Santa claus la vera storia di babbo natale

Regia di Jeannot Szwarc. Un film con Dudley Moore, John Lithgow, David Huddleston. Titolo originale: Santa Claus. Genere Fantastico - USA, 1985, durata 112 minuti. - MYmonetro 2,46 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Tanti tanti anni fa, in un paesino lontano, vivevano Claus e Anya, un'anziana coppia senza figli. Claus, abile artigiano, costruiva giocattoli di legn...

Santa claus la vera storia di babbo natale

2,46/5

CONSIGLIATO NÌ

La vera storia di Babbo Natale, ecco la sua origine: si sta avvicinando velocemente il Natale, anche se in Sardegna, come nel resto d’Italia e d’Europa peraltro, quest’anno non ci saranno Mercatini di Natale, fiere, spettacoli e grandi eventi a causa dell’emergenza sanitaria. I più curiosi però si saranno fatti una domanda, come nasce Babbo Natale? Quali sono le origini e la storia del paffuto vecchietto che porta i suoi doni nelle nostre case la notte di Natale partendo dal polo Nord?

Altro che Polo Nord, Babbo Natale viene dalla Licia, in Turchia:

La figura di Babbo Natale trae origine dalla storia di San Nicola da Bari, la vicenda è molto interessante, perciò sedetevi comodi, perché adesso ve la racconto tutta, con calma, passo dopo passo. Si tratta infatti di un sincretismo tra credenze cristiane e pagane, tra storia e leggende.

San Nicola da Bari quindi, che non era nato a Bari, bensì in Licia, nell’odierna Turchia, nella città di Patara, nel 270 dopo Cristo, quindi durante la dominazione Romana (i Turchi sarebbero arrivati molti secoli dopo dalle steppe asiatiche). San Nicola morì lì vicino, nella città di Myra, della quale fu vescovo, e non risulta uscì mai dalla penisola anatolica.

Perché si chiama San Nicola da Bari allora? Perché molto più tardi, in epoca bizantina, le sue sacre spoglie vennero traslate a Bari(il 9 maggio 1087) e, in parte, a Venezia.

Santa claus la vera storia di babbo natale

San Nicola da Bari, icona russa sulla sinistra e bassorilievo da Amsterdam sulla destra

Il culto di San Nicola, il protettore dei bambini, dal Medio Oriente all’ Europa:

Durante il Medioevo San Nicola divenne uno dei Santi più popolari del cristianesimo anche grazie alle incredibili leggende che si narravano su di lui, la principale e meglio nota è quella che lo vide resuscitare tre bambini uccisi da un un macellaio malvagio, che ne aveva messo sotto sale la carne per poi venderla. Lo so sembra un estratto da un film horror, fatto sta che anche grazie a questo episodio San Nicola è divenuto il Santo benefattore e protettore dei bambini.

Il culto di San Nicola si diffuse specialmente in epoca Bizantina, ricordo che l’ “Impero Bizantino” altri non era che l’ “Impero Romano d’Oriente” sopravvissuto a quello d’Occidente e profondamente ellenizzatosi, la cui estensione pian piano si ridusse fino a dissolversi.

Peraltro anche la Sardegna fece parte dell’ Impero Bizantino, anzi, dalla sua dissoluzione emersero anche i 4 giudicati sardi. L’ultima volta che la sardegna fu indipendente. La presenza Bizantina in Sardegna portò anche alla diffusione del culto di San Nicola, che si festeggia ancora oggi in alcune località dell’isola. Ricordo ad esempio è la Festa di San Nicola ad Orroli, che si festeggia a inizio dicembre (due giorni prima dell’ Immacolata concezione).

San Nicola diventa Babbo Natale, tutto merito degli Olandesi!

Chiunque di voi abbia un parente olandese – e sono tante in Sardegna le famiglie miste, nate a seguito della forte emigrazione dei sardi nei Paesi Bassi – , sa che ogni 5 dicembre, cascasse il mondo, i bambini olandesi appendono al caminetto una scarpa con dentro una carota. Per quale motivo?

Perché durante la notte arriverà Sinterklaas a portare i suoi doni. “Sinter-Klaas” significa letteralmente “San Nicola“, in realtà sarebbe “Nicolaas“, ma per gli amici diventa “Klaas“. Si noti come “SinterKlaas” sia simile a “Santa Claus“, mica per nulla! Comunque la carota serve per il cavallo di San Nicola, che ancora non usa la renna.

Santa claus la vera storia di babbo natale

La tradizione olandese degli scarponi nel camino @ANP

Anche Odino ci ha messo lo zampino, del cavallo…:

Nei paesi e popoli nordici in realtà una tradizione simile era già in uso per lo Yule, la festa dell’inverno, che cadeva il 21 dicembre, il giorno del solstizio invernale e che celebrava il giorno con più minuti di oscurità dell’anno, voltato il quale tornava pian piano ad espandersi la luce. Bene, Odino (“Wotan” in tedesco) teneva per lo Yule una grande battuta di caccia accompagnato dagli altri dei e dai guerrieri caduti.

