2008 e nel 2011. Sarmi punta a creare valore e redditività attraverso una strategia di modernizzazione basata sull'innovazione dell'infrastruttura tecnologica e logistica e sull'ampliamento della gamma dei prodotti e dei servizi. Questa strategia ha portato l'azienda a chiudere i bilanci in utile per dieci anni consecutivi[26] con profitti crescenti.

L'elevato tasso di redditività, colloca il Gruppo Poste Italiane al primo posto tra i grandi operatori postali d'Europa nel 2011, come già negli anni precedenti. L'azienda guidata da Massimo Sarmi ha identificato nuove aree di business (come le telecomunicazioni con PosteMobile, l'operatore virtuale di telefonia mobile del Gruppo che offre anche servizi di pagamento in mobilità). Ha inoltre rafforzato il suo ruolo di partner della Pubblica Amministrazione nell'offerta di servizi ai cittadini.

A partire dal 1º gennaio 2003 il monopolio di Poste Italiane è stato ridotto agli invii con peso inferiore a 100 grammi, dal 1º gennaio 2006 invece a quelli di peso inferiore a 50 grammi, che rappresentano tuttavia ancora la maggioranza della corrispondenza epistolare. In realtà anche altre aziende potevano trasportare posta di peso inferiore a 50 grammi, ma dovevano applicare un prezzo almeno 2 volte e mezzo superiore a quello di Poste Italiane. Tale esclusiva è decaduta il 31 dicembre 2010, scadenza per la conclusione del processo di completa liberalizzazione del mercato dei servizi postali.[27][28]

Il 31 dicembre 2010 il settore postale è stato infatti completamente liberalizzato in gran parte dei Paesi dell'UE: Austria, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Estonia, Francia, Irlanda, Italia, Portogallo, Slovenia e Spagna. Come è possibile vedere, è compresa l'Italia, Paese in cui opera Poste Italiane.[28]

Dal 26 aprile 2010, Poste Italiane fornisce per conto della Pubblica Amministrazione, la PostaCertificat@ (di tipo CEC-PAC), una casella email sicura che garantisce valore legale alla corrispondenza online. Il servizio è cessato nel 2014. E sempre nel 2010 è stato lanciato il servizio che permette ai cittadini di alcuni comuni di richiedere i certificati anagrafici direttamente all'ufficio postale attraverso la rete dei 5740 Sportello Amico[29], un particolare tipo di sportello postale nato per semplificare i rapporti tra i cittadini e la Pubblica Amministrazione[30].

Poste Italiane si è inoltre dotata di un sistema di sale di controllo in grado di monitorare in tempo reale gli uffici postali, la rete logistica e la sicurezza delle comunicazioni digitali e delle transazioni, settore nel quale si è anche impegnata a fianco degli organismi di governo nazionali, di agenzie internazionali e di università e centri studi. Particolare importanza hanno acquisito in questi anni i prodotti e i servizi dell'area finanziaria, prima fra tutti la carta prepagata Postepay: introdotta alla fine del 2003, Postepay ha riscosso ben presto un notevole successo, soprattutto tra i giovani, conquistando e mantenendo la prima posizione a livello europeo tra le carte prepagate. Alla Postepay “classica” si sono affiancate in seguito altre versioni destinate a pubblici specifici (es. Postepay twin).

L'Azienda offre il conto BancoPostaClick anche online (non più sottoscrivibile dal 2016), il conto BancoPostapiù (evoluzione del conto classico) e il conto di Base per l'inclusione finanziaria e un'ampia gamma di prodotti finanziari: mutui, prestiti personali, fondi comuni d'investimento, che si sono aggiunti ai classici libretti di risparmio e ai buoni postali fruttiferi. Inoltre il gruppo Poste Vita offre una vasta gamma di prodotti assicurativi. Poste Italiane è stata la prima azienda postale al mondo a entrare nel settore della telefonia mobile come operatore virtuale con il brand PosteMobile.

I 150 anni di Poste[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2012 in occasione dei 150 anni[31] dalla nascita delle Poste in Italia l'azienda ha organizzato una mostra celebrativa "150 anni dedicati al futuro"[32]. La mostra, inaugurata a Roma l'8 maggio dal Presidente della repubblica Giorgio Napolitano[33], è stata allestita al Circo Massimo[34] all'interno di una tensostruttura di nuova generazione composta da due avveniristiche cupole hi-tech collegate tra loro, una dedicata al passato e al presente, e una al futuro. L'itinerario della mostra prevedeva tappe anche a Venezia e Torino, prima capitale del Regno d'Italia.

La società oggi[modifica | modifica wikitesto]

Da marzo 2017 Bianca Maria Farina è il presidente, mentre Matteo Del Fante è l'amministratore delegato di Poste italiane S.p.A.

