Dolore alle ossa e mal di gola

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Sentir male alle articolazione e ai muscoli è un sintomo comune dell’influenza ed è per questo che vi sentite peggio di quando avete un semplice raffreddore. Potete sentire le articolazioni un po’ rigide e doloranti ma ciò nonostante sarete in grado di muovervi anche se con malessere. Se dovessero essere infiammate (rosse) e gonfie è bene consultare il medico per eliminare il dubbio di altre possibili cause.

Indice

  • Perché l’influenza procura male all’articolazioni?
  • Ci sono trattamenti “casalinghi” che possono aiutare?
  • Ci sono trattamenti a base di erbe?
  • Ci sono medicine convenzionali che possono aiutare?

Perché l’influenza procura male all’articolazioni?

Potrà sembrarvi ingiusto che alla febbre, alla tosse e al mal di testa si aggiunga anche il male alle articolazioni. Uno dei compiti principali dei globuli bianchi è di riparare le fibre dei muscoli quotidianamente. Ma quando si ha un’influenza il sistema immunitario dirotta i globuli bianchi verso la zona dove il virus è presente lasciando le articolazioni in difetto e quindi doloranti.

Inoltre i globuli bianchi quando combattono un’infezione producono delle sostanze chimiche denominate citochine. Le citochine producono infiammazione nelle articolazioni e nei muscoli provocando un fastidio simile all’artrite o ad un reumatismo. Fortunatamente questo malessere è temporaneo e scompare una volta che l’infezione è stata sconfitta.

Ci sono trattamenti “casalinghi” che possono aiutare?

Innanzitutto è consigliabile far riposare e rilassare i muscoli. Cercare di comportarsi come se l’influenza non avesse effetto complica la situazione e non aiuta il vostro corpo a concentrare le energie per combattere l’infezione. Mentre i globuli bianchi sono dirottati dai muscoli alla zona dell’infezione i muscoli stessi sono più suscettibili ad affaticarsi e consumarsi. Quindi il riposo aiuterà anche i muscoli e le articolazioni in generale a star meglio.

Potrete comunque trovare sollievo anche riscaldando e massaggiando le articolazioni. C’è chi prova sollievo mettendo un panno caldo attorno all’articolazione dolorante; altri trovano beneficio spalmando olio di oliva od olio alla menta e massaggiando le articolazioni.  

Si può anche avere sollievo facendo un bagno caldo e ancor di più se insieme a sali e oli essenziali. Se cercate un modo per diminuire la febbre un bagno caldo può aiutare.

Ci sono trattamenti a base di erbe?

Il modo più efficace è quello di curare il virus influenzale che è la causa del dolore alle articolazioni. Quindi rafforzare e modulare il sistema immunitario con gocce o compresse di Echinacea contenuta in Echinaforce® è il modo migliore per accelerare la ripresa dai sintomi influenzali.

Per il sollievo delle articolazioni alcuni trovano anche beneficio nell’usare un gel di Arnica, erba medicinale nota per le sue proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche.

Ci sono medicine convenzionali che possono aiutare?

A meno che le condizioni non siano gravi, difficilmente il medico vi prescriverà un farmaco per il malessere delle articolazioni. Pur tuttavia può prescrivere farmaci antivirali come lo Oseltamivir e lo Zanamivir.

Se siete particolarmente suscettibili all’influenza, come una donna incinta, un anziano o un paziente di asma, il medico può prescrivere la vaccinazione antinfluenzale. Comunque anche la vaccinazione ha dei lievi effetti collaterali come il mal di articolazioni; malessere che però svanisce velocemente.

Anche se questa terapia non cura specificamente il problema delle articolazioni tratta però la causa principale dei vari sintomi, l’infezione virale.

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*(pagina aggiornata il 19 agosto 2022)

I sintomi di Covid-19 sono diversi e non sempre facili da riconoscere. Ecco un vademecum dei principali sintomi dell’infezione in base alle ultime ricerche.

Il nuovo Coronavirus si presenta con sintomi molto diversificati, che spesso si confondono con quelli di altre patologie. Il Dott. Alessandro Clara, Responsabile del Servizio di Anestesiologia della Casa di Cura La Madonnina, ci accompagna in un riepilogo delle principali manifestazioni cliniche del Covid-19 e, nei casi in cui è possibile effettuare una diagnosi differenziale, ci guida a riconoscerle.

Perché il Covid-19 ha sintomi così diversi?

