Ciuccio per neonati che non lo vogliono

Quando il seno materno non è disponibile, questo succhietto di Tommee Tippee è la cosa più simile al seno che il bambino possa usare tra una poppata e l’altra. La forma e il materiale aiutano la transizione dal seno al biberon e al succhietto. Realizzato in silicone naturale ultra morbido, questo succhietto si flette e si allunga proprio come il seno della mamma, offrendo un comfort simile a quello del seno.

È naturale che i genitori vogliano il meglio per il loro bambino e che possano preoccuparsi che dargli un succhietto possa essere un ostacolo all’allattamento naturale. Per rassicurare i genitori che vogliono confortare il loro bambino, Tommee Tippee ha creato il succhietto perfetto da usare quando la mamma sta allattando.

Il nuovo succhietto di Tommee Tippee: il succhietto più simile al seno materno. Ispirandosi alla conformazione naturale del seno e alla premiata tettarella Closer to Nature, Tommee Tippee ha creato un succhietto in silicone super morbido che offre comfort per un’esperienza di suzione più naturale.

Il nuovo succhietto di Tommee Tippee è il miglior succhietto per il bambino, dopo la mamma

Esperienza calmante naturale

Molti genitori resistono all’idea di dare il ciuccio al loro bambino fino a quando non si trovano di fronte alla necessitá di calmare il bambino. Ma non c’è niente di male nel dargli il ciuccio: succhiare è un riflesso naturale che i bambini utilizzano per calmarsi. Se non trovano il ciuccio, può essere che usino il pollice, le trapunte o le coperte per ottenere quella rassicurazione. Non si tratta sempre di avere fame.

Tommee Tippeee ha creato questo nuovo succhietto come miglior alternativa al seno tra una poppata e l’altra. È realizzato in silicone super morbido ed è incredibilmente simile alla pelle. Increspature appositamente progettate nella tettarella si flettono e si allungano per consentire al succhietto di muoversi proprio come il seno materno per un’esperienza di rilassamento più naturale.

Morbido sulla pelle del bambino

Potrebbe capitare che mentre il bambino usa il ciuccio, la pelle si bagni soprattutto intorno alla bocca: questo potrebbe causare irritazioni cutanee. Grazie al suo design unico, il succhietto simile al seno materno di Tommee Tippee aiuta a prevenire l’irritazione della pelle in quanto si curva dal viso del bambino.

Inoltre, per una ventilazione superiore Tommee Tippee ha ideato dei piccoli fori, in modo che l’aria fluisca naturalmente intorno alla bocca e al naso del bambino e che si prevenga lo sfregamento contro la pelle umida.

Disponibile in due colori e stadi di età, il succhietto simile al seno materno è adatto per bambini di età compresa tra 0 e 6 mesi e 6-18 mesi.

Il bambino non accetta un succhietto?

Proprio come un bambino preferisce un tipo di biberon rispetto ad un altro, lo stesso si può dire per i succhietti. Se il tuo bambino sembra riluttante ad accettare un succhietto o fa fatica a tenerlo in bocca, ecco alcune cose che puoi provare:

  •  Sii paziente e prova più volte.
  •  Prova quando il tuo bambino è calmo e contento.
  •  Attiva l’istinto di allattamento del bambino toccando delicatamente il succhietto con il dito.
  •  Dai da mangiare al tuo piccolo fino a quando non si addormenta, quindi sostituisci la tettarella o il seno con il succhietto.

«Ciuccio sì o no? Gli creerà problemi?» si chiede la mamma di Marco, un neonato molto irritabile, che vorrebbe ricorrere al ciuccio per calmare il piccolo. Di ben altra opinione è la mamma di Susanna che preferisce consolare la sua bambina proponendole il seno, dal momento che ha paura che il ciuccio possa ostacolare l’inizio dell’allattamento. Proprio per evitare cattive abitudini, dopo poche ore dalla nascita di Maria, sua mamma le ha messo dei guantini per evitare che si metta il dito in bocca

Ma dunque quali sono gli svantaggi e i vantaggi del ciuccio? Meglio proporre il seno, fargli succhiare il dito o poi creano dipendenza? Vediamo insieme quali elementi possono essere d’aiuto ai genitori nel prendere la loro decisione e stabilire cosa eventualmente proporre al piccolo o alla piccola.

