Quante volte fa la cacca un gattino di un mese

Quante volte fa la cacca un gattino di un mese

Quante volte il gatto fa la cacca?

i gatti adulti fanno la cacca al massimo 2 volte giorno; i gatti anziani possono farla anche a giorni alterni, questo può essere dovuto alla digestione che è più lenta; i cuccioli, invece, la fanno anche 3 volte al giorno, fino ad un massimo di 6, perché la funzione dell'intestino ancora non si è sviluppata del tutto.

Quante volte fanno la cacca i gattini piccoli?

Per essere immediatamente chiari il gattino fa la cacca molto più spesso: può andare dalle 4 alle 8 volte al giorno, arrivando talvolta anche a 10. Questo per un motivo molto semplice: il nostro gattino è, a tutti gli effetti, come un neonato.

Perché il gattino non fa la cacca?

Quando allatti artificialmente un gattino capita, soprattutto durante i primi giorni, che il gattino non faccia la cacca, anche se viene regolarmente stimolato. ... Questa massa impedisce l'evacuazione delle feci e può causare un'ostruzione intestinale se non si interviene.

Come disabituare il gatto a fare la cacca?

Un metodo semplice consiste nel distribuire bucce di agrumi tutto intorno al giardino, anche se è necessario sostituirle spesso. In alternativa alle bucce, puoi usare degli spray all'odore di agrumi oppure puoi anche diluire dell'olio essenziale di agrumi e spruzzarlo in tutto il giardino.

Quanto può stare un gatto senza fare la cacca?

I gatti normalmente defecano ogni giorno, quindi se un gatto lo è tra 2 e 4 giorni senza defecare, sei considerato stitico. Tuttavia, se supera quel tempo, è meglio che tu vada dal veterinario il prima possibile, poiché saremmo di fronte a una grave situazione di stitichezza.

Quando comincia a fare la cacca un cucciolo di gatto?

I gattini iniziano a usare autonomamente la cassetta per i bisogni da circa tre settimane di età.

Come capire se un gattino deve fare la cacca?

Consistenza: anche in questo caso l'alimentazione e l'idratazione influiscono molto, ma in un gattino completamente svezzato le feci dovrebbero essere non troppo molli né troppo dure, assumendo la forma di piccoli tronchetti. Se esse sono troppo liquide siamo ovviamente in presenza di diarrea nel gattino.

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L’allevamento dei gattini orfani

L’allevamento dei gattini orfaniMARTA AVANZI2017-12-18T21:00:46+01:00

Quante volte fa la cacca un gattino di un mese

Se si trovano dei gattini abbandonati, o la loro madre muore, si ammala, li rifiuta o ne ha partoriti troppi per poterli allevare tutti, è necessario allevarli a mano allattandoli artificialmente fino allo svezzamento. Si tratta di un’esperienza gratificante, ma anche molto impegnativa, che richiede tempo, pazienza e molte cure.

Un gattino orfano allevato in totale isolamento da altri gatti è a rischio di sviluppare problemi psicologici, tra cui nervosismo, aggressività e una ridotta capacità di adattarsi a un ambiente nuovo o a persone o animali sconosciuti. I gattini allevati a mano in presenza di altri gatti hanno meno probabilità di presentare questi problemi, in quanto imparano a comportarsi correttamente imitando gli altri gatti. Se vengono invece allevati senza la presenza di altri gatti si trovano in condizioni di svantaggio dal punto di vista comportamentale e non dovrebbero essere utilizzati per la riproduzione. In alcuni casi può anche essere più difficile trovare loro una famiglia che li adotti, se presentano problemi di aggressività o di eccessiva timidezza.

