La figura di Santa Rita da Cascia è molto nota ma difficoltosa quando se ne vuole delineare un profilo che soddisfi lo storico e il devoto, perché le testimonianze letterarie sono più tardive rispetto a quelle iconografiche. A ciò bisogna aggiungere che la sua devozione ha provocato attorno a sé molta simbologia riguardante la vita umana, in particolare i simboli della spina sulla fronte e della rosa. L’una e l’altra insieme assommano simbolicamente il
vissuto esistenziale di tante persone, costellato da ferite a guisa di spine che l’accompagnano, ma anche dalla speranza di poterle risanare rappresentata dal petalo della rosa fiorita. Tale fenomeno d’insieme, coagulatosi nella santa di Cascia, da una parte spinge il devoto a recarsi davanti alla sua urna, dall’altra spinge lo studioso e il sociologo religioso a rendere in qualche modo ragione della sua devozione attestata in tutto il mondo. Ad essa infatti ricorre gente afflitta da molti
problemi, soprattutto familiari. Un sondaggio di Datamedia su i santi e la religiosità degli italiani, indica santa Rita invocata al secondo posto dopo sant’Antonio di Padova. Show
Crocifisso dinanzi al quale, secondo una tradizione, santa Rita si ritrovò stimmatizzata La spiritualità del cuore Rita, beatificata da Urbano VII nel 1627, canonizzata da Leone XIII il 20 maggio 1900, nell’anno 2000 è entrata far parte del calendario universale dei santi della Chiesa cattolica. La più antica immagine conosciuta della Santa (1457) La morte del marito violento e l’entrata in monasteroRita (forse abbreviativo di Margherita), nata a Roccaporena, frazione di Cascia, all’età di diciotto anni andò sposa ad un giovane locale di nome Ferdinando Mancini, dal quale ebbe due figli. Rita non ne fu entusiasta, perché altre erano le sue aspirazioni, ma in quell’epoca il matrimonio non era tanto stabilito dalla scelta dei fidanzati, quando dagli interessi delle famiglie, pertanto ella dovette cedere alle
insistenze dei genitori e andò sposa a quel giovane ufficiale che comandava la guarnigione di Collegiacone, del quale “fu vittima e moglie”, come fu poi detto. Da lui sopportò con pazienza ogni maltrattamento, senza mai lamentarsi, chiedendogli con ubbidienza perfino il permesso di andare in chiesa. Con la nascita di due gemelli e la sua perseveranza di rispondere con la dolcezza alla violenza, riuscì a trasformare con il tempo il carattere del marito e renderlo più docile; fu
un cambiamento che fece gioire tutta Roccaporena, che per anni ne aveva dovuto subire le angherie. Lui morì di morte violenta: gli venne teso un agguato vicino al mulino di loro proprietà presso il castello di Collegiacone, a metà strada tra Cascia e Roccaporena (in loco esistono ancora dei ruderi). Si trattò di un assassinio forse dovuto alle lotte politiche del tempo, ma molto più probabilmente per ritorsione verso di lui, perché convinto dalla moglie a tirarsi fuori da qualche clan cui aveva
aderito. Il 27 giugno 2010 nelle vicinanze della città di Santa Cruz, in Brasile, è stata inaugurata la statua religiosa cattolica più grande al mondo; è dedicata alla santa umbra Rita da Cascia. È alta 56 metri, 18 in più del Cristo redentore del Corcovado di Rio de Janeiro, che in precedenza deteneva il record d'altezza La "paciera di Cristo" che entrò in monastero a porte chiuseEra la strada della pace che, aprendosi, chiudeva quella dell’assassinio e Rita la imboccò, divenendo nella storia delle famiglie una donna simbolo, capace di pace, disposta anche a pagarne il prezzo. La capacità di paciera l’aveva imparata certamente dalla sua famiglia Lotti-Mancini. Suo padre era infatti paciere (il nostro giudice di pace). La sua casa era visitata