“Questo è ancora oggi un grande quesito, cui numerose ricerche scientifiche stanno cercando di dare una risposta - dichiara il Dott. Clara -. La grande varietà di sintomi del Covid-19 potrebbe essere determinata dal fatto che una volta penetrato nell’organismo,il virus ha un’ampia diffusione nei vari distretti corporei.

Lo sviluppo e il decorso dell’infezione, invece, possono essere influenzati da vari e molteplici fattori nell’individuo, fra cui:

  • età;
  • sesso;
  • genetica;
  • malattie croniche pregresse (ad esempio cardiovascolari, polmonari, diabete etc.);
  • stato del proprio sistema immunitario.

Quali sono i sintomi più comuni del Covid-19

Uno studio (giugno 2020), che vede coinvolte varie Università, ha analizzato numerosi articoli scientifici da 9 paesi del mondo (fra cui l’Italia), riguardanti un totale di circa 24.400 pazienti Covid-19 adulti; positivi, evidenziati tramite test di laboratorio, per cercare di individuare quali sintomi della malattia da SARS-CoV-2 risultino più comuni.

Fra i principali sintomi ritroviamo quelli a livello sistemico (cioè, che tendono a coinvolgere un intero sistema o apparato) e respiratorio, altri sintomi che coinvolgono singoli organi quali naso, orecchio e gola, sintomi gastrointestinali e quelli che interessano il sistema nervoso centrale. 

Sintomi a livello sistemico 

Covid-19 è una malattia sistemica che coinvolge potenzialmente più  organi con varie funzioni  e quindi ha una ripercussione fisio-patologica più ampia sull'organismo che può manifestarsi con: 
 

  • Febbre, 78% dei casi: la febbre è uno dei sintomi più diffusi del Covid, come avviene nelle infezioni virali, di solito oscilla nei suoi valori. Nel caso di infezione da nuovo Coronavirus la sua modalità di presentazione può essere ancora più varia, oscillando da situazioni di febbricola appena accennata (37, 5°) a casi di febbre alta, persistente e resistente ai comuni farmaci antipiretici, almeno nei primi giorni di manifestazione.
  • Stanchezza 31% dei casi, dolori muscolari (mialgia) 17% e dolori articolari (artralgia) 11%: un senso di grande spossatezza e debolezza muscolare e/o articolare può caratterizzare la malattia e molto frequentemente protrarsi per un lungo periodo, anche dopo la negativizzazione dei test, in una condizione che viene a volte definita ‘Sindrome Post-Covid19’ o ‘Long-Covid’, ovverosia un persistere di alcuni disturbi determinati dall’infezione anche una volta superata la fase acuta e a test negativi. 

Questi disturbi non sono da sottovalutare qualora siano una prima manifestazione oppure quando presenti in assenza di sintomi più evidenti e classicamente più riconosciuti, quali ad esempio:

  • tosse;
  • febbre;
  • mal di gola;
  • perdita dell’olfatto (anosmia);
  • perdita del gusto (ageusia);
  • difficoltà respiratorie.

Sintomi respiratori

Tra i sintomi respiratori ci sono: 
 

  • Tosse secca  58% dei casi, tosse produttiva 25% dei casi:  la tosse del Covid-19 è prevalentemente secca, stizzosa e irritativa, accompagnata spesso da sensazione di fiato corto e di oppressione al torace. Ciò non toglie che la tosse da Covid-19 in alcuni casi possa essere anche produttiva, in particolare se si verifica una sovrainfezione batterica.
  • Difficoltà respiratorie (dispnea) 23% dei casi e respiro sibilante 17% dei casi: la difficoltà respiratoria può evolvere in insufficienza respiratoria acuta che necessita di supporto di ossigeno e ventilatorio. 

Da qui l’obbligo di un monitoraggio frequente e scandito nelle varie ore della giornata della saturazione d’ossigeno, insieme alla misurazione della temperatura. Il monitoraggio della temperatura, della frequenza cardiaca e della saturazione del sangue costituisce il cardine della gestione casalinga fondamentale per tenere in osservazione clinica l’andamento dell’infezione.