Quotazione in borsa[modifica | modifica wikitesto]

Dal 27 ottobre 2015 la società per azioni, controllata con circa il 60% dal Ministero dell'economia e delle finanze, è quotata alla Borsa di Milano con un flottante di quasi il 40% ed una capitalizzazione iniziale di 8,816 miliardi di euro corrispondente ai 6,75 euro per azione del prezzo dell'IPO, conclusasi positivamente con una richiesta superiore di 3,3 volte del quantitativo offerto. Il 70% delle azioni vendute appartiene agli investitori istituzionali mentre il 30% è stato riservato al pubblico indistinto residente in Italia e ai dipendenti residenti in Italia. Alla vendita del 30% delle azioni potevano aderire i clienti classificati ai fini del MiFID come i clienti al dettaglio e i clienti professionali su richiesta, se persone fisiche.

Il lotto minimo (gruppo di azioni) per i dipendenti era di 50 azioni (e multipli) (per loro sono in ogni caso è stato garantito l'acquisto di 100 azioni), invece per il pubblico indistinto l'acquisto minimo è stato di 500 azioni (e multipli).

Per gli azionisti che avrebbero tenuto per un anno (con continuità) le azioni di Poste Italiane S.P.A. dal 27 ottobre 2015 sarebbe spettata l'assegnazione gratuita di n.1 azione ordinaria ogni 20 azioni assegnate mentre per i dipendenti sarebbe spettata l'assegnazione gratuita di n.1 azione ordinaria ogni 10 per i primi due lotti e poi n.1 azione ogni 20.

Dal 21 dicembre 2015 fa parte dell'indice principale della Borsa, il FTSE MIB.[35]

Dati societari[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la trasformazione in società per azioni degli anni 90, seguendo l'esempio anche delle aziende europee similari, le Poste italiane hanno acquisito partecipazioni in aziende di trasporto di merci già attive sul territorio nazionale, ampliando ed integrando i servizi offerti alla clientela: nel 1998, è entrata integralmente a far parte del gruppo la SDA Express Courier.

Società controllate[modifica | modifica wikitesto]

  • BancoPosta Fondi S.p.A. SGR - 100%
  • CLP (Consorzio Logistica Pacchi) S.c.p.A. - 51%
  • Consorzio per i Servizi di Telefonia Mobile S.c.p.A. - 51%
  • Europea Gestioni Immobiliari S.p.A. - 55%
  • Poste Air Cargo S.r.l. - 100%
  • Poste Energia S.p.A. - 100%
  • PosteShop S.p.A. - 100%
  • Poste Tributi S.c.p.A. - 70%
  • PosteTutela S.p.A. - 100%
  • Poste Vita S.p.A. - 100%
    • Poste Assicura S.p.A. - 100%
  • Postel S.p.A. - 100%
  • SDA Express Courier S.p.A. - 100%
  • Postepay S.p.a. - 100%
  • Nexive Group S.r.l. - 100%

Bilanci[modifica | modifica wikitesto]

Anno Ricavi

(miliardi €)

Ebit

(miliardi €)

Utili

(miliardi €)

Uffici Postali Dipendenti Note
2009 20,09 1,60 0,90 13 992 [36]
2010 21,83 1,87 1,01 14 005 145 631 [37]
2011 21,69 1,64 0,84 13 992 143 577 [38]
2012 24,06 1,38 1,03 13 676 144 628 [39]
2013 26,26 1,40 1,00 13 310 142 268 [40]
2014 28,51 0,21 [41]
2015 30,73 0,55 [42]
2016 10,64 1,0 0,62
2017 10,63 1,1 0,69
2018 10,86 1,49 1,39 [43]

Azionariato[6][modifica | modifica wikitesto]

  • Cassa Depositi e Prestiti SpA (società controllata dal Ministero dell'economia e delle finanze) - 35,0%;
  • Ministero dell'economia e delle finanze - 29,3%;
  • Altro - 35,3%;
  • Azioni proprie - 0,4%

Accordi internazionali[modifica | modifica wikitesto]

Poste Italiane, sotto la guida di Massimo Sarmi, ha siglato partnership internazionali il cui valore complessivo stimato per il biennio 2011-2012 si aggira sui 40-60 milioni di euro[44].

L'Azienda ha puntato a esportare le proprie competenze in altri paesi: in particolare sono già stati stretti accordi con Russia[45], Egitto[46], Albania[47] e Libano. Sono attive inoltre numerose collaborazioni con importanti soggetti nazionali ed internazionali, come Ups, Leonardo, Microsoft, IBM, HP, Cisco, Vodafone, Ferrovie dello Stato, Rai, SAP.

Inoltre gli indirizzi strategici di evoluzione del modello di business sono un punto di riferimento anche per gli operatori postali di Croazia, Armenia, Turchia, Emirati Arabi Uniti, Marocco e Paesi Bassi.

