L’infezione da Coronavirus può manifestarsi anche con diarrea, nausea e vomito. L’esperto spiega perché e come curarsi. Show
Nausea e diarrea da CovidNausea, vomito, problemi gastrointestinali: l’infezione da Covid 19 si manifesta anche così. Questo virus colpisce anche l’apparato gastrointestinale con disturbi, che, in alcuni casi, compaiono anche prima che si sviluppino i sintomi respiratori. In che modo il virus “attacca” stomaco e intestino? E come riequilibrarli dopo l’infezione? Lo abbiamo chiesto al dottor Francesco Negrini, responsabile dell’Unità Operativa di Gastroenterologia ed Endoscopia del Policlinico San Marco e gastroenterologo di Smart Clinic “Le Due Torri” e Oriocenter. Covid19 e apparato gastroenterologico: qual è il legame“Anche se nelle persone con infezione da Covid 19 le manifestazioni più frequenti e gravi sono a carico dell’apparato respiratorio, una parte non trascurabile manifesta anche sintomi di tipo gastrointestinale - spiega il dottor Negrini -. Il virus SARS-CoV-2, responsabile dell’infezione da Covid-19, per entrare nell’organismo si lega a un recettore, la proteina ACE2, che è presente anche nella mucosa gastroenterica enon solo nell’epitelio (cioè il tessuto di rivestimento) delle vie respiratorie e in particolare nelle cellule polmonari. Per questo anche stomaco, intestino e fegato possono essere interessati dall’infezione”. I sintomi gastroenterologiciLa presenza e permanenza del virus nella mucosa gastroenterica provoca la comparsa di disturbi gastrointestinali che a volte possono rappresentare l’unico sintomo di infezione da Covid 19. I più frequenti sono:
“Spesso questi disturbi compaiono all’esordio o addirittura prima di quelli respiratori e permangono anche dopo la guarigione della malattia polmonare. Recenti studi hanno rilevato la presenza di RNA del virus anche nelle feci delle persone affette da infezione da Covid19: questo rende ipotizzabile che la trasmissione del virus possa avvenire anche per via oro-fecale”, continua lo specialista. In caso di sintomi come quelli citati diventa quindi necessario indagarne le cause e ricercare l’eventuale presenza del virus SARS-CoV-2. “Altrettanto importante è assumere tutti i provvedimenti di protezione previsti ogni volta che, si visitano o si sottopongono ad accertamenti pazienti con tali sintomi anche se asintomatici dal punto di vista respiratorio” sottolinea il dottor Negrini. Come curarliPer ridurre l’intensità dei problemi gastrointestinali e favorire il miglioramento dei sintomi, fondamentale è non trascurare il microbiota intestinale: “Come tutti i virus, anche il SARS-CoV-2 danneggia il microbiota, ovvero l’insieme di tutti i microrganismi che ‘abitano’ dentro e sulla superficie dell’intestino e, se in equilibrio, garantiscono:
In particolare, numerosi studi hanno dimostrato che la presenza di SARS-CoV-2 causa variazioni del microbiota intestinale con una riduzione dei lactobacilli e bifidobatteri”, spiega ancora. Come ripristinare il microbiotaCosa fare allora? “È fondamentale ripristinare il microbiota innanzitutto assumendo probiotici, anche solo come terapia adiuvante. Si tratta di microrganismi (soprattutto batteri) viventi e attivi, contenuti in determinati alimenti in grado di esercitare un effetto positivo sulla salute dell’organismo, rafforzando in particolare l'ecosistema intestinale” continua lo specialista. “Tra i più comuni probiotici ci sonoi batteri delle famiglie dei Lattobacilli e dei Bifidobatteri: il principale alimento che li contiene è lo yogurt, ma possono essere assunti anche sotto forma di integratori. Per essere efficaci dovrebbero essere assunti sempre e solo a stomaco vuoto, per un tempo medio di 3-4 settimane e in un quantitativo di almeno un miliardo di batteri al giorno” aggiunge l’esperto. Utile è anche stare attenti all’alimentazione, seguendo una dieta il più possibile leggera, eliminando alcolici e grassi, aumentando il consumo di fibre come frutta, verdura e cereali integrali. Coronavirus e fegatoCome accennato, anche il fegato, parte dell’apparato gastroenterico, può essere colpito dal virus SARS-CoV-2: “È stato osservato che dal 2 all’11% delle persone affette da infezione da Covid19 ha manifestato un insieme di patologie epatiche, in particolare:
Nel 14-53% dei casi, invece, il virus SARS-CoV-2 ha comportato un’alterazione degli indici dei livelli di citolisi epatica, una diminuzione dell’albuminemia e un aumento di bilirubina, tutti indicatori di una riduzione della funzionalità epatica”, conclude il medico. Cosa prendere con mal di pancia e febbre?antidiarroici (ad esempio la loperamide), antivomito (ad esempio domperidone, metoclopramide, …), paracetamolo (Tachipirina®) in caso di febbre e/o malessere.
Quanto dura la febbre per virus intestinale?I disturbi possono comparire entro 1-3 giorni dall'infezione e possono variare da lievi a gravi. Di solito durano un giorno o due, ma a volte possono persistere fino a 10 giorni.
Quali sono i sintomi di un'infezione intestinale?Sintomi e complicanze. Diarrea acquosa con molte scariche al giorno. ... . Nausea e vomito;. Mal di testa, dolori muscolari e dolori articolari;. Febbre con brividi di freddo;. Sudorazione profusa e pelle umida;. Dolore addominale, associato spesso a crampi;. Perdita di appetito;. Calo del peso corporeo.. Come capire se è un virus intestinale?I sintomi tipici del virus intestinale, che in genere insorgono 2-3 giorni dopo il contagio e durano da 2 a 10 giorni, sono:. Diarrea acquosa.. Nausea.. Vomito.. Dolore addominale, spesso associato a crampi.. Mal di testa.. Dolori muscolari e articolari.. Perdita di peso.. Perdita di appetito.. |