Tac al colon con mezzo di contrasto

La colonscopia virtuale è una pratica radiologica non invasiva che permette di studiare la parete del colon simulando la colonscopia tradizionale. La procedura endoscopica virtuale viene realizzata con l’ausilio di software dedicati che utilizzano le immagini acquisite dalla TAC. A differenza della colonscopia tradizionale, quella virtuale viene condotta senza l’introduzione di sonde nel colon che possono risultare dolorose inoltre. La Colonscopia Virtuale è una metodica accurata, sicura e ben tollerata, oggi ufficialmente accettata quale opzione di screening per la prevenzione del cancro del colon-retto, in grado di studiare tutto il colon e le sue patologie, individuandone precocemente le cause (coliti, polipi, diverticoli, neoplasie), senza rischi o grosse controindicazioni, non richiede sedazione o mezzi di contrasto iniettati per via endovenosa. L´esame dura pochi secondi, mentre, successivamente, il medico può navigare all´interno delle immagini, utilizzando software specifici e scegliendo l’opportuna angolazione per meglio osservare il colon e individuare problemi o eventuali patologie.

Tac al colon con mezzo di contrasto

Scopo preventivo

Le indicazioni allo studio del colon per valutazioni preventive propongono che a tutti i soggetti di età superiore a 50 anni (o 40 anni nel caso di familiarità per carcinoma o adenoma colo-rettale insorto prima dei 60 anni), venga eseguito uno screening periodico per l´individuazione di eventuali neoplasie o di forme preneoplastiche. Lo screening eseguito almeno ogni 5 anni consente un´individuazione precoce delle lesioni, con eventuale rimozione in fase iniziale e guarigione. La colonscopia virtuale può essere utilizzata nello screening del tumore colo-rettale, e gli ultimi risultati comparsi in letteratura scientifica lo confermano. I recenti studi dimostrano infatti che la colonscopia virtuale ha praticamente la stessa accuratezza della colonscopia tradizionale nella identificazione precoce di polipi e neoplasie, anche se si tratta di lesioni di piccole dimensioni. Infatti la sensibilità della endoscopia virtuale è:
– l’85% dei polipi con diametro fino a 6 mm;
– il 95% dei polipi con dimensioni pari o superiori ai 10 mm.
Si nota quindi che l’endoscopia virtuale è in grado di identificare la maggior parte dei polipi più grandi, più a rischio di diventare tumori maligni; i polipi più piccoli sono invece nella maggior parte dei casi delle alterazioni infiammatorie della parete mucosa (polipi iperplastici), che non hanno nella loro storia futura un destino importante, rimanendo inalterati senza evoluzione in carcinoma.

Come si esegue?

Per un’ottimale esecuzione dell’esame è indispensabile un’accurata e completa pulizia intestinale, in modo da liberare l’intestino dal contenuto fecale e consentire un’adeguata interpretazione delle immagini; ciò si ottiene seguendo una dieta povera di scorie nei due giorni prima del test e bevendo una soluzione di mezzo di contrasto orale il giorno prima per ammorbidire le feci e rendere omogenea la marcatura fecale (vedi Mod. Rad. 09).
Circa due ore e mezza prima dell’indagine inoltre sarà necessario bere direttamente in radiologia una soluzione di mezzo di contrasto iodato per “marcare” gli eventuali residui fecali (faecal tagging).

Esecuzione

La colonscopia virtuale è una simulazione al computer di una colonscopia tradizionale: consiste in una TAC dell’addome eseguita sia in posizione supina che prona, previa insufflazione di aria (CO2) nell’intestino attraverso un sondino rettale di gomma flessibile allo scopo di distendere le anse coliche.
La distensione è in genere ben tollerata; si potrebbe avvertire un modesto gonfiore addominale, raramente lieve dolore.
A tal fine può essere utile una premedicazione con un farmaco spasmolitico (ad esempio Buscopan).
L’indagine ha una durata media complessiva di circa 15 minuti.
L’aria introdotta si riassorbe in poche ore e dopo l’esame è subito possibile tornare alle normali attività quotidiane.

Quando si esegue?

  • Diagnosi di tumore del colon-retto
  • Colonscopia incompleta (per stenosi tumorali o da diverticolosi/processi infiammatori, aderenze post-operatorie, tortuosità, dolore/spasmi)
  •  Alternativa alla colonscopia tradizionale quando controindicata o non possibile in pazienti con sintomi suggestivi di cancro del colon-retto o già operati in follow-up
  •  Screening del tumore del colon-retto, quando non disponibili altri programmi di screening organizzato (es. test fecali).

Ad arricchire la disponibilità diagnostica per lo studio delle pareti intestinali e la diagnosi di lesioni e patologie tipiche di quest’organo è la colonscopia virtuale detta anche colon-tac, un esame molto richiesto dai pazienti perché meno invasivo rispetto alla colonscopia tradizionale. Per saperne di più sull’affidabilità diagnostica e le indicazioni a questo esame, abbiamo rivolto alcune domande al Dr. Roberto Fiore, Specialista in Radiologia, consulente LARC nelle sedi Venezia e Mombarcaro e alla Dr.ssa Elisabetta Borghesio, Specialista in Gastroenterologia, consulente LARC nelle sedi Venezia, Mombarcaro, Sempione e Cirié 2000.

Perché questa tecnica radiologica si chiama “colonscopia virtuale”?
Dr. Roberto Fiore: L’esame assume questo nome perché non si tratta di una vera colonscopia (che viene realizzata mediante l’introduzione per via rettale di un lungo strumento ottico flessibile), ma l’accertamento è “virtuale”, effettuato mediante una doppia scansione TAC (registrazione di 2 serie di immagini) dopo l’immissione di un apposito gas attraverso una sonda rettale: con i dati raccolti e l’uso di particolari software si realizza una sorta di navigazione all’interno delle immagini ottenute, che consente di effettuare la ricerca di lesioni, soprattutto polipi.