Le esigenze di base dei gattini orfani

Quante volte fa la cacca un gattino di un mese

Per allevare a mano dei gattini sono necessari un ambiente adeguato, pulito e accogliente, un’alimentazione corretta, stimolare periodicamente la minzione e la defecazione, e l’attenzione per la salute generale. I principali problemi che si possono incontrare sono l’ipotermia (raffreddamento), la disidratazione e la fame (con conseguente ipoglicemia – bassi livelli di zucchero nel sangue). Queste tre condizioni sono strettamente correlate ed è necessaria un’attenta osservazione dei piccoli per intervenire rapidamente se si verificano, per agire in tempo. I gattini sono molto delicati, di conseguenza possono ammalarsi e morire molto rapidamente. I gattini richiedono un assiduo impegno da parte di chi li assiste, soprattutto per le prime tre settimane, finchè non imparano a mangiare e fare i bisogni autonomamente.

  • I neonati hanno bisogno di 10 pasti al giorno.
  • I piccoli devono essere continuamente accuditi e devono stare costantemente con una persona che se ne prenda cura.
  • L’intervallo tra i pasti deve essere rigorosamente rispettato.

Dove tenere i gattini?

I gattini devono avere una sistemazione sicura, ad esempio un trasportino da gatti, preferibilmente con l’apertura in alto, che risulta più pratica per controllarli e per prenderli. Un contenitore del genere, che può essere chiuso, garantisce la sicurezza dei piccoli soprattutto se sono presenti altri animali, come cani, gatti adulti o furetti, che possono ferire o uccidere i gattini. In caso contrario si può anche utilizzare un cesto dalle pareti rialzate. Sul fondo si possono mettere stracci, asciugamani o vecchi maglioni, ma sono preferibili i tessuti di pile, particolarmente caldi. Dopo le tre settimane di vita i gattini iniziano a muoversi e vogliono esplorare l’ambiente, per cui è necessario offrire una sistemazione più ampia.

Come tenere caldi i gattini?

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Il calore è una necessità fondamentale per i nuovi nati. Il gattino neonato non è in grado di reagire al freddo con i brividi e non può controllare la temperatura del corpo. In natura, riceve il calore dal contatto fisico diretto con la madre e lo conserva rimanendo a contatto con i fratellini. Un gattino bagnato perde calore molto in fretta, quindi è importante che sia asciugato rapidamente. I gattini possono essere tenuti caldi ponendoli a contatto con una bottiglia di plastica o vetro piena di acqua calda, una boule dell’acqua calda o un tappetino riscaldante elettrico; tutti questi oggetti non devono essere a contatto diretto con i piccoli, ma vanno avvolti da una coperta o un asciugamano. I piccoli possono essere mantenuti caldi coprendoli con una coperta. Si deve fare grande attenzione a non creare un ambiente eccessivamente caldo, o peggio a causare ustioni per il contatto con una bottiglia troppo calda.

Una fonte alternativa di calore è la lampada a luce infrarossa, che ha lo svantaggio di dover essere utilizzata con un contenitore aperto e che può surriscaldare i gattini. Va quindi posizionata e controllata con cura.

La temperatura rettale dei gattini neonati è di 35-37,2°C nella prima settimana, di 36,1-37,7°C nella seconda e terza settimana, e raggiunge il normale valore degli adulti di 37,7-38,9°C la quarta settimana. Se la temperatura rettale scende sotto 34°C il gattino può morire. Se i gattini sono freddi è importante riscaldarli lentamente, dato che il riscaldamento troppo rapido può essere fatale.

La temperatura nella cuccia dei gattini, se non è presente la madre, dovrebbe inizialmente essere mantenuta a 29,4-32,2°C; la cuccia dovrebbe essere abbastanza grande da permettere ai gattini di allontanarsi dalla fonte di calore se hanno troppo caldo. Se la cucciolata è numerosa, la temperatura può essere leggermente ridotta in quanto rannicchiandosi insieme i gattini si mantengono caldi. La temperatura può essere gradualmente ridotta a 26,7°C a 7-10 giorni di età e progressivamente fino a 22,2°C entro la fine del primo mese di vita.