Nel 2012 il Boston Consulting Group ha indicato in Poste Italiane il modello di sviluppo per le Poste Russe[48]. I due operatori postali hanno siglato una partnership per potenziare l'automazione dei processi, ampliando la gamma dei servizi postali, finanziari e telefonici disponibili per i clienti, nei 40.000 uffici postali della Russia. Nel 2013 Poste Italiane firma con Postal Savings Bank of China un accordo sul money transfer per assicurare ai cittadini cinesi residenti in Italia la possibilità di trasferire denaro anche in modalità elettronica. L'accordo segue l'intesa raggiunta nel dicembre 2012 con China Post sulla creazione di un portale di commercio elettronico[49].

La politica ambientale e per l'ambiente[modifica | modifica wikitesto]

Poste Italiane è impegnata nell'ottimizzazione dei consumi energetici, nella riduzione delle emissioni di gas serra e nell'abbattimento dell'inquinamento ambientale e acustico del servizio di recapito. Secondo i dati di PostEurop, negli ultimi 3 anni le emissioni di CO2 di Poste Italiane hanno avuto una riduzione pari al 30%. Il 50% dell'energia elettrica consumata da Poste Italiane, inoltre, proviene da fonti rinnovabili certificate.

La flotta di Poste Italiane comprende motomezzi, quadricicli, autovetture, veicoli leggeri e pesanti. Dell'intera flotta composta da 38.000 veicoli, circa 2.000 sono a basso impatto ambientale (mezzi elettrici e bi-fuel, benzina/metano). Poste Italiane, inoltre, ha recentemente rinnovato il proprio parco veicoli introducendo circa 15.600 mezzi di categoria Euro 5 e 750 quadricicli elettrici per la distribuzione della posta nei centri storici. Poste Italiane si è aggiudicata il Premio "Sviluppo Sostenibile 2012" nell'ambito della XVI edizione della Manifestazione Ecomondo, come riconoscimento allo sviluppo della propria flotta sostenibile. Poste Italiane partecipa inoltre al progetto Postal Zev (zero emissionvehicle) per perfezionare un quadriciclo efficiente e a zero emissioni, e nel 2012 ha aderito per il quarto anno consecutivo ad "Earth Hour", l'iniziativa globale per il clima e l'ambiente organizzata dal WWF.

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Dal 2006 Poste Italiane figura ininterrottamente tra le "World's Most Admired Companies" della rivista statunitense Fortune. Nel 2012 Poste Italiane si è posizionata al quarto posto tra i migliori operatori postali mondiali ed al secondo posto tra le migliori aziende italiane.[50] Nel 2013 Poste Italiane rafforza il proprio quarto posto nella graduatoria globale relativa al settore logistico-postale e ottiene il primo posto tra le migliori aziende italiane[51].

TG Poste[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2020 prende il via un servizio informativo quotidiano per gli utenti nella forma di telegiornale dal nome TG Poste, diffuso online e negli uffici postali e diretto dalla giornalista Federica De Sanctis.[52]

Servizi offerti[modifica | modifica wikitesto]

Prodotti postali[modifica | modifica wikitesto]

  • Lettere: Posta4 (servizio di posta ordinaria), Posta1 (servizio di posta prioritaria), Posta raccomandata, Posta assicurata, Raccomandata 1[53], Raccomandata 1 con prova di consegna, Raccomandata in contrassegno, Raccomandata internazionale, Raccomandata Da Te e Posta massiva, piego di libri;
  • Pacchi: Poste Delivery Express, Posta Delivery Standard, Poste Delivery International Standard, Poste Delivery International Express, Poste Delivery Europe, Posta Delivery Globe e un servizio di Posta Delivery Web[54];
  • Prodotti telematici: Telegramma, Fax, Raccomandata On Line e Posta4 On line, Posta1 On line;
  • Filatelia: Francobolli in genere;

La posta ordinaria è stata abolita con decreto ministeriale[55] dell'allora ministro delle comunicazioni Mario Landolfi, con un conseguente aumento tariffario da 0,45€ a 0,60€ dato dal passaggio al sistema posta prioritaria, e reintrodotta ad ottobre 2015 con il nome di Posta4. Contestualmente, la posta prioritaria ha cambiato nome in Posta1. All'interno dei prodotti postali lettere si trova anche il piego di libri, una spedizione completamente dedicata a chi spedisce libri (sia case editrici sia privati) che mira ad incentivare lo scambio e l'acquisto di libri offrendo tariffe molto basse (sia per il piego di libri ordinario sia per quello raccomandato)[56].

Le spedizioni di Paccocelere 1 e 3 sono gestite dalla controllata SDA Express Courier. Inoltre, qualora una spedizione di Paccocelere 1 non vada a buon fine, è prevista la restituzione gratuita al mittente.