continuamente, e spesso di notte, da gente che chiedeva giustizia ma anche pace familiare e di vicinato, evitando di spargere sangue. L’ansia della pace segnò per sempre la vita della giovane Rita. L’iconografia l’ha immortalata in tanti miracoli di pace grazie alla sua intercessione, in particolare negli ex voto. Il primo miracolo riguardò lei stessa: entrò a porte chiuse nella chiesa del monastero delle monache agostiniane di Santa Maria Maddalena, aiutata – racconta l’iconografia – dai suoi tre santi protettori, sant’Agostino, san Giovanni Battista e san Nicola da Tolentino. Quando al mattino presto le monache, come di solito, si recarono in coro per l’ufficiatura
divina, trovarono Rita in preghiera dentro la chiesa. Davanti a quel miracolo le monache che più si opponevano si arresero. Nel monastero, il suo animo si aprì alla partecipazione del vissuto di Cristo Salvatore, del suo dolore, sino a riceverne una spina che portò per quindici anni (da ciò è nata la devozione dei quindici giovedì di santa Rita). L’eredita spiritualeRita, immortalata con la spina in mano nella celebre effigie dipinta sul suo sarcofago, è nell’atteggiamento di un maestro che chiede attenzione, anzi silenzio assoluto prima d’iniziare: lei conosce la scienza dell’imitazione di Gesù Salvatore e la trasmette ai suoi devoti. Sta in ciò l’essenza della devozione a santa Rita. Se la storia circa la conversione e l’uccisione del marito, come la morte dei figli, nasconde certamente un frammento delle violenze politiche e sociali del suo tempo, la sua azione di riappacificazione tra la sua famiglia e le altre che vi erano coinvolte, ha fatto di Rita da Cascia la santa dell’implorazione della pace familiare e di quella sociale. All’inizio del terzo millennio si è maturi al passaggio dalla devozione popolare alla santa di Cascia – spesso limitata alla gentile suggestione del rito della benedizione delle rose – alla devozione a Cristo Salvatore, fonte della riconciliazione con Dio e tra gli uomini, nella scia del vissuto di fede di Rita da Cascia. Il corpo di santa Rita a Cascia nell'urna I resti mortali I resti della santa sono conservati a Cascia (Perugia), all'interno della basilica di Santa Rita, facente parte dell'omonimo santuario e fatta erigere tra il 1937 e il 1947 meta ogni anno di migliaia di pellegrini. Il corpo è rivestito dall'abito agostiniano cucito dalle monache del monastero, come voluto dalla badessa Maria Teresa Fasce, e posto in una teca all'interno della cappella in stile neobizantino. Cosa protegge Santa Rita?Santa Rita da Cascia, la Santa delle Rose, protettrice dei Matrimoni e delle Cause impossibili (Umbria) Nel 1381, in Umbria, nella piccola frazione di Cascia, Rocca Porena, nacque Margherita Lotti, ad oggi conosciuta come Santa Rita.
Come chiedere un miracolo a Santa Rita?Santa Rita da Cascia, modello di donna, di sposa, di mamma e di religiosa, io ricorro alla tua intercessione nei momenti difficili della mia vita. Tu sai che spesso la tristezza mi opprime perché non so trovare la via d'uscita in tante situazioni dolorose.
Che miracolo ha fatto Santa Rita?In uno slancio di amore S. Rita chiese a Gesù di condividere almeno in parte la Sue sofferenze. Avvenne allora il prodigio: S. Rita fu trafitta da una delle spine della corona di Gesù, che la colpi alla fronte.
Come si chiama la santa delle cose impossibili?Stiamo parlando di santa Rita da Cascia, figura carismatica e prodigiosa, definita la santa delle cause impossibili. Fu beatificata nel 1627 sotto il pontificato di Urbano VII, mentre la canonizzazione avvenne durante il Giubileo del 1900 per volere di papa Leone XIII.
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