La temperatura ambientale idealmente va mantenuta a 24°C. Se le condizioni ambientali sono adeguate, i gattini dovrebbero essere rilassati mentre dormono ed essere piacevolmente caldi al tatto. Quando dormono i gattini periodicamente fanno dei piccoli scatti: si tratta di un comportamento normale. La temperatura nella cuccia va controllata con precisione impiegando un termometro.

Umidità

Se l’umidità ambientale è troppo bassa, i gattini rischiano di disidratarsi, soprattutto se assumono latte in modo irregolare. Un’umidità ambientale del 55-65% impedisce che la pelle dei gattini si disidrati. In caso di disidratazione si osserva una perdita di elasticità della pelle.

La cuccia

Il modo più semplice per fornire un nido pulito, sicuro e caldo è quello di prendere una scatola di cartone e foderarla con vecchi maglioni o del pile, utilizzare delle bottiglie piene di acqua calda o un materassino riscaldante per fornire calore, e sistemarla in un posto sicuro lontano da correnti d’aria. Il pile può essere facilmente lavato ed è morbido, caldo e confortevole. In alternativa si possono usare asciugamani o tappetini assorbenti per i bisogni dei cani.

La stimolazione delle funzioni fisiologiche

I gattini fino all’età di 3-4 settimane devono essere stimolati per indurli a urinare e defecare di riflesso, fino a che non sviluppano il controllo volontario di queste funzioni. Il riflesso di urinazione è normalmente stimolato dalla gatta quando questa lecca la regione genitale (l’area sotto la coda) del gattino. Nei casi in cui la gatta non sia disponibile, la minzione e la defecazione devono essere gestite da chi assiste i gattini per circa quattro settimane o fino a quando questi non diventano indipendenti. È normale che il gattino miagoli forte prima della defecazione; ma quando ha liberato l’intestino il miagolio normalmente cessa. Può essere utile utilizzare salviettine umidificate senza profumo per neonati o dei fazzolettini morbidi, con cui stimolare delicatamente l’area ano-genitale. Questa operazione va ripetuta sia prima che dopo l’alimentazione, perché i gattini si nutrono meglio con vescica e intestino vuoti.

A partire da circa tre settimane di età il riflesso dovrebbe iniziare ad attivarsi spontaneamente quando si pone il gattino sulla lettiera. Lasciare una piccola quantità di lettiera sporca all’interno della cassetta servirà a ricordare ai gattini dove devono sporcare.

I segni che possono indicare che i gattini non stanno bene

Un gattino normale, sano, dovrebbe mangiare o dormire per il 90% del tempo per le prime due settimane di vita. Se i gattini gridano troppo, o non riescono a succhiare, di solito sono malati o non ricevono abbastanza latte. Dal momento che i gattini neonati possono morire molto rapidamente, vanno visitati (insieme alla madre, se è ancora presente) da un veterinario il più presto possibile al fine di verificare che non siano malati o denutriti.

L’alimento da somministrare

Per alimentare i gattini orfani non si deve usare latte bovino o di capra, perché contengono livelli di proteine e grassi troppo bassi per le loro necessità. Si devono utilizzare solo i latti artificiali sostituti del latte di gatta, che sono in vendita nei negozi per animali.

Quanto latte artificiale va somministrato ai gattini?

Quando la produzione di latte della gatta è insufficiente a sostenere tutti i gattini, si raccomanda di integrare con un’alimentazione supplementare. Se i gattini sono orfani o la gatta non è in grado di allattarli, avranno bisogno di alimentazione completamente artificiale. Ci sono diverse formule commerciali disponibili nei negozi, ideate specificamente per i gattini. Il latte artificiale va preparato e somministrato seguendo alla lettera le istruzioni riportate nella confezione. Se i gattini stanno ricevendo un po’ di latte materno, la dose da somministrare va ridotta a metà o a un terzo del volume consigliato. La quantità consigliata nelle 24 ore va suddivisa in più somministrazioni giornaliere. I gattini di meno di 2 settimane di età devono essere alimentati ogni 3-4 ore, mentre i cuccioli di 2-4 settimane di età di solito possono essere alimentati ogni 6-8 ore. Il latte deve essere portato a 35-37,8°C prima della somministrazione (circa la stessa temperatura della pelle dell’avambraccio umano). La temperatura del latte va controllata facendo cadere alcune gocce sul dorso della mano. Ci vogliono solo pochi secondi per scaldare il latte alla giusta temperatura.

