Stufe a pellet sconto in fattura 2022

Bonus stufa a pellet 2022: per il risparmio energetico

Il cosiddetto bonus stufa a pellet 2022 è una misura molto gettonata dagli italiani e che rientra nel progetto di ristrutturazione e risparmio energetico. Ma in che modo è possibile ottenerla?

Bonus stufa a pellet 2022: due modi per ottenerlo

In realtà non si tratta di un bonus a sé, la pratica per ottenere uno sconto del 50% oppure anche del 65% rientra nelle due pratiche di detrazione fiscale che avviene mediante il bonus ristrutturazione che consente di avere uno sconto del 50% oppure il 65% di ecobonus e risparmio energetico.

Ma per poter riscaldare nel miglior modo il proprio appartamento spendendo il meno possibile, quale delle due detrazioni è più giusto scegliere?

È bene precisare che per ottenere l’ecobonus con finalità di risparmio energetico , è necessario fare la comunicazione all’Enea. Più in generale ottenere lo sconto in fattura è un modo più veloce per realizzare

Bonus stufa a pellet 2022: domanda sul nuovo portale Enea

Dal 1 Aprile 2022 infatti è operativo il nuovo portale Enea in sostituzione a quello del 2021. Grazie a questo portale sarà possibile inviare le comunicazioni da utilizzare per le spese sostenute entro la fine dell’anno relativamente agli interventi che comportano un risparmio energetico. In particolare le due sezioni sono ecobonus e bonus casa. Nell’ ecobonus sarà possibile ottenere in detrazione nella misura dal 50% al 85% i lavori sostenuti come anche quelli facenti parte del cosiddetto bonus facciate, volti alla riduzione della dispersione termica.

Con il bonus casa si indicano quei lavori di risparmio energetico e utilizzo di fonti rinnovabili per cui spetta il bonus ristrutturazione del 50%.

Naturalmente le domande possono essere inoltrate fino ad un termine di 90 giorni per i lavori completati tra il primo gennaio il 31 marzo 2022.

Bonus stufa a pellet 2022: lo strumento della cessione del credito

Se per le spese sostenute fino all’anno 2021 c’era la possibilità di ottenere una detrazione fiscale, mediante lo sconto in fattura da parte dell’impresa esecutrice dei lavori, che poi avrebbe recuperato le somme cedendo il credito, oppure usandolo in compensazione.

L’altra modalità era la cessione del credito a terzi soggetti inclusa la stessa impresa che seguiva i lavori e inclusi gli istituti di credito finanziarie come le banche che, proprio recentemente, hanno fatto sapere di aver esaurito la propria attax capaciti bloccando di fatto tutte le cessioni del credito possibile, nonostante la nuova apertura da parte del legislatore ad una quarta cessione del credito.

Orbene, come fare dunque per poter ottenere il bonus stufa a pellet 2022 con uno sconto del 50%? Il costo dell’acquisto dell’installazione della stufa a pellet, deve rientrare all’interno dei lavori che ci si appresta a fare. Se ad esempio ci troviamo in una situazione in cui abbiamo un ampio progetto di ristrutturazione edilizia, potremmo godere delle detrazioni Irpef del 50%. Ciò dunque vale anche quando l’acquisto della stufa è inserito all’interno dei lavori di realizzazione di un nuovo impianto di riscaldamento, anche nel caso ci si voglia sganciare dal riscaldamento centralizzato del condominio.

Bonus stufa a pellet 2022: l’obbligo di pagamento con bonifico

Questo bonus è ammesso anche come sconto in fattura oltre che come cessione del credito. In tutti i casi sussiste l’obbligo di pagamento con bonifico. A tal proposito la transazione deve recare alcuni dati:

  • La causale di versamento ai sensi dell’articolo 16-bis del DPR 917/1986.
  • Il codice fiscale del beneficiario del bonus
  • I dati fiscali del beneficiario del pagamento.

Se invece vogliamo effettuare un ammodernamento con il fine di ridurre le spese di energia elettrica e la trasmissione termica, sarà possibile quindi richiedere l’ecobonus in detrazione del 65%.

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Stufe a pellet sconto in fattura 2022

Prima che arrivi il prossimo inverno, è sempre bene prepararvisi al meglio. Quindi, magari andando a sapere qualcosa in più sulle stufe a pellet e sul bonus apposito del 2022, per scaldarsi in maniera più conveniente. Vediamo, dunque, tutto quello che c’è da sapere sul bonus stufe a pellet.

Partiamo subito col dire che le stufe a pellet sono un modo efficiente, economico ed ecologico per riscaldare la propria casa. Hanno un ottimo rapporto resa/prezzo e anche quest’anno stanno prendendo sempre più piede in Italia, in sostituzione di altri combustibili più costosi e meno ecologici, come ad esempio il gas.

In linea di completamento, il pellet deriva dalla segatura. In pratica, questa segatura viene pressata e legata con una sostanza naturale, così da ottenere la tipica forma cilindrica. Il pellet rappresenta quindi una forma di combustione ecologica non tossica, come la legna, ma meno costosa.

