Ipotiroidismo e iodio aiuta o fa danni

Gli ormoni tiroidei, che sono indispensabili nel regolare il metabolismo del corpo, vengono formati a partire dallo iodio. Questa sostanza entra nell’organismo attraverso gli alimenti. La carenza di iodio rende difficile il regolare funzionamento della tiroide e questo  può portare alla formazione di noduli tiroidei.
I noduli della tiroide, in una percentuale bassa ma non trascurabile, possono essere di natura maligna. Essi possono inoltre crescere progressivamente di dimensioni e determinare riduzioni del calibro della trachea. Possono derivarne difficoltà respiratorie che rendono necessario un intervento chirurgico. E’ per questo motivo che gli Endocrinologi hanno spinto perchè le autorità sanitarie rendessero obbligatorio incrementare la quantità di iodio o mediante aggiunta alle acque potabili o mediante aggiunta al sale da cucina.

Come entra lo iodio nell’organismo?

Lo iodio è contenuto in quantità elevate negli alimenti di origine marina: il pesce è ricco di iodio. La maggior parte di iodio viene però assunta dall’organismo mangiando verdura, frutta e latticini. I prodotti dell’agricoltura prendono lo iodio dall’acqua usata per irrigare i campi, le mucche dai pascoli. Nel nostro paese e un po’ dappertutto in Europa, l’acqua è povera di iodio. Infatti, decine di millenni fa, negli strati tettonici più superficiali, dove scorrono le acque che arriveranno in superficie, si è depositato poco iodio. L’uso di sale da cucina iodato è pertanto un’ottima abitudine che può ridurre il rischio di formazione di noduli tiroidei.

Figura 1: lo iodio presente nell’acqua marina passa a tutti gli organismi, vegetali e animali, che ospita. Questi lo cedono direttamente alla tiroide quando sono ingeriti. L’evaporazione porta iodio nell’atmosfera, da dove viene trasportato alle acque dolci con le piogge. I campi irrigati trasmettono quindi iodio a frutta e verdura. . pascoli rendono il latte ricco di iodio. In tal modo la tiroide viene rifornita del suo “carburante” più importante.

E’ necessario tenere presenti alcune considerazioni.

I noduli non si formano soltanto per carenza iodica. Vi è una predisposizione genetica, apparentemente indipendente dalla quantità di iodio assunta, Pertanto la profilassi iodica non da’ la certezza assoluta di evitare la comparsa di noduli tiroidei. In alcune persone, inoltre, l’aumento dell’assunzione di iodio può avere effetti collaterali negativi.

E’ il caso di chi ha noduli che tendono a funzionare più del dovuto, i cosiddetti noduli caldi. Questi, alla scintigrafia tiroidea, captano in quantità maggiore della norma la sostanza iniettata per eseguire l’esame. In questi soggetti non si determina ancora l‘ipertiroidismo.  La tiroide, pur tendendo a funzionare in misura eccessiva, non riesce a formare una quantità di ormoni maggiore, data la scarsa quantità di iodio contenuta nella dieta. In queste persone la carenza di iodio “protegge” dall’ipertiroidismo. La somministrazione di maggiori dosi della sostanza può determinare ipertiroidismo perchè aumenta il substrato disponibile per la formazione di ormoni. In altre parole si dà maggiore “carburante” alla tiroide.

Alcune medicine, inoltre, contengono quantità molto elevate di iodio. E’ il caso di un diffuso e importantissimo antiaritmico, l’amiodarone. Questo farmaco protegge il cuore dei cardiopatici dal rischio di aritmie. Il suo elevato contenuto di iodio può però determinare alterazioni della funzione tiroidea che ne rendono rischioso l’uso. I Cardiologi, per questo motivo, consigliano il controllo dell’endocrinologo nei pazienti in trattamento con amiodarone. E’ pertanto utile, prima di intraprendere la profilassi con iodio o di iniziare terapie con sostanze contenenti iodio, parlare con il proprio medico. Questi indirizzerà all’Endocrinologo i casi dubbi.

Sfatiamo alcuni miti

andare al mare fa bene alla tiroide?

andare al mare fa male ai malati di tiroide?

Lo iodio non entra nel corpo attraverso l’acqua marina e l’assorbimento attraverso l’atmosfera è irrilevante. Il soggiorno a mare non ha quindi effetti sulla tiroide. E’ vero però che i pazienti con malattie della tiroide tollerano male l’esposizione al sole, che peggiora i sintomi delle disfunzioni tiroidee.

Presso lo studio di Endocrinologia Lo Coco – Palermo vengono attentamente studiati i pazienti con modificazioni della funzione tiroidea durante assunzione di iodio o in presenza di noduli tiroidei.

Chi soffre di ipotiroidismo può assumere iodio?

Tutti possono usare il sale iodato, anche soggetti con patologie tiroidee, perché in condizioni fisiologiche la tiroide può tollerare fino a 1 mg (1000 mcg) di iodio al giorno senza che si verifichino effetti negativi, in quanto l'eccesso di iodio viene eliminato dal rene.

Chi non può assumere iodio?

Nell'ipertiroidismo, invece, è importante prestare attenzione agli alimenti ricchi di iodio, limitando in particolare il consumo di sale iodato, alghe e crostacei, ed evitando, laddove possibile, l'assunzione di farmaci e integratori che contengono iodio.

Chi deve prendere lo iodio?

Per far sì che la tiroide funzioni in modo adeguato e produca le quantità necessarie di ormoni tiroidei è necessario che tutti - bambini, adolescenti e adulti - assumano quotidianamente la giusta quantità di iodio.

Chi soffre di ipotiroidismo può andare al mare?

Chi soffre di ipotiroidismo e non può recarsi spesso al mare e giovare di un'ottima alimentazione può aiutarsi con il sale iodato protetto, sale marino addizionato con iodio, che favorisce la corretta assunzione della dose giornaliera di iodio.

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