Come dare il latte ai gattini

Biberon
Oltre al latte in polvere, nei negozi si trovano appositi biberon per cuccioli e gattini. Per utilizzare correttamente questi biberon le dimensioni del foro della tettarella sono di importanza critica. Se capovolgendo la bottiglia le gocce di latte cadono dalla tettarella, il foro è troppo grande, e si rischia di soffocare il gattino. Se quando la bottiglia è capovolta il latte esce dal foro solo premendo la bottiglia con forza, il foro è troppo piccolo e il suo uso può provocare nel gattino scoraggiamento e il rifiuto a succhiare. Il foro delle giuste dimensioni permette al latte di gocciolare dal capezzolo premendo la bottiglia con uno sforzo minimo. Con l’uso, i fori della tettarella tendono ad ampliarsi, perciò può essere necessario rinnovare periodicamente le tettarelle. Con la crescita del gattino, il foro nella tettarella può essere gradualmente ampliato.

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Siringa
Con un po’ di pratica, è valido anche l’uso di una siringa senz’ago, da 3 o da 5 ml. Si deve fare attenzione a non premere con troppa forza lo stantuffo, che se cede all’improvviso fa spruzzare un grande volume di latte nella bocca del gattino, rischiando di soffocarlo.

Se si utilizza una siringa, si deve prima far pratica con l’acqua. Riempite la siringa d’acqua, tenetela nella mano ponendo il pollice sopra lo stantuffo e premetelo con delicatezza in modo che il liquido entri nella bocca goccia a goccia. Questo permette al gattino di deglutire e respirare. Prima di usare la siringa, si deve sempre provarne il buon funzionamento e in particolare lo scorrimento fluido del pistone. Il posizionamento della siringa nella bocca del gattino è importante; il beccuccio va inserito nella parte superiore della bocca del gattino; questo permette alla lingua di avvolgere il beccuccio, simulando la suzione dal capezzolo. In questo modo il cucciolo non ingerisce aria insieme al latte. Con l’altra mano circondate il corpo del gattino e tenetelo leggermente inclinato in avanti, con un angolo di circa 45°. Questa posizione è comoda e sicura per somministrare il latte con il biberon o la siringa.

I gattini smettono spontaneamente di succhiare quando sono sazi, lasciando la tettarella o il beccuccio della siringa. Non si deve mai forzare un gattino a prendere del latte in più: sarebbe a rischio di inalazione polmonare con conseguente soffocamento. Le dosi media consigliate servono come guida generale: spesso i gattini mangiano di più, ma smettono quando sono sazi.

Sonda gastrica
L’uso della sonda gastrica permette di introdurre il latte direttamente nello stomaco, utilizzando un sondino morbido introdotto dalla bocca. È un metodo molto efficace, ma richiede un’attrezzatura adeguata e abilità tecnica. Si tratta di una tecnica particolarmente utile quando un gattino ha uno scarso riflesso di suzione, o è debilitato o malato e non vuole assumere il latte. Questo metodo può comportare degli svantaggi. In primo luogo, poiché i gattini non hanno alcun controllo su quanto alimento ricevono, è facile somministrarne troppo o troppo poco. In secondo luogo, i gattini con un forte riflesso a succhiare, se privati della possibilità di poppare, possono succhiarsi la pelle uno con l’altro, e questo può portare allo sviluppo di dermatiti. Inoltre, se non si conosce bene la tecnica, si rischia di introdurre il latte direttamente nei polmoni, con conseguenze letali.