Sintomi a livello di orecchio, naso e gola

I sintomi del Covid si manifestano come mal di gola, raffreddore e naso chiuso che cola e vertigini:
 

  • Mal di gola 12% dei casi: è un sintomo comune a molte infezioni virali e batteriche.
  • Naso che cola (Rinorrea) 8% dei casi  e congestione nasale 5%:  il naso che cola e il naso chiuso (congestione nasale) sono tipici della stagione fredda, per cui l’identificazione di questi sintomi, nel caso si presentino singolarmente, risulta difficoltosa, in quanto trattasi di manifestazioni classiche della maggior parte delle affezioni respiratorie generate dai virus stagionali più comuni.  In particolare, se associati a riduzione o perdita dell’olfatto e/o a riduzione o perdita del gusto, il sospetto di infezione da Coronavirus può essere ulteriormente fondato.
  • Vertigini/capogiri 11%: pur trattandosi in questo caso di una sintomatologia collegata all’orecchio o prettamente neurologica e riscontrare un capogiro alzandosi in piedi velocemente possa essere un’esperienza comune, il presentarsi di vertigini/capogiri, anche isolatamente e senza le altre manifestazioni cliniche contestuali che abbiamo citato, potrebbe essere indicativo di un’infezione da Covid-19 che si manifesta, in questo caso, in una forma ancora più subdola e inattesa.
  • Riduzione dell’olfatto (Iposmia) 25% dei casi: assieme all’anosmia (la perdita completa dell’olfatto) è una manifestazione clinica classica del Covid-19, così come l’ipogeusia (riduzione del gusto, che nello studio si attesta al 4%) e l’ageusia.

Il Dott. Clara spiega che la loro comparsa in maniera improvvisa, senza altre patologie preesistenti o concomitanti a giustificarli, anche come manifestazioni cliniche isolate, possa essere sintomo tipico di un’infezione da Sars-CoV2 in corso, anche in assenza di febbre  o di qualsiasi altra manifestazione clinica.

Sintomi gastrointestinali

Il Covid si manifesta anche con disturbi gastrointestinali come:
 

  • Diarrea 10% dei casi: la dissenteria è un sintomo gastrointestinale del Covid-19 abbastanza comune, anche se inizialmente sottovalutato, che può essere accompagnato in alcuni casi da dolore addominale (4%).  A determinarla concorrono, ovviamente, anche numerose altre patologie, ma può di per se stessa essere l’unica manifestazione dell’infezione. In questo senso e proprio per questo motivo tende ad essere sottovalutato come sintomo spia di un’infezione da nuovo Coronavirus in atto. Anche in questo caso è necessario consultare immediatamente il proprio medico di riferimento.
  • Nausea 6% dei casi: accompagnata in alcuni casi dal vomito (4% ) è un sintomo riconducibile a moltissime cause e proprio per questo aspecifico, tuttavia può essere indicativa e unica spia di infezione da Covid-19.

Sintomi neurologici

Si tratta di sintomi relativi al Sistema Nervoso centrale, tra cui: 
 

  • Mal di testa 13% dei casi: la cefalea è un ulteriore grande sintomo aspecifico presente in innumerevoli patologie e che classicamente accompagna il rialzo termico. Nell’infezione da nuovo Coronavirus anche essa può costituire l’unica manifestazione clinica evidente.
  • Confusione 11% dei casi: confusione, stanchezza mentale, difficoltà di concentrazione e nebbia cognitiva sono sintomi che accompagnano molti pazienti e che possono protrarsi anche nel periodo post-infettivo (Sindrome post-Covid-19), a tampone ormai negativizzatosi. Si tratta, comunque, di effetti generalmente limitati nel tempo, che tendono nella maggior parte dei casi a risolversi in maniera naturale e spontanea.

I sintomi rilevati dagli ultimi studi

Da alcuni studi e dalle evidenze più recenti, inoltre, sono stati individuati come sintomi Covid, anche come esordio:

  • Persistente formicolio a mani e piedi: anche questa può essere una manifestazione neurologica del virus;
  • Sintomi cardiovascolari: la nota tendenza protrombotica dell’infezione può coinvolgere il cuore e ogni zona del distretto vascolare;
  • Ictus: alterando i meccanismi della coagulazione il Sars-Cov-2 può determinare anche l’ostruzione di un vaso cerebrale.

Omicron vs Delta: i sintomi

Per quanto riguarda i sintomi riconducibili alle due varianti Omicron e Delta in questione: il rapporto del 14 gennaio scorso sulle Variants of Concern in Inghilterra, a cura dell’UK Health Security Agency, riporta uno studio che ha analizzato la differenza di sintomi riferiti da 182.133 casi Omicron e 87.920 casi Delta conclamati. Da quest’analisi è emerso che nei casi Omicron il mal di gola era più frequente (53% vs 34% di Delta), mentre la perdita di gusto e olfatto (ageusia e anosmia) si evidenziava in maniera minore (13% vs 34% di Delta)(2).