Sviluppo della suzione nel bambino

Già a partire dalla fine del primo trimestre di gestazione (11-12 settimane) il feto mostra movimenti di suzione e deglutizione. A 13-14 settimane inserisce le dita e il pollice in bocca. A 15 settimane i movimenti di suzione e deglutizione del liquido amniotico sono visibili in quasi tutti i feti. Tra le 18 e le 21 settimane si specializzano i movimenti antero-posteriori e di avvolgimento della lingua. Tra le 24 e le 28 settimane i movimenti di suzione, delle labbra e della lingua si coordinano meglio con la deglutizione e, intorno alle 28-29 settimane, anche con i movimenti respiratori.

Esistono due tipi di suzione. Quella non nutritiva, che è accompagnata o meno da deglutizione, è presente anche nel sonno profondo, viene prodotta spontaneamente o stimolata dal dito o altro oggetto inserito in bocca e ha effetti positivi sulla regolazione di battito cardiaco, ossigenazione, respirazione, digestione, stati comportamentali di veglia e di sonno, scarico di tensione, regolazione dello stress e controllo del dolore.
La suzione nutritiva, più complessa, è fisiologicamente pronta a 28 settimane, è coordinata con la respirazione ed è associata alla deglutizione e a movimenti della lingua e di tutta la bocca.

Dalla nascita e fino a 6-8 settimane circa il bambino avrà difficoltà a portare le dita in bocca senza l’aiuto di un “confine” (come ad esempio il corpo dell’adulto che lo tiene in braccio o la copertina che lo avvolge) e di un sostegno al capo; solo pochi neonati molto competenti ci riescono fin dai primi giorni.
Il fatto che il piccolo, a un certo punto, cominci a ripetere questa azione viene spesso visto come l’inizio di una brutta abitudine che, se persiste, può anche portare alla deformazione del palato e dei denti (una preoccupazione che riguarda anche l’uso del ciuccio).

La deformità del cavo orale, la cui entità è correlata all’intensità, frequenza e durata della suzione del dito o del ciuccio, e alle caratteristiche costituzionali del bambino, è la conseguenza più frequente ed evidente, che fino a una certa età potrà correggersi da sola in seguito alla sospensione di questo tipo di suzione e quindi togliendo il ciuccio o il dito. Mentre tempo fa veniva sostenuto che quest’attività fosse possibile fino all’eruzione della dentizione permanente, oggi le raccomandazioni internazionali, pur variabili tra loro, tendono in prevalenza a indicare i 3 anni come l’età oltre la quale non è consigliato continuare questo tipo di suzione. Un’età in cui, come vedremo, la stragrande maggioranza dei bambini, se capiti e aiutati e non criticati dagli adulti, smettono da soli.

E se invece del ciuccio gli si propone il seno? La suzione al seno, invece, fisiologica e molto diversa per dinamica e pressioni esercitate, non solo non comporta alcun rischio di questo tipo, ma è protettiva verso lo sviluppo di deformità del cavo orale e disturbi associati.

Ciuccio sì o no? Meglio il dito in bocca o il seno?

Le suzioni non nutritive del dito, del ciuccio e del seno hanno la funzione, fin quando non cessano, di regolare il comportamento del bambino, con diversi effetti possibili per il suo sviluppo psicomotorio, anche in relazione con chi lo accudisce.

La suzione del dito (l’unica a essere gestita autonomamente) sviluppa le competenze del piccolo nella regolazione di veglia e sonno e può affiancare le competenze dell’adulto (l’abbraccio, il contatto fisico, l’uso del seno, il cullamento, il suono della voce); come tutte le azioni compiute dai bambini, anche questa viene influenzata dal modo in cui viene sentita e giudicata dagli altri.

Quando dare il ciuccio invece dipende dal modo in cui il genitore interpreta i bisogni del bambino. Una gestione autonoma di questo oggetto sarà eventualmente possibile solo dal momento in cui si è stabilizzato l’allattamento materno; infatti ne viene raccomandato l’uso durante la fase di addormentamento per ridurre il rischio di SIDS. [1]  

L’effetto di disturbo dell’uso del ciuccio sull’allattamento al seno non è chiaramente dimostrato, mentre dai 6 mesi si suppone un suo ruolo nell’aumentare il rischio di otiti medie. [2]

La suzione non nutritiva al seno è utile quando bisogna mantenere un’elevata frequenza di stimolazione della mammella, come ad esempio nelle fasi iniziali dell’allattamento o quando c’è una bassa produzione di latte. Dato che non è separabile dalla suzione nutritiva, questa pratica può influenzare l’organizzazione ritmica di veglia-sonno, pasti e attività sociali.