Secondo la tradizione quindi i bambini dovevano lasciare i propri stivali vicino al caminetto, riempiti di carote, paglia o zucchero per sfamare Sleipnir, cioè il cavallo volante di Odino. In cambio, Odino avrebbe sostituito il cibo con regali o dolciumi.

Questa usanza è sopravvissuta sia in Olanda che in Belgio, venendo associata al culto di San Nicola, il protettore dei bambini. Peraltro anche Odino viene rappresentato bello barbuto come Babbo Natale.

Contrordine, SinterKlaas viene dalla Spagna:

Santa claus la vera storia di babbo natale

Zwarte Piet e San Nicola per le vie di Amsterdam, foto di Michell Zappa, licenza CC BY-SA 2.0

La cosa curiosa è che per gli olandesi Sinterklaas viene dalla Spagna, tanto che i suoi aiutanti sono di colore e sono capitanati da Zwarte Piet. Nome, quest’ultimo, che in italiano diventa “Pietro il nero“, a vedere se il “moro” inteso come islamico o come un semplice “spazzacamino“. Comunque sia da quest’anno ci sono molte polemiche legate all’espandersi in terra europea del movimento “Black lives matter“, che sta portando a una nuova consapevolezza antirazzista soprattutto nelle nazioni più cosmopolite.

Ancora oggi, ogni anno, Sinterklaas arriva in barca dalla Spagna, in diretta TV, una vera istituzione. D’altronde il sud della Spagna rimase per più di  400 anni sotto il dominio islamico e quindi – per estensione – dei mori. Le Fiandre invece furono dominate dalla Spagna. Non mi stupirebbe neanche se in origine, qualche missionario abbia cercato di cristianizzare in questo modo la più antica usanza pagana. Comunque sia, sincretismo dopo sincretismo stiamo arrivando anche a Babbo Natale.

Prima però facciamo una piccola divagazione per notare come, nella tradizione tedesca e alto atesina, al posto Zwarte Piet troviamo la maschera del Krampus, che abbiamo visto spesso sfilare in Sardegna negli ultimi anni durante il carnevale tradizionale sardo. Il Krampus è un essere demoniaco che accompagna la figura di San Nicola, più precisamente si tratta di un demonio sconfitto dal santo e perciò costretto a servirlo. La sfilata di svolge la sera del 5 dicembre, con San Nicola che, a piedi o su di un carro, precede i Krampus distribuendo dolciumi e piccoli regali ai paesani. Sembra una versione più ancestrale della stessa tradizione.

Santa Claus negli USA, portato dagli olandesi.

In pochi sanno che New York venne fondata non dagli inglesi ma dagli olandesi, con il nome di Nuova Amsterdam. Il forte e l’insediamento olandesi si trovavano nella zona dove oggi si erge Wall Street, nel sud dell’isola di Manhattan. Fu grazie ai coloni olandesi che Sinterklaas arrivò negli USA, dove ebbe rapidamente successo e divenne Santa Claus.

Successo favorito anche dal fatto che, contrariamente a quel che solitamente si crede, la gran parte dei coloni negli Stati uniti arrivarono dalla Germania e non da Inghilterra e Irlanda. Furono i coloni tedeschi peraltro a introdurre anche la tradizione dell’albero di Natale.

Di lì in poi si aggiungeranno anno dopo anno nuove caratteristiche, il classico vestito rosso (in Olanda Sinterklaas veste ancora come un vescovo, con tanto di Mitra), le renne e l’origine polare.

Santa claus la vera storia di babbo natale

Insomma così è nato Babbo Natale, così nascono le favole, quando le tradizioni si mischiano creando un unicum del tutto nuovo.

La tradizione in Sardegna:

E in Sardegna? La sorella di mio nonno raccontava sempre come da bambina lasciasse la paglia sul davanzale della finestra la notte prima della Befana. La paglia serviva per dar da mangiare all’asinello con il quale, durante la notte, sarebbe arrivata la Befana. No, non c’era ancora la scopra da strega. E i regali li portava la Befana, non Babbo Natale né Gesù Bambino.

Da notare come la Befana arrivi esattamente un mese dopo San Nicola e come la stessa Befana sia collegata alla festa di Santa Lucia, che cade il 13 dicembre. Così come pare che anche i Mamuthones e le altre maschere della tradizione sarda uscissero ben prima, in occasione del solstizio d’inverno. Insomma, sembra quasi che il calendario pagano sia stato traslato in avanti per far spazio alle feste cristiane.

Ciò raccontato buon Natale a tutti!

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