I pizzoccheri si possono fare il giorno prima

I pizzoccheri si possono fare il giorno prima

A base di farina di grano saraceno, golosissimi e comfort food per eccellenza, i pizzoccheri valtellinesi vogliono un solo condimento: verza (o coste), patate, formaggio casera e burro a volontà. Ovviamente non stiamo parlando di un piatto dietetico, ma vista la sua indiscussa bontà vale decisamente la pena fare uno strappo alla regola. Il piatto tipico di Teglio, così avvolgente e ricco, vi entrerà nel cuore senza più lasciarlo, garantito. Ma per quanto la ricetta dei pizzoccheri possa sembrare semplice, in realtà nasconde parecchie insidie: i 5 errori da non fare per ottenere un piatto a regola d’arte.

Pizzoccheri valtellinesi, gli errori da non fare: cuocere pasta e verdure separatamente

L’errore principe che si commette quando si cucinano i pizzoccheri è quello di cuocere separatamente verdure e pasta. Sbagliato! Vanno cotte assieme e no, non si tratta di fare economia risparmiando una pentola: le verdure, in cottura, rilasciano aromi che insaporiscono la pasta in un modo inconfondibile. Nota bene: per avere un risultato ottimale utilizzate le verdure di stagione. In inverno la verza è l’ideale, mentre in primavera e in estate meglio puntare sulle coste.

Pizzoccheri, gli errori da non fare: scegliere un formaggio qualsiasi

Vietato condire i pizzoccheri con un formaggio qualunque. L’unico che si adatta alla perfezione ai pizzoccheri è il casera: se proprio fate fatica a reperirlo sostituitelo con un latteria semigrasso.

Pizzoccheri valtellinesi, gli errori da non fare: non mettere l’aglio

I veri pizzoccheri sono sempre conditi, oltre che dal formaggio, da un burro nocciola profumato all’aglio. Basta semplicemente scaldare l’aglio nel burro finché non sarà dorato: è un piccolo accorgimento che, tuttavia, cambia di netto il sapore del piatto.

Pizzoccheri , gli errori da non fare: usare lo scolapasta

Buttare pizzoccheri e verdure direttamentenello scolapasta viene istintivo, ma pensateci due volte. Pena? Ottenere un mappazzone molliccio e indefinito. Meglio tirarli su direttamente dalla pentola con una schiumarola, insieme alle verdure. Il vostro palato ringrazierà.

Pizzoccheri valtellinesi, gli errori da non fare: dimenticarsi della pirofila riscaldata

Per far sì che il piatto venga a regola d’arte, la pirofila in cui si pongono i pizzoccheri dopo la cottura deve essere riscaldata. Ponetela in forno, vuota, per una decina di minuti e poi procedete mettendo, strato su strato, pizzoccheri + verdure, formaggio e burro. Il calore della pirofila, infatti, scioglie alla perfezione il formaggio tra uno strato e l’altro e garantisce un risultato perfetto.

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I pizzoccheri, originari di Teglio e ormai conosciuti un po’ ovunque, sono il piatto per eccellenza della cucina valtellinese e particolamente adatto alla stagione invernale, sebbene io lo consumi spesso anche durante le vacanze estive in montagna.

Questo singolare formato di pasta (si tratta di una specie di tagliatelle lunghe circa 7 centimetri, larghe 1 centimetro e spesse 2 o 3 millimetri), ottenuto da una miscela di farina di grano saraceno e di farina bianca, deve il suo nome a pit  o  piz , che, nel dialetto della Valtellina significa “ pezzetto ”.

I pizzoccheri si possono trovare facilmente in commercio già pronti, ma, se si vuole realizzare  la “ vera ricetta ” valtellinese, è consigliabile farli a mano e vi assicuro che ne vale davvero la pena.

Il segreto per la perfetta riuscita del piatto sta nell’impiego del formaggio Bitto o del semigrasso Casera, prodotto esclusivamente in Valtellina e protetto dal marchio di tipicità “ Valtellina Casera ”, ma, dato che sono piuttosto cari e non reperibili ovunque, in alternativa si può anche adoperare la toma o la fontina.

Sebbene sia preferibile consumarli subito, potete conservare i pizzoccheri, chiusi in un contenitore ermetico, in frigorifero per 24 ore.

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Tempo di esecuzione: 2 ore in totale

Difficoltà: media

Calorie: 865 a porzione

Costo: basso

Ingredienti per 4 persone:

100 grammi di farina bianca;
400 grammi di farina di grano saraceno;
150 grammi di patate;
200 grammi di coste;
200 grammi di burro;
150 grammi di formaggio grana grattugiato;
250 grammi di formaggio Casera ( o Bitto, toma o fontina)
1-2  spicchi di aglio;
sale q.b;
acqua q.b.
pepe q.b ( facoltativo ).

Al posto delle coste di bietole è possibile anche adoperare la verza o i fagiolini, secondo la disponibilità stagionale.

Preparazione dei pizzoccheri secondo la ricetta della Valtellina

Impastate le due farine insieme, aggiungendo l’acqua e il sale, fino ad ottenere un impasto liscio e vellutato al tocco.

Fatene un panetto, avvolgetelo nella pellicola alimentare e lasciatelo riposare al fresco per 30 minuti.

Tirate poi una sfoglia non troppo sottile e tagliatela a listarelle dalle dimensioni indicate sopra.

Sbucciate le patate, scolatele e fatele a pezzetti.

Mondate le bietole, lavatele, scolatele e praticate un taglio a V lungo la venatura delle foglie; staccate i gambi, levate le parti filamentose e fateli a bastoncini larghi 1 centimetro circa, in modo che cuociano più velocemente.

Riducete il Casera in scaglie.

Sbucciate gli spicchi d’aglio e fateli a fettine sottili.

Fate cuocere  le verdure in abbondante acqua salata per 5 minuti circa dal momento del bollore; poi aggiungete i pizzoccheri e continuate la cottura per altri 10 minuti.

Fate imbiondire leggermente le fettine di aglio nel burro, levatele e tenete da parte il burro fuso al caldo.

Una volta che la cottura sarà ultimata togliete dalla pentola con delicatezza i pizzoccheri e le verdure un poco alla volta, avvalendovi dell’aiuto di una schiumarola, adagiando il tutto in una pirofila capiente e calda,  cospargendo con le scaglie di formaggio Casera e il grana grattugiato.

Ripetete l’ operazione per tre o quattro volte formando degli strati.

Alla fine aggiungete il burro fuso caldo e servite in tavola i pizzoccheri alla valtellinese bollenti, senza mescolarli e cosparsi di una spolverata di pepe.

Credit photo: Popo le Chien for Wikimedia.org

Cosa mangiare dopo un piatto di pizzoccheri?

Dopo una bella porzione di polenta o pizzoccheri è il momento di provare uno dei secondi piatti tipici in Valtellina. I più famosi sono sicuramente gli sciatt, delle deliziose polpettine preparate con farina di grano saraceno e ripiene di formaggio filante.

Come congelare i pizzoccheri?

Potete conservare i pizzoccheri ancora crudi in un vassoio coperti con un canovaccio pulito in frigorifero per 1 giorno. Se volete potete congelarli per poi cuocerli ancora da congelati.

Dove è nato il pizzoccheri?

Storia e origine dei pizzoccheri: Teglio Come abbiamo detto, i pizzoccheri sono a base di farina di grano saraceno, e tutte le ricerche su questo piatto portano al territorio di Teglio, un delizioso borgo situato nel cuore della Valtellina.