La sonda che si utilizza deve essere morbida, flessibile, con la punta smussa e di non più di 2-3 mm di diametro. Una sonda per alimentazione umana per neonati prematuri è l’ideale, ma si può utilizzare anche un catetere urinario per cani corto e morbido. Si deve misurare la lunghezza da introdurre (dal naso del gattino fino appena dietro la punta del suo gomito) e segnarla sul tubicino, che va unto con un lubrificante prima dell’uso.

Per inserire il tubo, la bocca del gattino deve essere aperta premendo delicatamente agli angoli, e, tenendo la testa piegata verso il basso, si fa scivolare il tubo lungo il palato e giù per la parte posteriore della gola fino all’esofago. Il tubo viene introdotto fino a quando il segno è a livello del naso; in questo modo l’altra estremità del tubo sarà a livello dello stomaco. Quindi si collega al tubo una siringa contenente latte tiepido, che viene lentamente introdotto nello stomaco.

Mantenendo la testa del gattino flessa in avanti è molto difficile introdurre per errore il tubo nelle vie aeree anziché nell’esofago. Molti cuccioli miagolano forte durante l’intera procedura, mentre non possono farlo se il tubo è nelle vie respiratorie. Prima di tentare questa tecnica è opportuno farsela insegnare dal veterinario e fare pratica insieme.

FREQUENZA DELL’ALIMENTAZIONE

0-2 settimane: 10 pasti nelle 24 ore a intervalli di 2-2,5 ore.
2-4 settimane: 7 pasti nelle 24 ore a intervalli di 2,5 – 3,5 ore.
4-5 settimane: 5 pasti nelle 24 ore a intervalli di 3,5 -5 ore.

Precauzioni igieniche

Si deve porre la massima cura nel curare l’igiene per quanto riguarda gli oggetti utilizzati nell’alimentazione dei gattini, la preparazione del latte e i gattini stessi. I gattini orfani sono inclini a contrarre infezioni quindi devono essere sempre tenuti puliti, e gli strumenti utilizzati per la preparazione e la somministrazione del latte devono essere sterili. Gli oggetti vanno accuratamente lavati con acqua calda e detersivo, disinfettati con amuchina e quindi risciacquati con cura. Prima di preparare il latte o maneggiare i gattini ci si deve lavare bene le mani.

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Il controllo del peso

Si consiglia di monitorare i tassi di crescita dei gattini pesandoli regolarmente con una bilancia che segni i grammi (ad esempio una comune bilancia da cucina). È meglio per pesare i gattini ogni giorno, sempre alla stessa ora, e registrarne il peso. Ogni gattino dovrebbe raddoppiare il peso alla nascita nei primi 7 – 10 giorni, quindi continuare ad aumentare di peso in modo costante.

Il pericolo dell’ipoglicemia (calo dello zucchero nel sangue)

Un’alimentazione insufficiente o poco frequente può causare un’ipoglicemia, che si manifesta con grave depressione, tremori muscolari e, occasionalmente, convulsioni. Perciò se un gattino rifiuta il cibo si deve intervenire senza indugio perché è necessario un tempestivo intervento del veterinario. I gattini molto giovani non hanno riserve di glucosio che in caso di digiuno scende rapidamente. Un intervento rapido può salvare la vita del gattino. Se un gattino sta mostrando segni di ipoglicemia, qualche goccia di sciroppo di glucosio o di miele sulla lingua si può salvare la vita. Successivamente si somministra una piccola quantità di soluzione di glucosio, e si aumenta sia la quantità che la frequenza di somministrazione del latte.

Lo svezzamento

Lo svezzamento può cominciare a tre o quattro settimane di età. Inizialmente ai gattini va offerto in un piattino il latte artificiale specifico. A tre settimane si possono offrire crocchette per gattini inumidite con il latte o del cibo in scatola mescolato con un po’ di latte. Per incoraggiare i gattini ad assaggiare il nuovo alimento si deve porre una piccola quantità di cibo nella loro bocca, perché ne sentano il sapore.
Quando i gattini imparano a mangiare spontaneamente il cibo solido, si riduce gradualmente la somministrazione di latte fino a cessare del tutto. Per alimentare i gattini si deve scegliere un alimento specifico di ottima marca. Gli alimenti per cani o per bambini non sono adatti ai gattini, perché carenti di sostanze nutritive essenziali per i gatti.

