I polmoni si trovano dietro la schiena

Il mal di schiena da tumore ai polmoni esiste. Spesso non si pensa che possa sussistere una correlazione tra un dolore alla colonna vertebrale e una condizione patologica in stadio avanzato. Non è certamente da prendere come esempio o campanello d’allarme in qualsiasi contesto, sia chiaro. Ma è bene postare attenzione.

A studiare tali eventi vi sono una serie ricerche, che hanno dimostrato come nel 25% dei casi molta gente affetta da tumore, durante le varie fasi della loro condizione patologica, ha segnalato forti dolori alla schiena. Per quale motivo quindi, esiste questo apparente “assurdo” collegamento?

Il mal di schiena è un reale sinonimo di cancro?

Il fatto che il mal di schiena possa essere correlato ad un tumore ai polmoni può destare preoccupazione. Ma quando è il caso di prestare molta attenzione ed effettuare magari, un controllo medico? Non mancano certamente le problematiche legate a traumi fisici (uno stiramento muscolare) o malattie degenerative (l’osteoporosi o l’artrite).

Ecco però, due motivi per la quale il cancro ai polmoni può manifestare mal di schiena:

  • Il tumore a volte può incidere con una pressione diretta nella parte medio alta della colonna vertebrale anziché in quella lombare.
  • Nel caso in cui il polmone abbia dato origine ad alcune metastasi in un punto ben specifico (come alle ghiandole surrenali), si potrà avvertire sia dolore che pressione nella zona renale.

Seppur possa sembrare assurdo, il mal di schiena (in casi molto più rari), potrebbe essere un sintomo di cancro al seno (si verifica soltanto nell’1% delle donne), mieloma multiplo oppure ulteriori neoplasie. Prima di prendere conclusioni affrettate, suggeriamo il consulto e la diagnosi da parte di un medico di famiglia o specialisti.

11 Sintomi che avvertono la presenza di un tumore ai polmoni

Mal di schiena a parte, le prime fasi in cui il tumore ai polmoni si sta sviluppando, potrebbero essere quelle più incerte, dove i segni sono davvero minimi o poco visibili. Ecco quelli principali da tenere sotto osservazione:

  1. Tosse che non va via dopo circa 3 settimane;
  2. Continue infezioni al torace;
  3. Dolore nel momento in cui si respira;
  4. Dispnea continua;
  5. Stanchezza costante e assenza di energie;
  6. Dimagrimento inspiegabile o assenza del senso di fame;

Questi sono quelli più comuni, altri che potrebbero presentarsi più raramente:

  1. Disfagia (difficoltà ad inghiottire), o addirittura dolore durante la deglutizione;
  2. Fischio durante il momento della respirazione;
  3. Voce prima di limpidezza;
  4. Gonfiore del collo o del viso;
  5. Dolore insistente alla spalla o al petto.

Questi organi rivestono un ruolo cruciale per il nostro organismo in quanto attraverso di loro avviene lo scambio respiratorio, ossia l’introduzione dell’ossigeno e l’eliminazione dell’anidride carbonica

I polmoni sono gli organi situati nella cavità toracica che ci consentono di respirare e, quindi, sopravvivere. Sono costituiti da numerosissimi alveoli polmonari, piccole camere d’aria di forma esagonale o sferica, attraverso i quali avviene il cosiddetto scambio respiratorio: l’introduzione dell’ossigeno attraverso l’aria che respiriamo e l’eliminazione dell’anidride carbonica.

Con l’aiuto dello pneumologo del Santagostino, Marco Baroni, vediamo quali possono essere i principali problemi ai polmoni, come si manifestano a livello sintomatologico e quando è necessario rivolgersi ad uno specialista.

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Come sono fatti i polmoni?

I polmoni sono due. Il polmone destro, quello dei due più pesante, è costituito da tre lobi: superiore, medio e inferiore. Il polmone sinistro, invece, ne ha solo due (superiore e inferiore).

Il tessuto che forma questi due organi è spugnoso ed elastico e, quindi, funzionale ai movimenti di espansione e contrazione necessari per poter respirare.

I due polmoni sono separati dal mediastino, un’area compresa tra le vertebre del torace e lo sterno.

Nei polmoni confluiscono i bronchioli, ramificazioni via via più sottili che raggiungono, nel loro tratto terminale, gli alveoli polmonari. Lo scambio dei gas respiratori avviene qui, in particolare attraverso le centinaia di capillari che li circondano. Questi hanno dimensioni così piccole (5-6 micrometri) da consentire il passaggio di un solo globulo rosso. Qui il sangue si libera di anidride carbonica e si carica l’ossigeno (introdotto con l’aria respirata) che verrà distribuito attraverso la circolazione periferica in tutto l’organismo.

Dove si avverte il dolore ai polmoni?

I polmoni sono costituiti principalmente da aria e si trovano all’interno della gabbia toracica, protetti dalle costole e circondati da cute e muscoli respiratori. Quest’ultimi favoriscono i movimenti di espansione e contrazione che consentono la respirazione. Si tratta di un apparato molto complesso, per cui è difficile capire quale sia l’origine di un fastidio nel momento in cui si avverte dolore.