I dipendenti di poste italiane sono pubblici o privati

Recapito[modifica | modifica wikitesto]

Dopo un'iniziale fase di sperimentazione, nel 2010 Poste Italiane ha lanciato il servizio di "postino telematico" in molte città grandi e medie e in una serie di comuni: il portalettere è dotato di un palmare che gli consente di rendere più rapide le operazioni di consegna della corrispondenza e, al tempo stesso, di portare a casa del cliente i principali servizi finanziari dell'ufficio postale[57].

Il 27 febbraio 2018, nell’ambito del Capital Markets Day, è stato presentato il piano industriale Deliver 2022[58] che include un nuovo modello di recapito denominato Joint Delivery caratterizzato dall'articolazione del servizio in base alla suddivisione del territorio nazionale in tre aree[59]:

Aree metropolitane (8% della popolazione - circa 600 consegne per km2)

  • Posta standard: consegna giornaliera di mattina (dal lunedì al venerdì).
  • Pacchi e posta registrata: consegna giornaliera nel pomeriggio (dal lunedì al venerdì)
  • Weekend: in base ad accordi commerciali

Aree urbane (68% della popolazione - circa 80 consegne al giorno per km2)

  • Posta standard: consegna a giorni alterni (dal lunedì al venerdì)
  • Pacchi e posta registrata: consegna tutti i giorni (dal lunedì al venerdì)
  • Weekend: in base ad accordi commerciali

Aree rurali e altre zone (24% della popolazione - circa 10 consegne al giorno per km2)

  • Consegna a giorni alterni di tutti gli invii (dal lunedì al venerdì)

Consegna a giorni alterni degli invii postali rientranti nel servizio universale[modifica | modifica wikitesto]

Il recapito a giorni alterni, regolato dalla Delibera AGCOM n. 395/15/CONS[60], è giunto all'ultima fase (la fase III), avviata a febbraio 2017 (fase I da ottobre 2015 e fase II da aprile 2016).

La consegna degli invii postali viene effettuata a giorni lavorativi alterni, dal lunedì al venerdì su base bisettimanale (lunedì, mercoledì e venerdì in una settimana – martedì e giovedì in quella successiva)[61] nelle località indicate sul sito ufficiale dell'azienda, presso gli uffici postali e gli altri centri di accettazione di Poste Italiane.

[modifica | modifica wikitesto]

A partire dal 2005, un accordo con l'Agenzia delle Dogane ha permesso di delegare alle Poste italiane la gestione diretta dello sdoganamento dei pacchetti provenienti dall'estero. A partire dal 2006, è diventata poi drammatica la questione dell'importazione dei pacchi: a causa dell'inadeguatezza delle strutture allestite presso i gateway internazionali, i ritardi nelle consegne hanno cominciato ad assumere dimensioni dell'ordine di parecchi mesi, suscitando le vive proteste degli utenti del servizio e catturando l'attenzione di importanti organi di informazione. In particolare va menzionato il disservizio dei gateway di Milano Roserio e Lonate Pozzolo che hanno accumulato ritardi nella consegna di oltre 6 mesi non fornendo, tra l'altro, nessuna spiegazione plausibile. Nel febbraio 2008 vengono distrutte 200 tonnellate di posta, in quanto i destinatari risultano trasferiti o sconosciuti. La posta viene mandata al macero a causa della presunta mancata indicazione del mittente, fatto che ha suscitato parecchie perplessità e indagini sulla effettiva mancanza di questi dati, tutto ciò a seguito e seguito da servizi televisivi della trasmissione Striscia La Notizia, intervenuta già in passato appunto a seguito delle numerose lamentele di disservizi nelle procedure di sdoganamento gestite da Poste Italiane[senza fonte].

Oneri postali per sdoganamento e contenzioso[modifica | modifica wikitesto]

Poste Italiane S.p.A. ha sempre imposto agli utenti destinatari di pacchi postali extra UE il pagamento di un diritto fisso motivato come "tariffe che Poste Italiane applica a parziale copertura dei costi sostenuti per lo svolgimento delle attività legate allo sdoganamento" [62].

Fino al novembre 2006 i diritti di sdoganamento erano fissati nella misura di 5,50 € per ogni spedizione sdoganata; giudicati illegittimi da molte associazioni di consumatori, sono stati temporaneamente abrogati, e le Poste italiane si sono impegnate a restituire le cifre versate nel frattempo. I diritti di sdoganamento sono stati in realtà reintrodotti dal 2011 ed in particolare con decorrenza 6 novembre 2017 sono stati ulteriormente aumentati a 7,50 €[62].

I valori applicati di dazio e IVA ("oneri doganali all'importazione" che variano in funzione della categoria dell'oggetto che si sta importando) rimangono di pertinenza dell'Agenzia delle Dogane.

