Cosa fare in caso di colica renale

Il calcolo renale (o nefrolitiasi) si forma quando nelle urine la concentrazione dei sali litogeni (calcio, acido urico, ossalato), aumentando, forma i primi cristalli che poi, aggregandosi tra di loro, costituiscono il calcolo vero e proprio.
Si tratta di un problema che interessa dal 5 al 10% della popolazione con un trend di crescita negli ultimi decenni, imputabile al maggior consumo di proteine animali nella nostra alimentazione.
Per evitare che si formino, è sufficiente mantenere le urine in condizione di sottosaturazione, cioè ben diluite, garantendo una costante e frazionata idratazione per produrre diuresi superiore a 2 litri.

I calcoli non sono tutti uguali. Ne esistono di diversi tipi: ci sono quelli più comuni formati dai sali di calcio, ci sono quelli di acido urico e quelli di struvite, conseguenti ad una particolare infezione urinaria. Poi possono essere quelli di cistina, causati da una rara patologia ereditaria.
Per la diagnosi del tipo di calcolosi è essenziale analizzare la composizione del calcolo una volta espulso mediante un esame chimico o cristallografico.

Sintomi

Il sintomo più tipico è la colica renale, cioè un violento dolore al fianco accompagnato da vomito e irrequietezza dovuto allo spostamento del calcolo lungo le vie urinarie.
A volte può essere solo presente una lombalgia sorda, tipo un mal di schiena.
Un'altra possibilità è l'evenienza di una macro o microematuria anche senza sintomi, cioè la presenza di sangue nelle urine.
In caso di colica renale incorso non sottovalutare il fenomeno che potrebbe ripresentarsi nel tempo. Inoltre è consigliato effettuare delle analisi del sangue e delle urine per identificare i cosiddetti fattori di rischio metabolici. È poi importante eseguire dei controlli radiologici, come un’ecografia delle vie urinarie e/o una TAC all’addome senza contrasto. Inoltre anche un mal di schiena può essere un campanello d’allarme.  

Cura

Un calcolo intorno ai 6 millimetri ha elevate possibilità di espulsione spontanea, mentre la percentuale si riduce con l'aumentare delle dimensioni.
Quando raggiungono, invece, dimensioni maggiori è necessario l'intervento terapeutico. Fino a qualche anno fa l'unica speranza era quella chirurgica, che attraverso tecniche diverse risolveva la situazione mediante asportazione o frammentazione dei calcoli.
Adesso, invece, si è diffusa la litotrissia, che permette di curare senza tagli. Il litotritore è una macchina in grado di produrre delle onde d'urto che vengono inviate con precisione, con l'aiuto dei raggi X o dell'ecografia, in modo da essere concentrate sui calcoli stessi. Queste onde attraversano i tessuti molli dell'organismo e scaricano la loro energia sui calcoli così da frammentarli.
L'ecografia è in grado di evidenziare numero e dimensione dei calcoli, sede ed eventuale presenza di dilatazione vie escretrici.

Alimentazione

La terapia comune per tutte le calcolosi prevede la diluizione urinaria: bere molti liquidi, molta acqua, va bene anche quella del rubinetto. Ci sono studi che lo confermano: avere un’idratazione giornaliera pari o superiore ai 2 litri limita le recidive, che sono frequenti per questo tipo di patologia. Un altro consiglio: ridurre sensibilmente il consumo di sale e di proteine animali, come carne, pesce e uova. Contrariamente a quello che si pensava fino a qualche anno fa, la dieta deve essere normo-calcica. Cioè non bisogna bandire alimenti come latte, formaggi e yogurt. In alcuni casi, questo poteva creare dei grossi problemi a livello scheletrico, soprattutto se il paziente aveva dei livelli alti di dispersione di calcio nelle urine. 
In alcuni casi, infatti, calcoli e osteoporosi possono correlarsi.

Ambulatorio

L'Ambulatorio di Nefrologia di Niguarda si occupa in particolare di calcolosi renale con programmi di screening metabolico e prevenzione, di osteoporosi postmenopausale e idiopatica (è frequente l'accoppiata calcolosi-osteoporosi per la presenza di ipercalciuria) oltre che lo studio delle alterazioni dell'equilibrio acidobase e elettrolitico.
Viene garantito un percorso completo plurispecialistico:
- diagnostico grazie anche al laboratorio di Biochimica
- terapeutico di tipo medico svolto dall'Ambulatorio della Calcolosi e Metabolismo Minerale
- terapeutico di tipo chirurgico svolto dall'Urologia con varie metodiche extra ed intracorporee.

Le informazioni medico-scientifiche pubblicate in questo sito si intendono per un uso esclusivamente informativo e non possono in alcun modo sostituire la visita medica.

Come capire se si ha una colica renale?

Quali sono i sintomi della colica renale?.
Dolore acuto, che si irradia verso il basso fino all'inguine..
Dolore acuto al fianco e alla schiena, nella parte immediatamente sotto le costole..
Tracce di sangue nelle urine..
Nausea e vomito..
Sudorazione..
Pallore..
Tachicardia..
Bisogno di urinare con frequenza..

Come alleviare il dolore ai reni?

I rimedi dei dolori ai Reni Bere sempre molto. In questa stagione fredda qualche bevanda calda è maggiormente consigliata: tisane a base di uva ursina, pilosella, verga d'oro, gramigna sono tutti rimedi che aumentano la diuresi, aiutano i reni a filtrare meglio e disinfettano le vie urinarie.

Quanto tempo può durare una colica renale?

Un attacco di colica può durare alcune ore ma può anche prolungarsi per giorni, con attacchi acuti e brevi periodi di tregua. Il dolore generalmente cessa come d'incanto quando finalmente viene espulso il cristallo attraverso la minzione.

Come facilitare l'espulsione dei calcoli renali?

Se si ritiene che il calcolo possa essere espulso attraverso le urine, il medico prescriverà al paziente dei farmaci (chiamati alfabloccanti) per facilitarne il passaggio, renderlo più veloce e limitare il dolore al paziente durante lo spostamento.

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