Come fare il pesto per cappelletti mantovani

Come fare il pesto per cappelletti mantovani
Nel mantovano è tradizione servire al posto di un antipasto, specialmente d’inverno, e nelle feste sia a Natale che a Pasqua, il sorbir d’agnoli (sorbir significa “a piccoli sorsi“) o bevr’in vin (dal dialetto mantovano, significa “bere nel vino“) con il Lambrusco secco. Si tratta di un piatto della cucina mantovana contadina, quando d’inverno ci si doveva scaldare anche con il cibo. In una tazza di brodo bollente vengono versati gli agnolini insieme a mezzo bicchiere di Vino Lambrusco Mantovano e abbondante grana grattugiato.
Dato che il colore del bevr’in vin è scuro e non molto gradevole a vedersi, anticamente veniva consumato in piedi girando le spalle agli altri commensali.
Ricordiamo che l’agnolino mantovano tradizionalmente si distingue da quello bolognese sia per i componenti del pesto (cioè il ripieno che si mette all’interno), sia per la forma.

In questo articolo proponiamo la nostra ricetta per preparare gli agnoli mantovani.

Ricetta agnolini mantovani

Come fare il pesto per cappelletti mantovani
Una volta preparata la sfoglia (per il procedimento vedi: come preparare la pasta sfoglia), questa viene ritagliata in quadretti di 6-7 cm di lato. Al centro del quadratino si pone una pallina di pesto di un centimetro di diametro, quindi si ripiega diagonalmente il quadratino di pasta, si preme sugli orli, e quindi questi si girano all’indietro e si sovrappongono premendoli.

La cupoletta dell’agnolino non va schiacciata come nei tortellini bolognesi.

Ingredienti

Ingredienti per fare il pesto o ripieno per gli agnolini:

  • 700 g di polpa di manzo o anche muscolo
  • 1 salamella
  • Olio, burro , cipolla, aglio, noce moscata q.b.
  • Un bicchiere di vino bianco
  • 1 uovo
  • 1 hg di pancetta

Procedimento

Vediamo quindi il procedimento per cucinare gli agnolini, secondo l’esecuzione tradizionale mantovana.

  • In una casseruola fonda fare un soffritto con olio, burro e cipolla tritata finemente.
  • Quando la cipolla è rosolata, toglierla, e nel sugo che rimane mettere un pezzo di polpa di manzo di circa 700 grammi nel quale, fatti alcuni fori, verranno messi degli spicchi d’aglio.
  • Coprire la casseruola con una fondina che si terrà sempre con acqua a livello costante fino al primo orlo, affinché l’evaporazione del liquido contenuto nel tegame sottostante abbia subito a condensarsi e a ricadere sullo stracotto, riducendo al minimo la dispersione dell’aroma della carne in cottura.
  • La cottura a fuoco molto lento, dovrà farsi nello spazio di uno o due giorni. Dopo qualche ora che lo stracotto sta cuocendosi, aggiungere qualche cucchiaio di buon vino bianco. Nel proseguo di tempo di cottura, se necessario, aggiungere un po’ di acqua, se l’intingolo della carne si addensa troppo.
  • Quando lo stracotto è fatto, si cuociono a parte, con il quantitativo di burro necessario, una salamella di suino e un etto di pancetta. Una volta cotti si aggiungono allo stracotto e il tutto sarà tritato e impastato con il quantitativo necessario di parmigiano grattugiato e leggermente aromatizzato con noce moscata. L’impasto verrà bene lavorato e legato con un uovo e si lascerà riposare per 12 ore, dopo di che sarà pronto per la confezione degli agnoli.

Scritto da: MantovaNotizie.com
Data: 19 Dicembre 2010
Categoria: Cucina Mantovana

Come fare il pesto per cappelletti mantovani

Gli agnolini sono la minestra principe della cucina mantovana, quella delle feste e delle occasioni importanti. Sono una tipologia di pasta all’uovo ripiena che si differenzia dai classici tortellini emiliani, ai quali sono affini, sia per i componenti dell’impasto che per la forma.

La ricetta fu pubblicata per la prima volta nel 1662 da Bartolomeo Stefani, cuoco alla corte dei Gonzaga, nel suo libro “L’arte di ben cucinare” e viene tramandata di generazione in generazione nelle famiglie mantovane.

La tradizione mantovana vuole che vengono consumati il giorno di Natale nel brodo di carne di cottura e in sorbir d’agnoli, con aggiunta abbondante di formaggio grana. Il sorbir, al quale viene aggiunto del vino rosso, generalmente Lambrusco, rappresenta l’apertura al pranzo natalizio.

  • 150 gr. Carne di manzo (cappello del prete)
  • 150 gr. Prosciutto crudo
  • 100 gr. Carne di maiale (lonza)
  • 100 gr. Carne di vitello
  • 100 gr. Mortadella
  • 1 Salamella
  • 2 Uova
  • 50 gr. Pane grattugiato
  • 300 gr. Grana Padano o Parmigiano
  • Noce moscata
  • Vino bianco o rosso

La ricetta: AGNOLINI MANTOVANI

Unite tutti i tipi di carne e fateli rosolare con i 50 grammi di burro e poca cipolla finemente tritata. Potere tritarli finemente col coltello alla fine della cottura oppure prepararli in un tritacarne (se preferite un ripieno più omogeneo).

Aggiungete mezzo bicchiere di vino bianco o rosso e un mestolo di brodo. Cuocete a fuoco basso e a lungo con il coperchio almeno per 2 ore, aggiungendo poco brodo se si asciuga troppo. In una zuppiera mettete la carne tritata, il pane grattugiato, il formaggio grattugiato, le uova, la noce moscata ed un pizzico di pepe. Amalgamate bene: dovete ottenete un composto piuttosto duro.

Preparate una sfoglia con 6 uova e 600 grammi di farina; andrebbe impastata e tirata a mano, ma se non siete esperti va bene anche nell’impastatrice e poi tirata con la macchina. Ricavatene con la rotellina dei quadratini di circa 3-4 centimetri di lato. Ponete al centro di ogni quadratino un po’ di ripieno e richiudeteli a triangolo, poi unitene i lembi a formare il classico agnolino.

Cuoceteli nel brodo di carne bollente per pochi minuti. Se lo preferite potete cuocerli in acqua bollente e, dopo averli scolati con la schiumarola, conditeli con burro fuso, salvia e grana grattugiato.

Vino consigliato Lambrusco mantovano DOC, senza alternative.