Problemi di costipazione

La costipazione è un problema molto comune nei gattini orfani, a causa della difficoltà nello stimolare la defecazione con sufficiente frequenza. Le feci normali hanno la consistenza del dentifricio. Se le feci diventano molto dure e il gattino si sforza molto per defecare, o se un gattino non riesce a defecare per 2-3 giorni, si può somministrare una piccola quantità di lassativo per gatti (circa 0,5 ml per pasto per 2-3 giorni dovrebbe avere l’effetto desiderato). I casi più gravi richiedono l’intervento del veterinario.

I problemi di diarrea

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La diarrea è una condizione grave nei gattini di poche settimane. Può essere causata da sovralimentazione, dalla somministrazione di una soluzione troppo concentrata o essere il risultato di un’infezione (di solito causata da scarsa igiene). Il trattamento deve essere tempestivo perché può rapidamente insorgere disidratazione, seguita da collasso e poco dopo dalla morte.

I casi lievi rispondono bene alla somministrazione di latte diluito 1:1 con acqua bollita, che deve essere somministrato fino a quando la diarrea scompare. Nei casi gravi non si deve somministrare latte, ma una soluzione di glucosio al 5-10%, o una soluzione isotonica di elettroliti, prescritte dal veterinario. Queste soluzioni vanno offerte finché non cessa la diarrea; 12-24 ore più tardi si può iniziare a somministrare latte diluito 1:1 con acqua e successivamente latte non diluito.

Se i gattini sono collassati e disidratati hanno bisogno di immediate cure veterinarie perché possano sopravvivere. I gattini collassati hanno un rapido calo della temperatura corporea, che aggrava ulteriormente la loro condizione. Il veterinario provvede a somministrare loro liquidi tiepidi per via sottocutanea.

Una volta che sono stati riscaldati e sottoposti a terapia reidratante si inizia gradualmente a somministrare il latto; l’alimentazione può essere ripresa solo quando i gattini hanno ripreso una normale temperatura corporea e sono in grado di succhiare. La somministrazione di cibo con sonda gastrica non è indicata, perché se il gattino è ipotermico e collassato il suo intestino non funziona, quindi il contenuto dello stomaco può essere facilmente rigurgitato e poi aspirato nei polmoni.

Non appena il cucciolo è in grado di succhiare, gli si somministra una soluzione isotonica o glucosata (circa 1 ml per 100 g di peso corporeo) ogni 15 minuti fino a quando il gattino è reidratato e riprende ad urinare quando viene massaggiato. Se tutto va bene, il latte diluito può essere somministrato dopo 24 ore, e il latte intero dopo altre 24 ore.

La somministrazione di antibiotici

Non si devono somministrare di propria iniziativa antibiotici ai gattini orfani, che si impiegano solo se è presente un’infezione batterica e dietro prescrizione del veterinario. Gli antibiotici possono alterare gravemente il normale processo di colonizzazione dell’intestino da parte dei batteri benefici e possono pertanto causare diarrea se impiegati in modo improprio. Gli antibiotici non possono essere utilizzati come un sostituto del colostro. Se le norme igieniche sono buone, gli antibiotici non sono necessari.

L’apertura degli occhi

Alla nascita i gattini hanno gli occhi chiusi; gli occhi si aprono generalmente entro 1-2 settimane. Se le palpebre chiuse si gonfiano o sono incrostate di pus il gattino dovrebbe essere portato dal veterinario per un trattamento immediato. In alcune razze, ad esempio siamese e orientale, gli occhi possono essere parzialmente aperti alla nascita e si aprono completamente entro pochi giorni.

