I debiti del marito passano alla moglie

La disciplina delle successioni ereditarie non è affatto semplice. Anche a seguito dell’accettazione, ci sono alcuni debiti non trasmissibili agli eredi. Ecco quali sono

Comunemente si crede che alla morte di una persona i suoi successori debbano soddisfare per la loro parte i creditori. In realtà non è così, perché esistono debiti non trasmissibili agli eredi.

Esistono, infatti, alcuni debiti che non si trasferiscono agli eredi, neppure a seguito di accettazione dell’eredità e per i quali, dunque, non è dovuto alcun pagamento.

In via generale si trasmettono i diritti patrimoniali assoluti, come proprietà, ma anche contratti e obbligazioni. Tutti i rapporti non patrimoniali, sia personali che familiari, invece, si estinguono con la morte del titolare.

Occorre affidarsi ad un professionista fidato che sappia accertare la causa dei debiti, al fine di individuare fra di essi quelli che eventualmente non interessano la sfera patrimoniale degli eredi.

Il de cuius e gli eredi

Il termine “de cuius” è utilizzato nell’ambito delle successioni mortis causa e significa letteralmente “colui della cui eredità si tratta” (abbreviazione di “de cuius hereditate agitur”). Alla sua morte si apre la successione con il subentro degli eredi.

L’erede è il soggetto che alla morte gli succede e acquisisce le situazioni giuridiche trasmissibili che facevano capo al defunto. Può accettare l’eredità, acquisendone il diritto e assumendo la qualità di erede, o rinunciare. Sicuramente l’effetto più importante della rinuncia all’eredità è che il rinunciante non può essere chiamato a rispondere dei debiti del defunto.

Nel caso dell’accettazione con beneficio d’inventario, invece, il patrimonio dell’erede e il patrimonio oggetto dell’eredità rimangono separati, cosicché gli eventuali debiti ereditari saranno pagati solamente entro il limite del valore dei beni patrimoniali ereditati.

Eredità, i debiti non trasmissibili agli eredi

Come già detto, esistono debiti non trasmissibili agli eredi. Alcuni di questi, infatti, per la loro natura personale si estinguono con la morte del debitore e non cadono in successione. In questo caso, quindi, il creditore non potrà pretendere niente dagli eredi, sia che accettino l’eredità, sia che vi rinuncino.


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Inoltre, è bene chiarire che un debito va in prescrizione dopo 10 anni (in alcuni casi dopo 5 anni), per cui il debitore non è più tenuto a pagare il creditore.

Ecco i debiti non trasmissibili agli eredi:

Sanzioni amministrative e tributarie

Le sanzioni amministrative, anche quelle di natura fiscale, non sono trasmissibili. In questo tipo di sanzioni rientrano pure le multe. Gli eredi che, quindi, ricevono una multa per il periodo anteriore al decesso non dovranno pagare l’importo


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Lo stesso vale per le obbligazioni di carattere tributario: debiti con Inps, Inail, imposte dovute ad Agenzia Entrate, Comune, Provincia, Regione, cartelle esattoriali dovute all’Agente della Riscossione. In questo caso, però, gli eredi che accettano l’eredità sono tenuti a pagare comunque le imposte, ma non le sanzioni collegate.

Assegno di mantenimento

La morte del soggetto obbligato fa cessare l’obbligo di corrispondere l’assegno di mantenimento all’ex coniuge o ai figli. I figli diventano eredi legittimari, mentre l’ex coniuge, se è già intervenuto il divorzio, perderà sia l’assegno di mantenimento che i diritti di successione. Solo se in grave stato di bisogno, il giudice può assegnare l’obbligo agli eredi di corrispondere un assegno periodico. Inoltre, quest’ultimo può ottenere una quota della pensione di reversibilità.

Sanzioni penali

Anche le sanzioni penali hanno carattere personale e non si trasmettono agli eredi. In alcuni casi, però, come quello dell’abuso edilizio, l’eventuale ordine di demolizione può essere inflitto anche agli eredi divenuti titolari dell’immobile.


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Debiti di gioco e scommesse

I debiti di gioco e scommesse sono detti obbligazioni naturali e rientrano, quindi, tra i debiti non trasmissibili agli eredi. Questi, infatti, possono accettare l’eredità anche se il de cuius aveva considerevoli debiti di gioco.

Debiti prescritti

Se il creditore ha lasciato trascorrere un certo lasso di tempo senza richiedere formalmente il pagamento di quanto dovuto, il debito potrebbe essere caduto in prescrizione. Si dovrà in questo caso accertare il relativo termine di prescrizione, che varia in base al tipo di debito.

La disciplina della trasmissione dei debiti agli eredi non è affatto semplice. È bene, quindi, evitare di compiere scelte affrettate, affidandosi a professionisti esperti.

Chi paga i debiti in caso di separazione?

5.2. Chi è responsabile dei debiti esistenti dopo il divorzio/separazione? Dopo il divorzio, l'ex coniuge rimane responsabile di tutti i debiti comuni contratti durante il matrimonio, mentre l'altro ne diviene solidalmente responsabile allo scioglimento del matrimonio.

Cosa spetta alla moglie in caso di separazione dei beni?

Il regime di separazione dei beni comporta che tutto ciò che i coniugi creeranno insieme dopo il matrimonio verrà diviso al 50%, mentre tutto quello che acquisteranno personalmente sarà di proprietà di chi ha concluso l'acquisto.

Quali sono i vantaggi della separazione dei beni?

La separazione dei beni semplifica anche un'eventuale procedura di divorzio, in quanto non sarà necessario dover passare in rassegna tutti i beni posseduti in contitolarità per la divisione equa fra i coniugi, permettendo così di evitare inulti e dispendiose contese.

Cosa entra in comunione dei beni?

Cosa è la comunione dei beni In particolare, si intende che saranno di proprietà comune: Tutte le proprietà comprate dopo il matrimonio, anche se acquistate separatamente dai due coniugi. Si intende quindi case, terreni, negozi, automobili, fatta eccezione di beni personali.