Naspi e contratto a tempo determinato part time

Cosa succede all'indennità di disoccupazione se si trova un nuovo lavoro? Limiti di reddito e durata del contratto per non perdere la Naspi.

Se trovo lavoro perdo la Naspi? In molti si fanno questa domanda: se si firma un contratto di lavoro a tempo indeterminato si continua a prendere l'indennità di disoccupazione se il reddito percepito non supera 8173,91 euro l'anno (valore dal 2022, in aumento rispetto agli 8145 euro precedenti), invece in caso di lavoro a tempo determinato si fanno anche altre valutazioni.

Dunque chi prende la Naspi può lavorare come dipendente e non perdere l'indennità rispettando i previsti limiti di reddito e gli obblighi di comunicazione: infatti è stato chiarito in via ufficiale dall'INPS che il disoccupato che prende l'indennità di disoccupazione Naspi può firmare un nuovo contratto di lavoro subordinato, ma si deve dare precisa comunicazione sul reddito derivante dalla nuova occupazione.

Quali contratti sono compatibili con la disoccupazione? Oltre ai consueti contratti di lavoro a tempo indeterminato e determinato, si può continuare a prendere l'indennità di disoccupazione anche con lavoro a chiamata, borse di studio, borse-lavoro, stage e tirocini, redditi da attività sportiva dilettantistica, ma occorre fare alcune importanti distinzioni. Invece in caso di lavoro parasubordinato o collaborazioni professionali l'indennità di disoccupazione è gestita in modo del tutto diverso.

Indennità di disoccupazione Naspi e nuovo lavoro da dipendente: limite di reddito e comunicazioni

Il disoccupato che prende la Naspi può trovarsi un altro lavoro come dipendente e continuare a prendere il sussidio di disoccupazione se il reddito dal nuovo lavoro non supera 8173,91 euro annui: in pratica il limite di reddito per non perdere l'indennità di disoccupazione con un nuovo lavoro è l'equivalente del reddito minimo escluso da imposizione, che è appunto 8173,91 euro all'anno.

Il precedente limite di reddito da nuovo lavoro dipendente per continuare ad avere la disoccupazione è stato alzato con la Legge di Stabilità 2022, come confermato dalla nota n. 5824/2022 del Ministero del Lavoro.

Con reddito da nuovo lavoro non superiore a 8173,91 euro non rileva la durata del contratto, si continua a prendere la Naspi ma l'importo totale verrà ridotto dell'80% del reddito previsto col nuovo lavoro (ovviamente si riduce il totale ancora dovuto da quando inizia il contratto).

Sospensione Naspi per lavoro a tempo determinato superiore a 6 mesi: se invece si supera tale soglia di reddito, in caso di contratto inferiore ai 6 mesi la Naspi viene sospesa e decade se il contratto è superiore ai 6 mesi.

Naspi e riassunzione stesso datore di lavoro: in caso di reddito previsto dal nuovo lavoro sia inferiore al limite di reddito degli 8173,91 euro ma il datore di lavoro è lo stesso del precedente lavoro la cui cessazione ha dato diritto alla Naspi, l'indennità è sospesa e riprende al termine del contratto.

NB - Chi prende l'indennità di disoccupazione può domandare il Reddito di Cittadinanza, ma attenzione alle soglie di reddito e all'eventuale riduzione dell'importo.

Fondamentale entro un mese dall'inizio del lavoro comunicare all'INPS il nuovo lavoro da dipendente e il reddito annuo previsto, altrimenti la Naspi è sospesa se il contratto di lavoro è di durata massima di 6 mesi oppure del tutto annullata se superiore ai 6 mesi.

NB: il datore di lavoro dà una sua comunicazione all'INPS, ma il lavoratore deve sempre compilare l'apposito modello Naspi-com SR161, disponibile sul sito dell'INPS.

Quando un disoccupato che prende la Naspi comincia un nuovo lavoro subordinato rispettando le condizioni di cui sopra, l'importo del sussidio di disoccupazione si riduce: viene sottratto dal totale dell'indennità l'80% del reddito previsto per tutto il tempo dall'inizio del rapporto di lavoro fino al termine del diritto alla Naspi o fino alla fine dell'anno se il lavoro finisce prima.


Durata nuovo contratto di lavoro subordinato, sospensione o decadenza indennità di disoccupazione

Tra le domande più comuni Quanto posso guadagnare per non perdere la Naspi? è sicuramente la più importante a cui rispondere, perché dal reddito derivante dal nuovo lavoro dipendono sospensione e riduzione dell'indennità di disoccupazione.

Se il reddito previsto col nuovo lavoro da dipendente è superiore agli 8173,91 euro la Naspi non è più erogata: decade del tutto se il nuovo contratto di lavoro dura più di 6 mesi, invece se il contratto è massimo di 6 mesi la Naspi viene sospesa e poi riprende come prima. Si precisa che la contribuzione versata durante il periodo di sospensione è utile sia per i requisiti di accesso che ai fini della determinazione della durata di una nuova prestazione di disoccupazione Naspi.