I cosiddetti dolori ai polmoni, spesso, non sono riconducibili a questi due organi. La gabbia toracica è, infatti, il target prevalente del sistema nervoso periferico che trasmette la sensazione di dolore.

I polmoni, inoltre, non sono innervati per cui l’eventuale fastidio ha, nella maggior parte nei casi, origine diversa. I dolori dovuti ad una specifica patologia polmonare sono molto rari.

Ciò che, invece, è estremamente innervata è la pleura, una membrana sierosa costituita da due foglietti:

  • pleura parietale che riveste i polmoni e li divide dalla parete toracica
  • pleura viscerale, aderente alla superficie polmonare interna

La sensazione di dolore può, quindi, emergere in caso di fenomeno irritativo o processo infiammatorio a carico del foglietto pleurico.

La maggior parte dei dolori toracici, però, è dovuta a problemi di natura muscolare, prevalentemente a carico dei:

  • muscoli intercostali
  • muscolo piccolo spinato
  • diaframma

Come capire se si hanno problemi ai polmoni?

Ci sono dei fattori da tenere in considerazione nel momento in cui si avverte un disturbo, sia in generale sia, nello specifico, quando si parla di apparato respiratorio. In primo luogo, un campanello d’allarme può derivare dalla persistenza nel tempo del dolore.

Per riuscire a capire l’origine di una determinata condizioni clinica, ci sono dei sintomi associati alla sensazione di dolore, in presenza dei quali è possibile che una certa patologia riguardi l’apparato respiratorio.

Tra le manifestazioni sintomatologiche principali a cui prestare attenzione in questo caso avremo:

  • tosse
  • dispnea (mancanza di respiro)
  • febbre

La difficoltà a respirare è un sintomo piuttosto soggettivo per cui la capacità empatica del medico è molto importante, soprattutto in questi casi. Il suo compito, infatti, è quello di stabilire se la dispnea sia legata ad un oggettivo problema di salute o sia dovuta a problematiche di tipo psicologico (ad esempio un attacco di panico).

È chiaro che, di fronte a problematiche più complesse, non ci si può limitare ad una visita specialistica, ma sono necessarie analisi ed esami strumentali. In questi casi, sono d’obbligo

  • spirometria
  • esami emato-chimici
  • radiografia del torace
  • tac

Questi esami sono utili a distinguere una patologia a carico dell’apparato respiratorio da una malattia cardiovascolare. Bisogna tener presente che, in alcuni casi, specialmente tra i soggetti più anziani, potrebbero essere presenti entrambi i tipi di patologie.

Un altro campanello d’allarme, infine, può essere la presenza di sangue nell’espettorato. In questa eventualità, bisogna rivolgersi tempestivamente al medico.

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Fattori di rischio e principali patologie

Come per tutte le condizioni cliniche, anche nel caso dei problemi ai polmoni e dei disturbi respiratori in generale esistono fattori di rischio che possono aumentare la probabilità di sviluppare patologie.

Tra le principali cause che possono comportare problemi di tipo respiratorio, ci sono:

  • fumo (compreso quello passivo)
  • inquinamento (particolato, smog)
  • alcuni farmaci per l’ipertensione e le malattia cardiovascolari in generale
  • allergie
  • influenze stagionali (soprattutto in soggetti a rischio)

Anche un eccessivo consumo di latte e derivati può favorire la produzione di catarro.

Tra le principali patologie a carico dei polmoni, invece, abbiamo:

  • polmonite (infezione/infiammazione polmonare che può essere di natura batterica, virale o fungina)
  • embolia
  • infarto polmonare
  • pneumotorace spontaneo (aria nella pleura che può causare anche il collasso del polmone ed è riscontrabile con una radiografia)
  • pleurite di tipo secco (si manifesta comunemente con sensazione di dolore al torace)
  • broncopolmonite periferica (quando l’infiammazione si estende alla pleura)
  • tumore al polmone

Dove stanno i polmoni davanti o dietro?

I polmoni sono due e si trovano nel torace, circondati dalla gabbia toracica. L'aria entra nei polmoni attraverso la trachea, che nel torace si dirama in vie aeree di minori dimensioni, chiamate bronchi.

Dove si sente il dolore ai polmoni?

forte dolore acuto al torace, improvviso e che peggiora con gli atti respiratori, tale da determinare una ridotta respirazione per non intensificare il dolore; dispnea, cioè fiato corto e respiro affannoso (presente in caso di versamento che comprime i polmoni e che limita l'escursione espiratoria).

Dove si trovano i polmoni dietro le spalle?

I polmoni destro e sinistro si trovano nella cavità toracica ai lati del mediastino, dove è contenuto il cuore.

Quando il mal di schiena dipende dai polmoni?

Il mal di schiena da tumore ai polmoni esiste. Spesso non si pensa che possa sussistere una correlazione tra un dolore alla colonna vertebrale e una condizione patologica in stadio avanzato. Non è certamente da prendere come esempio o campanello d'allarme in qualsiasi contesto, sia chiaro. Ma è bene postare attenzione.

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