I trattamenti antiparassitari (sverminazione)

I parassiti intestinali sono molto comuni nei gattini, che devono essere trattati con farmaci antiparassitari a partire da circa 3 settimane di età. Il veterinario può consigliare il prodotto più adatto. Spesso i vermi intestinali non provocano sintomi clinici evidenti, ma talvolta possono causare deperimento, crescita stentata, diarrea a volte con sangue, perdita di appetito, pancia gonfia. Alcuni tipi di parassiti passano nel corpo del gattino direttamente durante la gravidanza dalla madre, altri vengono trasmessi attraverso le feci di gatti infetti, mentre altri sono trasmessi dalle pulci. Il trattamento antiparassitario della madre durante la gravidanza, una buona igiene e il controllo delle pulci sono quindi essenziali.

L’addestramento all’uso della cassettina

I gattini iniziano a usare autonomamente la cassetta per i bisogni da circa tre settimane di età. Si può quindi mettere loro a disposizione una vaschetta bassa con segatura, trucioli di legno, carta a pezzetti, lettiera per gatti di vario tipo. Per insegnare loro a usare la cassetta li si mettono dentro e si massaggia l’area ano-genitale, in modo che associno rapidamente lo stimolo a fare i bisogni con la cassetta. Se è presente un gatto più vecchio, i gattini imparano per imitazione in pochissimo tempo.

La prima vaccinazione

I gattini subito dopo la nascita ricevono una certa protezione contro le malattie grazie agli anticorpi materni contenuti nel colostro (il latte prodotto nelle prime ore dopo la nascita) della gatta. Per garantire che la gatta abbia sviluppato anticorpi sufficienti per proteggere i suoi piccoli, è importante che sia stata vaccinata prima dell’accoppiamento. L’effetto protettivo degli anticorpi materni dura solo poche settimane. Il programma di vaccinazione dei gattini pertanto inizia a circa 8 settimane di età, anche se l’esatta tempistica e il tipo di vaccini possono essere adattati alle specifiche situazioni, secondo quanto stabilito dal veterinario.
Se i gattini sono rimasti orfani subito dopo la nascita, e quindi non ha mai ricevuto il colostro, non hanno acquisito alcuna immunità protettiva dalla madre, e quindi potrebbe essere necessario vaccinarli anticipatamente. I gattini in genere vanno vaccinati contro la gastroenterite felina e i virus respiratori felini. Possono inoltre vaccinati contro l’infezione da virus della leucemia felina.

La socializzazione

La socializzazione è estremamente importante per crescere dei gattini ben equilibrati. Si devono introdurre i gattini agli altri animali della casa il più presto possibile, prendendo ovviamente ogni precauzione per non metterli in situazione di pericolo.

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Quante volte al giorno fanno la cacca i gatti piccoli?

i gatti adulti fanno la cacca al massimo 2 volte giorno; i gatti anziani possono farla anche a giorni alterni, questo può essere dovuto alla digestione che è più lenta; i cuccioli, invece, la fanno anche 3 volte al giorno, fino ad un massimo di 6, perché la funzione dell'intestino ancora non si è sviluppata del tutto.

Come sono le feci di un gattino di un mese?

La consistenza delle feci del gattino neonato Le feci di un gattino dovrebbero avere la consistenza del dentifricio, per intenderci. Se le feci hanno una consistenza più liquida della pasta dentifricia ti devono allarmare: la diarrea nel gattino causa velocemente disidratazione e può portare alla morte.

Cosa fare se un gattino di un mese non fa la cacca?

Problemi di costipazione Se le feci diventano molto dure e il gattino si sforza molto per defecare, o se un gattino non riesce a defecare per 2-3 giorni, si può somministrare una piccola quantità di lassativo per gatti (circa 0,5 ml per pasto per 2-3 giorni dovrebbe avere l'effetto desiderato).

Quando il gattino fa la cacca da solo?

Adesso sai che i gattini, quando iniziano a fare la cacca autonomamente, hanno circa tre settimane di età e che da quel momento sarà importante introdurli alla lettiera e garantirgli sempre un'alimentazione corretta e bilanciata.