Riassumendo:

  • con nuovo lavoro da dipendente che produce un reddito inferiore o pari a 8173,91 euro non conta la durata del contratto e la Naspi è è ridotta di un importo pari all'80% del reddito previsto derivante dal nuovo lavoro, rapportato al periodo di tempo che va dall'inizio del nuovo contratto di lavoro e la data in cui termina il periodo dell'indennità o, se precedente, la fine dell'anno
  • con nuovo lavoro da dipendente che produce un reddito superiore a 8173,91 euro (ribadiamo; l'equivalente del reddito annuo escluso da imposizione) se la durata non supera i 6 mesi la Naspi viene sospesa, se supera i 6 mesi la Naspi decade

NB: ci sono due casi di redditi derivanti da partecipazione a società che rientrano nella normativa che regola la compatibilità dell'indennità di disoccupazione con redditi da lavoro dipendente, ma vi rimandiamo alla guida Naspi e lavoro autonomo in quanto la più parte dei casi rientra appunto in quest'altra normativa.

Naspi e lavoro parasubordinato o collaborazioni professionali

In questi casi non si tratta di lavoro subordinato ma si rientra nella fattispecie della compatibilità tra indennità di disoccupazione e lavoro autonomo, come per gli iscritti ad albi professionali, i titolari di partita Iva, i liberi professionisti, i soci di società.

Indennità di disoccupazione e borse di studio, tirocini e stage, borse-lavoro, premi e compensi da attività sportiva dilettantistica

In questi casi la compatibilità con la Naspi è regolata secondo norme specifiche:

  • borse lavoro, stage e tirocini professionali, premi o sussidi per fini di studio o addestramento professionale: Naspi erogata interamente senza limiti di reddito e senza obbligo di comunicazione all'INPS perchè, anche se tali redditi sono assimilati a fini fiscali a reddito da lavoro dipendente, non c'è comunque un vero rapporto di lavoro dipendente tra l'erogante e il beneficiario; NB: prima della circolare INPS n° 174 del 23 novembre 2017 ci veniva spesso chiesto "la Naspi è compatibile con l'indennità di stage e tirocini?" perchè c'erano differenze regionali, ora però l'INPS con la suddetta circolare ha chiarito questo punto e tali differenze non dovrebbero più sussistere
  • borse di studio e assegni di ricerca (assegnisti e dottorandi di ricerca con borsa di studio): Naspi erogata se non si superano gli 8173,91 l'anno da tali redditi e con riduzione, con obbligo di comunicazione all'INPS, in quanto si considerano attività lavorative che danno diritto anche all'indennità di disoccupazione DIS-COLL quando giungono alla fine
  • premi e compensi da attività sportiva dilettantistica: Naspi erogata per intero, nessun limite per premi e compensi, nessun obbligo di comunicazione all'INPS, perchè trattasi in questo caso di "redditi diversi" secondo art.67, lettera m, del T.U.I.R

Con contratto di lavoro a chiamata si continua a prendere la Naspi?

La risposta è sì, chi già riceve l'indennità di disoccupazione può firmare un nuovo contratto di lavoro intermittente e continuare a percepire il sussidio, ma vanno distinte due situazioni:

  1. lavoro a chiamata con obbligo di risposta alla chiamata del datore di lavoro e con diritto alla indennità di disponibilità: in questo caso il contratto viene considerato come un normale contratto di lavoro subordinato, dunque se a tempo determinato valgono gli stessi identici limiti di reddito e di durata su indicati, come anche ci sono gli stessi obblighi di comunicazione all'INPS tramite il modello Naspi.com (se a tempo indeterminato l'indennità di disoccupazione decade)
  2. lavoro a chiamata senza obbligo di risposta alla chiamata del datore di lavoro e senza diritto alla indennità di disponibilità: in questo caso la Naspi viene sospesa solamente per le giornate di effettivo lavoro, rimanendo attiva nei periodi tra una chiamata e l'altra; valgono però gli stessi limiti di cumulo del reddito su indicati ed entro un mese dalla prestazione lavorativa (dal suo inizio) occorre fare la comunicazione all'INPS

Quante ore puoi lavorare per non perdere la disoccupazione?

I beneficiari che mantengono lo stato di disoccupazione e lavorano meno di 20 ore o di 25, includendo il tempo necessario a raggiungere il luogo di lavoro, non possono essere esclusi né esonerati dagli obblighi. Tali beneficiari sono tenuti a produrre la DID.

Come mantenere la Naspi lavorando?

Se il contratto di lavoro, quindi, ha una durata inferiore a 6 mesi e porta una retribuzione inferiore a 8145 euro, il diritto alla Naspi si mantiene. Nel suo caso, con un lavoro a termine di 3 mesi che porta un guadagno di 500 euro mensili il diritto alla Naspi si mantiene.

Che tipo di contratto per non perdere la disoccupazione?

Se un disoccupato che sta fruendo della Naspi, infatti, può conservare l'indennità di disoccupazione anche sottoscrivendo un contratto a tempo determinati della durata non superiore ai 6 mesi o prestando lavoro autonomo nel limite dei 4800 euro l'anno.

Chi ha lavorato a part time può ricevere la disoccupazione?

Naspi: ammesso il lavoro part-time Situazione del tutto simile per chi è impegnato in un lavoro part-time e percepisca –ancora– un reddito non superiore agli 8.000 euro annui. Anche in questo caso, infatti, il cittadino può beneficiare della Naspi ma l'importo del sussidio viene ridotto dell'80% del reddito.

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