Lo stato ha pensato bene a degli incentivi validi dal 2020. Tre sono i possibili incentivi, o meglio bonus stufe a pellet, di cui usufruire:

  1. Bonus ristrutturazione pari al 50%. Un bonus valido solo se insieme all’acquisto della stufa a pellet, si effettua anche un intervento di ristrutturazione sul proprio immobile. Si tratta di una detrazione fiscale IRPEF da chiedere in fase di dichiarazione dei redditi.
  2. Ecobonus 65%, al quale si può aderire se si acquista soltanto la stufa a pellet, quindi senza ristrutturazione della casa. Si tratta di una detrazione fiscale IRPEF da chiedere in fase di dichiarazione dei redditi.
  3. Sconto in fattura del 65%, per ottenere lo sconto immediato direttamente sul prezzo di acquisto, quindi non occorre fare la dichiarazione dei redditi per ottenere il bonus.

Inoltre vi è la possibilità di detrazione.

Detrazione IRPEF, quando è possibile

Sono due i tipi di bonus che prevedono la detrazione IRPEF:

  1. Bonus con ristrutturazione;
  2. Bonus senza ristrutturazione, solo con acquisto di stufa a pellet, senza lavori in casa.

Vediamo, nello specifico di cosa si tratta.

Detrazione con ristrutturazione

Si ha diritto ad una detrazione IRPEF del 50% della spesa (costo stufa a pellet + montaggio) nel caso in cui si effettuino lavori di ristrutturazione sul proprio immobile, che si tratti di manutenzione ordinaria, straordinaria o di restauro, su singolo immobile o su condominio. Il massimo di spesa è pari a 96.000 euro, ciò significa che si può ottenere una detrazione massima di 48.000 euro.

Il costo della stufa a pellet può rientrare nella spesa detraibile, necessariamente se si acquisti la stufa durante i lavori e che i lavori siano in regola (se la legge prevede particolari autorizzazioni come CILA, ecc.).

Detrazione senza ristrutturazione

Qualora la casa non sia in via di ristrutturazione, ma ci sia solo necessità di comprare la stufa a pellet, si può usufruire dell’ecobonus, che garantisce una detrazione IRPEF del 65% su costo e spese di installazione della stufa. Si può aderire a tale bonus solo se la stufa a pellet possiede tutti i seguenti requisiti in elenco:

  1. È almeno in classe 3 (rendimento minimo 85%);
  2. Non supera determinati limiti di emissione (stabiliti dal D. Lgs. n. 152/2006);

In ultimo, ma non ultimo, vi può essere una possibilità di sconto in fattura, andiamo a vedere come è attuabile.

Bonus con sconto in fattura

Per quanto riguarda i vantaggi visti fin adesso, consistono in una detrazione fiscale, quindi per ottenere il rimborso IRPEF pari al 50 o al 65% (a seconda che si sia chiesto il bonus ristrutturazione o senza ristrutturazione), si ottiene il rimborso tramite la dichiarazione dei redditi e con rate annuali. Quindi se per esempio si ha diritto a un rimborso IRPEF di 8.000 euro, allora si avranno 800 euro di rimborso all’anno.

C’è però un modo per ottenere subito il rimborso che spetta, grazie alla novità introdotta nell’estate 2019 e valida anche per l’acquisto di stufe a pellet per tutto il 2020: bonus stufe a pellet con sconto in fattura.

Occorre precisare una cosa: si può accedere a tale incentivo solo se il negoziante, ossia il venditore/installatore della stufa, aderisce a questa iniziativa. In pratica infatti, si tratta di una cessione di credito: il credito IRPEF a cui il cliente ha diritto (ossia il 65% del costo della stufa + installazione) lo si trasferisce al negoziante, il quale poi lo scarica per conto suo.

Quindi il negoziante andrà a scontare il 65% dalla fattura e a sua volta, compensando le tasse dovute con questo credito che gli è stato trasferito dal cliente.

Dunque, questo è quanto vi fosse di più utile e necessario da sapere in merito alle possibilità di vantaggi e bonus stufe a pellet, in questo 2022.

Come funziona lo sconto in fattura per stufe a pellet 2022?

Il Bonus si può chiedere per tutto il 2022 e l'importo massimo detraibile è di 30 mila euro. Se gli interventi vengono eseguiti nel 2022 e sono pagati nello stesso anno, si potrà chiedere la detrazione nella dichiarazione dei redditi 2023. La detrazione Irpef verrà suddivisa in 10 quote annuali di pari importo.

Come funziona lo sconto in fattura per stufe a pellet?

L'agevolazione fiscale consiste in una detrazione dall'Irpef ripartita in 10 quote annuali, con rate di identico importo. La detrazione, per lavori effettuati e pagati nell'anno solare 2020, comincerà dunque a partire dalla dichiarazione dei redditi 2021, per 10 anni consecutivi.

Come funziona lo sconto in fattura del 50 per stufe a pellet?

Per l'acquisto e la posa in opera della stufa a pellet è ammessa una detrazione nella misura del 50%, con una spesa massima pari a 96.000 euro. Questo vale sia per le unità indipendenti che per i condomini, per i quali la spesa massima di 96.000 euro è da moltiplicare per ogni appartamento presente.

Come ottenere bonus stufe a pellet?

Come funziona e come richiedere il bonus stufa a pellet: Questo bonus può essere ottenuto in tre modalità fiscali alternative: Con la dichiarazione dei redditi. In detrazione, recuperando il 50% delle spese sostenute con 10 quote da suddividere in 10 anni, con la cessione del credito. Con lo sconto in fattura.