Prodotti finanziari[modifica | modifica wikitesto]

  • Conto e Carte: Conto BancoPosta, Conto BancoPosta più, Conto BancoPostaClick (lanciato come alternativa gratuita al Conto BancoPosta, ma divenuto a pagamento nel 2016 e non più sottoscrivibile), Carta Postamat Maestro, Carta Postamat Mastercard, Carta di credito BancoPosta Classica e Carta di credito BancoPosta Oro;
  • Investimenti: Fondi BancoPosta, Obbligazioni strutturate, Ramo Vita;
  • Prodotti di risparmio: Buoni Fruttiferi Postali e Libretto di risparmio postale;
  • Finanziamenti: Prestito BancoPosta, Prontissimo, SpecialCash Postepay, Mutuo BancoPosta;
  • Trasferimento Fondi: Vaglia postale, Vaglia online, Vaglia internazionale, BancoPosta MoneyGram ed Eurogiro;
  • Carte prepagate: lo spin-off Postepay SpA eroga le omonime carte prepagate.

Assegni postali[modifica | modifica wikitesto]

Con il D.P.R. 28 novembre 2002, n. 298, gli assegni postali sono stati equiparati a quelli bancari per tutti i fini.[63]

Poste italiane ha inoltre siglato nel 2004 una convenzione con la società di garanzia assegni Centax, che favorisce l'utilizzo degli assegni postali come strumento di pagamento presso tutti gli esercizi commerciali che espongono il marchio Centax.[64]

IoStudio Postepay: la carta dello studente[modifica | modifica wikitesto]

Dal 2014, Poste Italiane promuove con il Ministero dell'Istruzione la carta dello studente IoStudio, che oltre a concedere sconti dedicati agli studenti su vari prodotti e servizi, è attivabile gratuitamente anche come carta prepagata Postepay. È destinata a tutti i ragazzi delle scuole superiori di secondo grado, anche minorenni, ed è consegnata dalle segreterie delle scuole stesse. La differenza rispetto alle Postepay classiche è che non vi sono commissioni di ricarica, né costi di attivazione.[65]

L'iniziativa ha però sollevato la protesta di alcuni, che hanno definito poco etico fornire uno strumento di pagamento con sconti che invitano al consumo agli studenti, seppur inattivato.[66]

Prodotti assicurativi[modifica | modifica wikitesto]

Il Gruppo Assicurativo Postevita, appartiene al più ampio Gruppo Poste Italiane e opera nel campo assicurativo con prodotti vita e danni. Poste Vita S.p.A. e Poste Assicura S.p.A. sono le società del Gruppo.

Operatore mobile virtuale[modifica | modifica wikitesto]

Lanciata sul mercato nel novembre del 2007, PosteMobile è l'operatore mobile del gruppo Poste, gestito dallo spin-off Postepay.

Servizio Postale Militare[modifica | modifica wikitesto]

Poste Italiane cura anche la distribuzione della corrispondenza civile e militare da e per i contingenti dell'Esercito Italiano dislocati nei vari teatri operativi all'estero[67].

Per l'Italia, la posta viene raccolta direttamente dalla forza armata mediante il proprio Ufficio Postale Militare di Contingente sul posto e poi spedita al 6º Reggimento Logistico Folgore con sede a Pisa e responsabile del servizio postale militare italiano. Dopodiché prosegue per il Centro Postale Operativo - Polo Grandi Utenti di Pisa - Ospedaletto, per essere infine trasferita al centro di meccanizzazione postale di Firenze che ne provvede al recapito finale[68][69].

Dall'Italia, i congiunti o l'amministrazione militare indicano sulla missiva il nome ed il cognome del destinatario, nonché l'unità di appartenenza e l'indirizzo del Polo Grandi Utenti di Pisa: da lì, poi, la posta sarà instradata per raggiungere il personale all'estero, tramite il Reggimento Logistico Folgore.

Le tariffe sono le stesse in vigore in Italia in quanto si opera in regime di continuità territoriale.

Tra il 2003 ed il 2011, Poste Italiane ha operato in Kosovo, tramite l'Ufficio Postale di Belo Polje a Pejë, nella sede italiana Kfor. Si rivolgeva non solo ai militari italiani, ma anche a quelli di altri Paesi ed agli appartenenti di Ong e di istituzioni internazionali. La gamma di prodotti messa a disposizione della clientela era la stessa di quella italiana. Il personale era composto da 3 unità, tutti dipendenti di Poste Italiane temporaneamente inquadrati nell'Esercito Italiano (dopo un periodo di formazione), tramite cartolina di richiamo in servizio per un periodo non superiore a 180 giorni[70][71][72]. Recava il numero 55849 come frazionario[73]. L'ufficio è stato poi chiuso ed il servizio garantito dal 24º Reggimento di manovra[74].

