Dopo aver bevuto alcolici ho la diarrea

Articolo modificato il 22 Agosto 2022 da

Vino Rosso e diarrea: tutto quello che non ti è stato detto

Molte persone hanno sentito dire che il vino aiuti la digestione, e che bere un bicchiere di vino ad ogni pasto fa molto bene.

Ho pensato quindi di spiegare brevemente se e come questo fosse possibile.


Vino Rosso e diarrea: come funziona la digestione

La composizione del vino, per certi aspetti, è simile a quella del succo gastrico.

Nessun’altra bevanda vi assomiglia tanto a livello di acidi e di PH.

La digestione è una funzione fisiologica complessa, che si svolge in tempi successivi all’interno di diversi organi che costituiscono l’apparato digerente: La bocca, lo stomaco e l’intestino.

Il primo effetto positivo del vino sulla digestione si manifesta già in bocca.

L’alcol in esso contenuto stimola la secrezione della saliva, che contiene un enzima, la ptialina, responsabile della prima importante azione digestiva del cibo, specialmente quando si mastica a lungo.

La ptialina opera la scissione degli amidi, zuccheri complessi contenuti nel pane, nella pasta nelle patate ecc. degradandoli a zuccheri più semplici facilmente assimilabili.

Azione digestiva del vino: ecco cosa succede nell’organismo

A contatto con l’alcol presente nel vino, la mucosa dello stomaco viene sollecitata a secernere maggiori quantità di succo gastrico, ma non bisogna supporre che dosi crescenti di vino esercitino un’azione digestiva sempre maggiore. Infatti quando l’alcol nello stomaco supera la concentrazione del 3%, l’effetto digestivo comincia a diminuire.

Fino a quella percentuale tutti i bevitori traggono vantaggio dal vino, specialmente i soggetti che producono poco succo gastrico e che hanno quindi una digestione lenta.

L’azione digestiva del vino è inoltre accentuata dagli acidi in esso contenuti, seppure in piccole quantità.

Per esplicare l’azione digestiva i succhi gastrici devono avere un grado di acidità piuttosto alto. Non bisogna poi trascurare l’effetto protettivo esercitato dal vino, e in particolare dai polifenoli, nei confronti della mucosa gastrica.

E’ dimostrato infatti che i tannini e le procianidine ( sostanze contenute soprattutto nei vini rossi) svolgono un’azione preventiva su alcuni tipi di lesioni ulcerose dello stomaco, per esempio sulle ulcere provocate dall’assunzione di sostanze chimiche ( compresi i farmaci a base di acido acetilsalicilico come l’aspirina).

Vino Rosso e diarrea: La proprietà dei Batteri

Un’altra azione digestiva molto importante del vino è dovuta anche alle sue proprietà antinfettive, già note agli antichi romani.

Il vino non solo sterilizza il cibo distruggendo eventuali batteri, ma possiede anche una importantissima azione battericida verso l’Helicobacter Pilori, responsabile dell’insorgenza di una percentuale molto importante di ulcere gastriche.

L’eradicazione di questo batterio è fondamentale per la guarigione dell’ulcera, per impedirne le recidive e per bloccarne la possibile degenerazione in tumore, e viene oggi ottenuta con l’uso di farmaci.

Ora che abbiamo appurato che il vino aiuti effettivamente la digestione non ci resta che una domanda.

Quali sono le tipologie di vino che aiutano di più la digestione?

I vini ricchi di calcio e di magnesio, soprattutto quelli bianchi e liquorosi, sono da raccomandare per le persone stressate, il cui stomaco secerne troppo acido cloridrico.

Per l’Aerofagia invece sono raccomandati i vini bianchi ricchi di bitartrato di potassio e i vini frizzanti o spumanti la cui anidride carbonica stimola l’elasticità della parete dello stomaco, specialmente se vengono assunti come aperitivo circa dieci minuti prima dei pasti.

Coloro che soffrono di colite e quindi propensi alla dissenteria traggono vantaggio dell’assunzione di vini ricchi di tannino quali Gattinara, Barolo , Barbaresco, e i vini francesi del Medoc; il tannino infatti astringe e tonifica la muscolatura intestinale, compresa quella del colon.

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L’effetto più pericoloso dell’alcool sull’intestino tenue consiste in un danno alla struttura della mucosa ed alle funzioni di assorbimento che provocano un aumentato transito di tossine, prodotte dai batteri presenti nell’intestino, che, una volta assorbite, possono arrivare al fegato e determinarvi uno stato di infiammazione ( vedi scheda su Alcool e fegato). Ma le enterotossine, prima di arrivare al fegato inducono una risposta infiammatoria anche nella parete dell’intestino stesso (Wang 2010). Quindi nell’intestino tenue l’assunzione cronica di alcool può determinare uno stato infiammatorio con almeno due meccanismi: il passaggio anomalo di molecole prodotte dai batteri attraverso la mucosa e la reazione alle cellule della mucosa danneggiate direttamente dall’alcool (Wang 2010).

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