Quando dare il ciuccio o il seno al neonato?

Seno e ciuccio vengono offerti al bambino in base all’interpretazione del suo comportamento e dei suoi bisogni, assumendo quindi diversi significati all’interno delle relazioni di accudimento, fatte di richieste e risposte reciproche. 

In base alla sensibilità materna e degli altri caregiver (ovvero i familiari e amici che si prendono cura del bambino) verso il suo comportamento, il piccolo potrà essere più o meno sostenuto nel partecipare attivamente alla soddisfazione dei propri bisogni, un’esperienza di grosso aiuto per lo sviluppo della regolazione del comportamento e della fiducia reciproca tra bambino e genitori.

Fino a quando userà il dito o il ciuccio?

La capacità di regolare il comportamento, tollerare frustrazioni e affrontare situazioni stressanti, matura significativamente tra i 24 e i 36 mesi.
Potendo disporre del tempo necessario per provare a risolvere le difficoltà, senza essere anticipati o sostituiti, i bambini sviluppano nuove capacità, seguendo l’esempio degli adulti e dei bambini più grandi, abbandonando ad esempio l’uso del dito o del ciuccio perché aspirano a comportarsi come loro.

Abbiate quindi fiducia in lui, non esprimetegli emozioni o commenti negativi quando usa il dito o il ciuccio e non chiedetegli direttamente di smettere. Possono invece essere utili storie o giochi di finzione dove il bambino può immedesimarsi in altre figure e decidere di imitarle, sentendo di essere lui e non l’adulto a prendere una decisione.

Come d’incanto, smetterà da un giorno all’altro di utilizzare il ciuccio o di succhiarsi il dito, di solito entro i 3 anni, e, se dopo tale età non siete riusciti a farlo smettere in altro modo, comunque entro i 4-5 anni.

Lo stesso principio vale anche per la suzione non nutritiva al seno, tenendo però conto che, in questo caso, parliamo di un comportamente di co-regolazione con la madre e che dunque la determinazione e la guida di quest’ultima sarà fondamentale.

E se non smette di usare il dito o il ciuccio?

I bambini che a 4-5 anni hanno difficoltà a smettere di usare il dito o a dire addio al ciuccio possono essere fragili a livello emotivo e probabilmente non hanno avuto il sostegno per smettere da soli, sperimentando da parte degli adulti atteggiamenti ambivalenti, incoerenti o giudizi svalutanti. 

La stimolazione della suzione non nutritiva, fisiologicamente non più necessaria a quell’età per la regolazione del comportamento, è diventata un’abitudine fino a sviluppare gli aspetti psicologici di una dipendenza. In questo caso il processo che aiuta a smettere sarà più complesso e, pur basandosi sempre sull’aiuto per il bambino, a prendere la decisione di farlo e riuscire a mantenerlo nel tempo, potranno essere utili maggiori sostegni, compreso il supporto di un professionista esterno.

Articolo pubblicato il 18/01/2019 e aggiornato il 22/09/2022
Immagine in apertura ljubaphoto / iStock

Come dare il ciuccio al neonato che non lo vuole?

Quando il neonato non vuole il ciuccio: tre consigli utili Approfitta del momento della nanna: quando il tuo bimbo comincia a trasmetterti i classici segnali della stanchezza come ad esempio sbadigliare o stropicciarsi gli occhi, quello è il momento più adatto per provare a dargli il ciuccio.

Qual è il ciuccio più simile al capezzolo?

Il nuovo succhietto di Tommee Tippee: il succhietto più simile al seno materno. Ispirandosi alla conformazione naturale del seno e alla premiata tettarella Closer to Nature, Tommee Tippee ha creato un succhietto in silicone super morbido che offre comfort per un'esperienza di suzione più naturale.

Cosa si può usare al posto del ciuccio?

Per sopperire alla mancanza del ciuccio potremo usare dei giocattoli. Di certo solo questi non bastano, dovremo noi stessi giocare con il bambino, impedendogli di pensare al ciuccio. Distraiamolo con i giochi, con il divertimento e con le parole, dobbiamo distogliere il loro pensiero dalla mancanza del ciuccio.

Quando proporre ciuccio?

Il consiglio degli esperti è quello di proporre il ciuccio non prima di 3-4 settimane, quando l'allattamento sarà ben avviato e consolidato. E' bene sapere comunque che recenti studi non hanno evidenziato alcun interferenza con l'allattamento.