Il CAP[modifica | modifica wikitesto]

Introduzione nel 1967[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1967 fu adottato il Codice di Avviamento Postale (C.A.P.)[75], col quale il territorio nazionale fu suddiviso in partizioni identificate da un codice a 5 cifre, usato per la distribuzione meccanizzata della posta.

Riforma del 2006[modifica | modifica wikitesto]

Il 20 settembre 2006, Poste italiane ha effettuato un aggiornamento per i Codici di Avviamento Postale[76]. Le modifiche prevedono per 27 città la suddivisione in zone postali che ha portato:

  • all'inserimento delle strade di nuova istituzione (dal periodo dell'ultimo aggiornamento, ovvero dal 1997)
  • alla soppressione di CAP inutilizzati
  • alla modifica dei CAP di alcune di queste 27 città
  • alla modifica del CAP per il 10% circa delle strade esistenti

Vi è stato inoltre il cambiamento di CAP per 79 comuni e circa 2400 frazioni. Questa operazione ha fatto inoltre sparire i CAP "generici" in favore di CAP più specifici (ad esempio il CAP "generico" 44100 è stato soppresso in favore di CAP più specifici, come ad esempio 44121, 44123, ecc.). Poste italiane ha inoltre informato l'utenza che i CAP verranno aggiornati periodicamente tenendo conto delle variazioni toponomastiche e/o amministrative. Ha destato proteste la decisione dell'azienda di rendere a pagamento il nuovo database contenente i CAP.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Loghi[modifica | modifica wikitesto]

  • I dipendenti di poste italiane sono pubblici o privati

    Logo dal 1913

  • I dipendenti di poste italiane sono pubblici o privati

    Logo dal 1966

  • I dipendenti di poste italiane sono pubblici o privati

    Logo dal 1972

  • I dipendenti di poste italiane sono pubblici o privati

    Logo dal 1975

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    Logo dal 1981

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    Logo dal 1996

  • I dipendenti di poste italiane sono pubblici o privati

    Logo dal 1999

  • I dipendenti di poste italiane sono pubblici o privati

    Logo per il 160º anniversario

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Relazione finanziaria annuale 2019, su soldionline.it, Poste Italiane, 31 marzo 2020. URL consultato il 2 aprile 2021.
  2. ^ Relazione finanziaria annuale di Poste Italiane al 31 dicembre 2016 (PDF), su posteitaliane.it, pp. 7 - 20 - 22.
  3. ^ Aeroporto Brescia - Informazioni istituzionali, su aeroportobrescia.it. URL consultato il 20 novembre 2017.
  4. ^ Grandi Imprese - Poste Italiane - Medie e Grandi Imprese, su business.poste.it. URL consultato il 20 novembre 2017.
  5. ^ Indice FTSE MIB - Borsa Italiana, su borsaitaliana.it. URL consultato il 2 luglio 2020.
  6. ^ a b Azionisti, su PosteItaliane. URL consultato il 2 luglio 2020.
  7. ^ Servizio postale universale e contratto di programma, su Ministero dello Sviluppo Economico. URL consultato il 2 luglio 2020.
  8. ^ 1876, Casse Postali di Risparmio
  9. ^ Libretto di Risparmio, su economiafamiliare.it.
  10. ^ a b c d e V. Castronovo (a cura di), Storia della posta in Italia. Da amministrazione pubblica a sistema d'impresa, Bari, Laterza, 2004.
  11. ^ senato.it
  12. ^ La Storia delle Poste Archiviato il 27 maggio 2008 in Internet Archive. - 2.6. Il Regno d'Italia
  13. ^ La Storia delle Poste Archiviato il 9 gennaio 2008 in Internet Archive. - 4.1. Poste On Line
  14. ^ Direzione delle poste e telecomunicazioni – Archivi storici – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 7 novembre 2021.
  15. ^ Decreto-legge 23 aprile 1925, n. 520
  16. ^ treccani.it
  17. ^ confindustria.ge.it
  18. ^ accademiadiposta.it
  19. ^ Storia dell'IRI. 3. I difficili anni '70 e i tentativi di rilancio negli anni Ottante, a cura di Francesco Silva ed aa.vv, Laterza
  20. ^ repubblica.it
  21. ^ Passera al vertice delle Poste Spa
  22. ^ Copia archiviata, su consumietici.it. URL consultato il 20 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 14 dicembre 2009).
  23. ^ Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Decreto Ministeriale 1 luglio 2005, nº 178; vigente al: 22-9-2005, in Gazzetta Ufficiale nº 208 del 7-9-2005.
  24. ^ Sentenza dell'autorità garante della concorrenza e del mercato Archiviato il 27 settembre 2007 in Internet Archive.
  25. ^ dossier poste cgil, su slc-cgil.it.
  26. ^ Relazione Finanziaria Annuale 2011 (PDF), su poste.it (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2013).
  27. ^ Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, A413 - TNT POST ITALIA/POSTE ITALIANE (PDF), su concurrences.com, 14 dicembre 2011. URL consultato il 13 dicembre 2020.