A sostegno di questi dati anche uno studio condotto dall’azienda ZOE e il King's College di Londra analizzando i dati raccolti dalla ZOE Covid Study APP: applicazione che permette agli utenti (attualmente indicati come più di 4.7 milioni), di registrare i propri sintomi Covid giornalieri, fornendo informazioni importanti per lo studio del Covid-19. Dal confronto nella città di Londra dei dati di inizio ottobre, in cui la variante Delta era prevalente e quelli di inizio dicembre cui, invece, a dominare risultava Omicron, non si è riusciti ad individuare fra le due una chiara differenza in termini di sintomi, ma i più comuni in entrambi i periodi erano: 

  • naso che cola;
  • mal di testa;
  • stanchezza;
  • starnuti;
  • mal di gola.

Solo il 50%, invece, riscontrava i tre classici sintomi: febbre, tosse o perdita di gusto/olfatto. Proprio la perdita di gusto/olfatto è passata dalla top 10 dei sintomi di inizio 2021, evidenziata dall’azienda, alla posizione n.17.

I sintomi di Omicron 4 e 5

La sottovariante Omicron BA.5 (Omicron 5) attualmente attesta un predominio nazionale del 75.5%, mentre la sottovariante BA.2 (Omicron 2) è ormai presente solo al 10,3% (5 luglio 22) (4).

Una recente analisi (15 giugno 22) (5) di Santé Publique France, l’Agenzia Nazionale della Salute Pubblica sotto tutela del Ministero della Salute Francese e il Centre National de Référence Virus des infections respiratoires indica come sintomi più frequenti delle nuove sottovarianti Omicron 4 e 5 (BA.4/BA.5):

  • astenia, stanchezza (75,7%);
  • tosse (58,3%);
  • febbre (58,3%);
  • cefalea (52,1%);
  • naso che cola (50,7%).

Inoltre i casi di BA.4 e BA.5 presentano con maggior frequenza rispetto al primo sotto-lignaggio BA.1:

  • naso che cola;
  • nausea;
  • vomito;
  • diarrea;
  • anosmia e ageusia.

La presenza dei sintomi Covid19

Il Dott. Clara conclude ricordando che "Un solo sintomo, se preso isolatamente, può difficilmente dare un’indicazione univoca di Covid-19, anche se, allo stesso tempo, non può escluderla del tutto. Una sintomatologia che, invece, annoveri più manifestazioni cliniche fra quelle indicate, sicuramente contribuisce a definire maggiormente il quadro clinico del paziente, e unendo i punti, a ricavare il ritratto suggestivo dell’infezione, così da limitarne la potenziale trasmissione.”

Gli esami per la diagnosi di Covid-19

Ad ogni modo, per l’identificazione certa della malattia è necessario che il paziente si sottoponga agli specifici test diagnostici

  • il tampone molecolare
  • i test antigenici
  • test sierologici con il dosaggio degli anticorpi IgM e IgG
  • indagini di diagnostica radiologica (fra cui principalmente l’ecografia e la Tac polmonare).

Come si manifestano i primi sintomi del Covid?

La febbre oltre i 37,5°C, che non scende nemmeno con gli antipiretici, è un importante segnale, seguita da tosse secca di solito stizzosa, insistente e senza catarro. I primissimi sintomi della malattia COVID-19 sono molto simili a quelli dell'influenza stagionale o di altre malattie simili all'influenza.

Quando hai il Covid ti fa male la gola?

I sintomi del Covid si manifestano come mal di gola, raffreddore e naso chiuso che cola e vertigini: Mal di gola 12% dei casi: è un sintomo comune a molte infezioni virali e batteriche.

Come si fa a capire se è Covid o influenza?

Tosse secca: A differenza delle normali influenze, la tosse, in caso di Coronavirus è secca, stizzosa e insistente..
febbre che sale, anche oltre i 38 gradi;.
diffusi dolori muscolari/articolari;.
problemi alle vie respiratorie (tosse, congestione nasale, mal di gola)..

Cosa vuol dire quando ti fanno male le ossa?

Il dolore alle ossa in genere è associato a malattie o traumi che interessino la struttura o il funzionamento delle ossa presenti nel nostro organismo. Tra le patologie che provocano un dolore alle ossa ci sono: tumore alle ossa, leucemia, cancro alla prostata, metastasi ossee, osteoporosi, morbo di Paget e sifilide.