Come si genera il credito nel cassetto fiscale

Dopo la proroga del superbonus 110 e degli altri bonus casa in legge di Bilancio sono stati stretti i controlli preventivi con il decreto antifrodi. Scopriamo insieme quindi come sapere se la cessione del credito è stata accettata con i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate.

Oramai, per la cessione del credito e lo sconto in fattura dei bonus edilizi si rendono necessarie anche il visto di conformità e l’asseverazione della congruità delle spese, ma non solo, perché i nuovi controlli preventivi sulle comunicazioni delle suddette opzioni implicano anche ulteriori incombenze.

Tra gli aspetti più importanti, quindi, c’è la verifica dell’effettiva accettazione della cessione del credito o dello sconto in fattura del superbonus 110 o degli altri bonus casa. Ma come si fa a sapere se la cessione del credito è stata accettata?

L’Agenzia delle Entrate ha specificato che gli esiti delle richieste di cessione del credito o sconto in fattura per i bonus casa effettuate sulla Piattaforma cessione crediti sono visibili sia sulla piattaforma stessa. Subito dopo l’accettazione, infatti, i crediti sono visibili anche nel cassetto fiscale del cessionario (ad esempio l’impresa).

Così come, anche il contribuente che cede il credito, può controllare se la cessione del credito è stata accettata tramite il proprio cassetto fiscale, per verificare l’avvenuta accettazione o l’eventuale rifiuto della cessione del credito.

Tuttavia, i tempi entro i quali la cessione del credito (o lo sconto in fattura) viene accettata può dipendere dalle tempistiche dei controlli preventivi introdotti dal decreto anti frodi.

L’Agenzia delle Entrate, entro 5 giorni lavorativi dall’invio della comunicazione dell’avvenuta cessione del credito, può sospendere, per un periodo non superiore a 30 giorni, gli effetti delle comunicazioni delle cessioni, anche successive alla prima, e delle opzioni inviate alla stessa Agenzia.

Pubblicata sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate la Guida alla piattaforma “Cessione crediti” (clicca per scaricare), che illustra le modalità di utilizzo dello strumento, mediante il quale è possibile gestire tutti i passaggi relativi all’accettazione dei crediti, che vengono poi utilizzati in compensazione nel Modello F24.

Con riferimento ai crediti fiscali d’interesse per il settore delle costruzioni, l’Agenzia delle Entrate specifica che la piattaforma opera anche per i crediti relativi al Superbonus, ed alle detrazioni riferite agli altri interventi edilizi (ad es. Bonus casa, Ecobonus, Sismabonus, Bonus facciate).

Tuttavia, tali crediti non sono già automaticamente presenti nella piattaforma, ma possono essere caricati in essa attraverso la comunicazione del titolare del credito (beneficiario della detrazione) attraverso le apposite procedure presenti nell’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle Entrate.

In sostanza, i crediti d’imposta che originano dalle detrazioni per gli interventi edilizi sono caricati nella piattaforma dal beneficiario a seguito della comunicazione dell’opzione per lo sconto in fattura o per la cessione del credito.

In tal modo, la detrazione si trasferisce dal beneficiario originario ai fornitori che hanno realizzato gli interventi (in caso di opzione per lo sconto) oppure ad altri soggetti cessionari (in caso di opzione per la cessione del credito).

Come ulteriore passaggio, i fornitori che hanno realizzato gli interventi e i cessionari dei crediti accedono alla piattaforma dall’area riservata del sito internet dell’Agenzia, per confermare l’esercizio dell’opzione e accettare il credito, al fine di utilizzarlo in compensazione tramite il Modello F24, oppure comunicarne l’eventuale ulteriore cessione ad altri soggetti, sempre tramite la piattaforma.

Al riguardo, l’Agenzia delle Entrate specifica che «i crediti accettati dai cessionari e dai fornitori possono essere fin da subito ulteriormente ceduti a soggetti terzi, anche parzialmente e in più soluzioni» e che «non sono previsti limiti al numero di ulteriori cessioni».

Dopo l’accettazione, i crediti sono visibili anche nel cassetto fiscale del cessionario e del fornitore e possono essere utilizzati immediatamente in compensazione tramite Modello F24, a meno che le disposizioni di riferimento non prevedano diversamente.

Nella Guida viene, altresì, specificato che non è possibile correggere la cessione del credito comunicata per errore.

In tale ipotesi, anche se il cessionario non accetta il credito ricevuto, il cedente non può utilizzarlo in compensazione o cederlo ulteriormente.

Per correggere l’errore, il cessionario deve rifiutare espressamente la cessione, attraverso l’apposita funzione della piattaforma, in modo da consentire al cedente di ripetere nuovamente la cessione con i dati corretti.

L’accettazione e il rifiuto non possono essere parziali e sono irreversibili.

Infine, nella piattaforma è inserita anche una sezione dedicata alla lista movimenti, in relazione alle cessioni ed accettazioni effettuate.

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Come si crea il credito d'imposta nel cassetto fiscale?

Per fruire del credito d'imposta, i soggetti interessati devono presentare all'Agenzia delle Entrate un'apposita comunicazione nella quale devono essere indicati i dati degli investimenti agevolabili e del credito d'imposta del quale è richiesta l'autorizzazione alla fruizione.

Quando vengono caricati i crediti nel cassetto fiscale?

Dopo la comunicazione della scelta per la fruizione in compensazione, i crediti non saranno più cedibili e verranno caricati nel cassetto fiscale del cessionario, ai fini dell'utilizzo tramite modello F24.

Dove si vede la cessione del credito sul cassetto fiscale?

I crediti ceduti sono visibili nella piattaforma del cessionario, che può accettarli o rifiutarli. Nel caso in cui li rifiuti, i crediti ritornano nella disponibilità del cedente.

Come funziona la cessione del credito esempio?

Ipotizziamo di avere speso 25.000 euro per il cappotto termico e 15.000 euro per gli infissi e la caldaia. Si otterrà una detrazione del 110%, pari quindi a 44.000 euro. Nel caso in cui la cessione del credito sia rivolta alle banche, sarà necessario aggiungere gli interessi che variano da istituto a istituto.