    «9. Nell’ambito dei servizi rientranti nel servizio universale, fino al 31 dicembre 2010, è rimasta in vigore l’area dei servizi postali riservati al fornitore del servizio universale per finanziarne l’onere; in Italia, fino a tale data, sono stati riservati a Poste Italiane:

    a) la raccolta, il trasporto, lo smistamento e la distribuzione di invii di corrispondenza interna e transfrontaliera entro il limite di peso di 50 grammi (tale limite decadeva se il prezzo era pari o superiore a 1,50 euro);

    b) indipendentemente dai limiti di peso e prezzo sopra indicati, gli invii raccomandati attinenti alle procedure amministrative e giudiziarie e alle procedure relative all’attività della Pubblica Amministrazione.»

  28. ^ a b Stefano Minieri, Al via la liberalizzazione dei servizi postali, il decreto legislativo 58 del 2011, su LeggiOggi, 4 maggio 2011. URL consultato il 13 dicembre 2020.
  29. ^ La rete "Sportello Amico" di Poste Italiane è costituita da 5.740 Uffici Postali dislocati sull'intero territorio nazionale, su poste.it (archiviato dall'url originale il 1º luglio 2011).
  30. ^ Al via lo sportello “PosteconRoma”:i certificati comunali si ritirano anche all'ufficio postale (PDF), su salastampa.poste.it (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2013).
  31. ^ Poste italiane compie 150 anni. Parte da Torino il tour della mostra, su affaritaliani.libero.it (archiviato dall'url originale il 4 aprile 2013).
  32. ^ Poste: tappa a Venezia della mostra 150 anni dedicati al futuro, su asca.it (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2013).
  33. ^ Poste: Napolitano taglia nastro mostra "150 anni dedicati al futuro" [collegamento interrotto], su asca.it.
  34. ^ Poste italiane, 150 anni di storia al Circo Massimo, su ilmessaggero.it.
  35. ^ Lorenzo Salvia, Il premier: Cassa depositi, per la privatizzazione prima una decisione poi l’annuncio di mercato, in Corriere della Sera. URL consultato l'11 marzo 2017.
  36. ^ Bilancio Poste Italiane S.p.A. al 31.12.2009 (PDF), su poste.it (archiviato dall'url originale l'11 gennaio 2011).
  37. ^ Poste Italiane S.p.A. al 31.12.2010 (PDF), su poste.it (archiviato dall'url originale il 19 marzo 2013).
  38. ^ Bilancio Poste Italiane S.p.A. al 31.12.2011 (PDF), su posteitaliane.it.
  39. ^ Relazione finanziaria annuale 2012 (PDF), su PosteItaliane (archiviato dall'url originale il 17 luglio 2013).
  40. ^ Relazione finanziaria annuale 2013 (PDF), su PosteItaliane (archiviato dall'url originale il 1º agosto 2014).
  41. ^ Relazione Finanziaria Annuale 2014 (PDF), su PosteItaliane.
  42. ^ Relazione Finanziaria Annuale 2015 (PDF), su posteitaliane.it.
  43. ^ Relazione Finanziaria Annuale 2018 (PDF), su posteitaliane.it.
  44. ^ Il Sole 24 Ore - Le Poste sbarcano in Russia, su ilsole24ore.com.
  45. ^ Poste Italiane: Sarmi firma a Sochi accordo-quadro per modernizzare gli uffici postali e i sistemi logistici di Russian Post, su salastampa.poste.it (archiviato dall'url originale il 26 agosto 2014).
  46. ^ Firmata intesa tra Sarmi e il Ministro dei Trasporti egiziano Fahmy: Poste Italiane partner del Governo del Cairo su logistica e trasporti (PDF), su salastampa.poste.it (archiviato dall'url originale il 15 dicembre 2011).
  47. ^ Poste Italiane: Sarmi in Albania firma accordo di cooperazione con le Poste di Tirana (PDF), su salastampa.poste.it (archiviato dall'url originale il 15 dicembre 2011).
  48. ^ Poste Italiane esporta tecnologia in Russia per realizzare uffici digitali sistemi evoluti di pagamento e servizi a forte valenza sociale, su salastampa.poste.it (archiviato dall'url originale il 2 marzo 2013).
  49. ^ Poste: accordo su money transfer con Postal Saving Bank of China[collegamento interrotto]
  50. ^ Poste, su key4biz.it (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2014).
  51. ^ Poste Italiane: Fortune, impresa italiana più ammirata al mondo
  52. ^ TG Poste
  53. ^ servizio eseguito dalla SDA Express Courier
  54. ^ Servizi postali: spedire in Italia e all'estero pacchi - Poste Italiane, su poste.it. URL consultato il 2 luglio 2020.
  55. ^ Decreto Ministeriale Archiviato il 15 dicembre 2007 in Internet Archive. del 12 maggio 2006 (in G.U. dal 19 maggio 2006)
  56. ^ Piego di libri ordinario e raccomandato «delivery74 blog
  57. ^ Arriva il postino telematico, grazie al palmare porterà a domicilio i servizi dell'ufficio postale (PDF) [collegamento interrotto], su salastampa.poste.it.
  58. ^ Poste mette sul piatto 2,8 miliardi: focus sull'e-commerce. Via a 10mila nuove assunzioni, su CorCom, 27 febbraio 2018. URL consultato il 2 luglio 2020.
  59. ^ CAPITAL MARKETS DAY DELIVER 2022 (PDF), su posteitaliane.it, 27 febbraio 2018.
  60. ^ Delibera 395-15-CONS - Documento - AGCOM, su agcom.it. URL consultato il 2 luglio 2020.
  61. ^ Recapito giorni alterni: spedire in Italia - Poste Italiane, su poste.it. URL consultato il 2 luglio 2020.
  62. ^ a b Tariffe sdoganamento di merce e prodotti postali dall'estero - Poste Italiane, su poste.it.
  63. ^ Decreto del presidente della Repubblica 28 novembre 2002, n. 298, in materia di "Regolamento recante modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 14 marzo 2001, n. 144, sui servizi di bancoposta"
  64. ^ POSTE: ACCORDO CON CENTAX PER PAGAMENTO SICURO CON ASSEGNI, su www1.adnkronos.com. URL consultato il 2 luglio 2020.
  65. ^ ioStudio - Portale dello studente, su iostudio.pubblica.istruzione.it. URL consultato il 2 luglio 2020.
  66. ^ IoStudio, la carta dello studente diventa Postepay, su Fanpage. URL consultato il 2 luglio 2020.
  67. ^ cifo.eu
  68. ^ difesa.it
  69. ^ vaccarinews.it
  70. ^ uilpostverona.it (PDF). URL consultato il 27 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 27 ottobre 2017).
  71. ^ cifo.eu
  72. ^ adnkronos.com
  73. ^ vaccarinews.it
  74. ^ ufficio postale di belo polje in kosovo chiuso dopo quasi otto anni, su cifo.eu.
  75. ^ La Storia delle Poste Archiviato il 9 gennaio 2008 in Internet Archive. - 3.3. Il Boom
  76. ^ CAP - Le novità 2006 Archiviato l'8 ottobre 2006 in Internet Archive.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • opuscolo informativo, In 150 anni Poste Italiane ha sempre guardato al futuro, Poste Italiane, 2012.