Dottor Fiore, in cosa consiste l’esame e cosa comporta per il paziente? Come mai in genere è preferito dal paziente rispetto alla colonscopia tradizionale?
Dr. Roberto Fiore: L’esame prevede innanzitutto una preparazione intestinale per il paziente, che deve essere accurata e comporta una dieta priva di scorie e l’uso di sostanze che producono un “lavaggio” del colon.
Al momento dell’esame viene praticata una iniezione endovenosa di un farmaco che facilita la distensione intestinale, quindi per ottenere una ottimale distensione viene iniettata aria o gas all’interno del colon mediante una sonda rettale. A questo punto vengono effettuate 2 scansioni TAC, una in posizione supina e una in posizione prona e l’esame è terminato. I pazienti tendono a preferire questo tipo di indagine per il minor disagio rispetto alla colonscopia tradizionale.

Dottoressa Borghesio, quali sono le indicazioni dello Specialista per l’esecuzione della colonscopia virtuale? È un esame utile allo screening di prevenzione oncologica?
Dr.ssa Borghesio: La colonscopiavirtuale è indicata nei casi in cui la colonscopia tradizionale sia incompleta per cause anatomiche (come dolicocolon, cioè un’anomalia del colon caratterizzata da un abnorme allungamento dello stesso), o aderenze post chirurgiche o meccaniche (stenosi). Inoltre è indicata nel paziente anziano o fragile (perché affetto da turbe cardiocircolatorie o della coagulazione), nella valutazione preoperatoria in corso di tumore al colon per la precisazione della localizzazione e valutazione dell’estensione extracolica (cioè al di fuori del colon stesso) della neoplasia, nell’intolleranza alla colonscopia tradizionale, nello screenin del cancro colo-rettale in paziente sintomatici di età superiore a 50 anni. Anche nei pazienti ad alto rischio, la colonscopia virtuale può essere proposta nel caso in cui il paziente stesso si rifiuti di sottoporsi allo studio con la colonscopia tradizionale.

Quale livello di precisione, sensibilità e specificità assume oggi questa tecnica diagnostica con le attrezzature radiologiche disponibili?
Dr. Roberto Fiore: I risultati dipendono non solo dal tipo di attrezzatura TAC utilizzata e dai software adoperati, ma anche dal livello di preparazione intestinale e dall’esperienza dell’operatore. La sensibilità dell’indagine (vale a dire la capacità di reperire immagini anomale) è elevata, attorno al 90% e la sensibilità (cioè la capacità di riconoscere lesioni patologiche rispetto a residui fecali o altre reperti non patologici) raggiunge e supera l’80%, a seconda delle statistiche.

Il gastroenterologo è soddisfatto della specificità e della sensibilità dell’esame?
Dr.ssa Borghesio: Per polipi di diametro di 1 cm la sensibilità e la specificità sono sovrapponibili all’endoscopia tradizionale, mentre per polipi al di sotto dei 5 mm decrescono sia specificità che sensibilità e per questo l’indicazione dello specialista è a favore della colonscopia tradizionale. Per il gastroenterologo ci sono motivazioni cliniche per la “non esecuzione” dell’esame, a favore della colonscopia tradizionale? Dr.ssa Borghesio: La colon tac è controindicata nei pazienti con morbo di Crohn (malattia infiammatoria cronica dell’intestino), colite ulcerosa e pazienti in stato di gravidanza.
Inoltre nei pazienti ad alto rischio, cioè quelli con familiare affetto da cancro del colon retto o pazienti che abbiano già subito la rimozione di un polipo adenomatoso (cioè una lesione precancerosa), per i quali è da preferire la colonscopia tradizionale (a differenza di quella virtuale) perché la possibilità di trovare malattia è alta e la colonscopia tradizionale può essere operativa e permettere cioè -già durante l’esplorazione- l’asportazione del polipo o la biopsia di un eventuale cancro.

Ci sono invece casi in cui per il Radiologo questo esame è controindicato, indipendentemente dalla richiesta del medico curante e dello Specialista?
Dr. Roberto Fiore: Oltre ai casi già indicati dalla Dr.ssa Borghesio, la colonscopia virtuale non va effettuata in pazienti con un pregresso tumore del colon-retto ma anche in pazienti che abbiano eseguito nei 3 anni precedenti una pancolonscopia (cioè abbiano eseguito l’esame endoscopico tradizionale con lo studio di tutti i tratti del colon).

(Articolo tratto da Il Monitore Medico n.5/2017)

Come si esegue la TAC del colon?

L'iter di questo esame si svolge attraverso una doppia scansione TAC di pochi secondi dopo aver immesso un apposito gas attraverso una sonda rettale: la prima scansione avviene con paziente in posizione supina e la seconda con il paziente in posizione prona.

Quanto dura la colon TAC?

L'esame dura circa 20 minuti. Viene effettuata una TAC ed il software acquisisce le immagini che saranno poi elaborate dal radiologo, simulando una colonscopia tradizionale.

Cosa si vede con la colon TAC?

La colonscopia virtuale (colon TC - Tomografia Computerizzata) è un'indagine diagnostica radiologica non invasiva che permette di visualizzare la parete interna del colon senza l'utilizzo di una sonda endoscopica, attraverso un esame TC dell'addome a bassa dose.

Quando si fa la colon TAC?

Quando è indicata la colonscopia non invasiva Tra gli accorgimenti che ci aiutano prevenire dolori lombari, consigliamo di: La colon tac virtuale consente di indagare le cause di patologie a carico dell'ambito colico, come polipi, diverticoli, neoplasie e coliti.