Riferimenti normativi[modifica | modifica wikitesto]

  • Decreto-legge 1 dicembre 1993, n. 487 - Trasformazione dell'Amministrazione delle poste e delle telecomunicazioni in ente pubblico economico e riorganizzazione del Ministero.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

  • Compagnia dei Corrieri Veneti
  • Poste del Ducato di Milano
  • Poste pontificie
  • Poste sabaude
  • Regia Correrìa di Sicilia
  • Posta di Genova

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

  • I dipendenti di poste italiane sono pubblici o privati
    Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Poste Italiane

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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Strutture soppresseAmministrazione autonoma dei monopoli di Stato · Direzioni territoriali dell'economia e delle finanze · Istituto di studi e analisi economica · Istituto nazionale per lo studio della congiuntura · Istituto di studi per la programmazione economica
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Poste in Europa
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Da quando le Poste sono diventate private?

487 , convertito dalla Legge 29 gennaio 1994, n. 71 , portò a una trasformazione di Poste italiane da azienda autonoma a ente pubblico economico, prevedendo un ulteriore passaggio a S.p.A. entro il 1996 (attuato poi il 28 febbraio 1998).

Quanto guadagna un impiegato delle poste?

Retribuzione.

Che tipo di società e Poste Italiane?

Poste Italiane è un'impresa pubblica. Lo ha ribadito la Corte di Giustizia dell'Unione Europa attraverso la sentenza del 28 ottobre 2020, secondo cui l'azienda guidata da Matteo Del Fante “riveste la qualità di impresa pubblica e non di organismo di diritto pubblico”.

In che settore opera Poste Italiane?

Poste Italiane costituisce la più grande rete di distribuzione di servizi in Italia, attiva nei settori della logistica, nella consegna di corrispondenza e pacchi, nei servizi finanziari e assicurativi, nei sistemi di pagamento e nella telefonia.