Pressione sistolica alta e diastolica bassa cause

  • Pressione sistolica alta e diastolica bassa cause

    Ipertensione sistolica isolata: di cosa si tratta

    L’ipertensione sistolica isolata si verifica nel momento in cui la pressione arteriosa (PA) sistolica risulta superiore alla norma (≥140 mm Hg), ma la PA diastolica è normale (<90 mm Hg). Si tratta di una condizione molto frequente tra gli anziani, con conseguenti pericoli cardiovascolari. Ancora oggi non è semplice comprendere completamente le implicazioni prognostiche di questa patologia su un corpo giovane.

    Differenze tra ipertensione sistolica isolata e ipertensione diastolica isolata

    Come abbiamo visto, l’ipertensione sistolica isolata si verifica quando la PA sistolica è elevata, mentre la diastolica è normale. Le cause possono riguardare essenzialmente uno stile di vita poco adeguato (anche se non è raro che ne vengano colpiti anche giovani che praticano sport), ma anche un aumento della gittata cardiaca, una scarsa elasticità delle pareti vasali (come ad esempio negli anziani).

    L’ipertensione diastolica si verifica quando i valori di PA diastolica superano i 90 mmHg, mentre la PA massima o sistolica è normale. Riguarda soprattutto i soggetti giovani, più portati a praticare attività sportiva. Le altre cause che riguardano questa patologia possono essere una dieta non adeguata, vita sedentaria, ansia e stress, colesterolo alto, uso di alcol, fumo, caffè, e malformazioni cardiache congenite.

    Ipertensione sistolica isolata: i valori di riferimento

    L’ipertensione sistolica isolata genera solitamente una forte differenza tra la PA massima e quella minima (pressione differenziale), che causa un effetto traumatico della pressione intravascolare sulla parete arteriosa con naturali conseguenze negative.

    I valori medi di questa condizione sono i seguenti: ipertensione sistolica isolata (PA sistolica >150 e PA diastolica <90 mm Hg) e ipertensione sistolica isolata borderline (PA sistolica 140-149 mmHg e PA diastolica <90 mm Hg).

    Ipertensione sistolica isolata: i fattori di rischio

    Secondo recenti studi, i soggetti con ipertensione sistolica isolata hanno in media una attitudine al fumo, una massa corporea elevata, un minore livello di scolarità, una frequenza cardiaca più alta, così come sono maggiori i valori di colesterolemia totale rispetto a chi ha una PA ottimale-normale. Anche in questo caso i rischi dell’ipertensione sistolica isolata possono essere tamponati o tenuti sotto controllo attraverso un costante monitoraggio medico.

    Ipertensione notturna isolata

    L’ipertensione notturna isolata nella maggior parte dei casi è associata a un danno d’organo. In genere i soggetti che ne soffrono possono avere una pressione arteriosa normale di giorno, mentre vi è un aumento pressorio notturno che, in molti casi, può risultare più grave e preoccupante. L’apnea del sonno è una delle prime cause dell’ipertensione, soprattutto di quella notturna. Studi recenti hanno evidenziato come l’ipertensione notturna isolata possa essere associata a un rischio maggiore di mortalità totale e di ogni genere di evento cardiovascolare, mentre l’ipertensione diurna isolata in genere è associata solo a eventi cardiovascolari. In genere chi soffre di ipertensione arteriosa isolata notturna è normoteso (<140/90 mm Hg).

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  • Nel corso degli ultimi anni, la pressione arteriosa (PA) diastolica è stata tradizionalmente considerata superiore alla PA sistolica ai fini della stratificazione del rischio cardiovascolare. Tuttavia, lo studio di Framingham, il Physicians’ Health Study e parecchi altri studi pubblicati negli ultimi anni hanno dimostrato che la PA differenziale (differenza tra la PA sistolica e la PA diastolica) è la componente pressoria più importante ai fini della stratificazione del rischio cardiovascolare, particolarmente al di sopra dei 55 anni di età. Molte indagini longitudinali stanno dimostrando che la PA differenziale è un potente predittore di rischio cardiovascolare in varie condizioni cliniche (ipertensione arteriosa, soggetti anziani, pazienti con insufficienza renale, pazienti con disfunzione sistolica, popolazione generale). Un’elevata PA differenziale riflette un aumento della rigidità delle grandi arterie elastiche secondaria a fenomeni di invecchiamento della tonaca media (riduzione della componente elastica ed aumento di quella connettivale e del calcio), a lesioni aterosclerotiche, a disfunzione endoteliale, ecc. La PA differenziale misurata a livello brachiale potrebbe non rappresentare un indicatore attendibile della PA differenziale aortica a causa della progressiva amplificazione dell’onda sfigmica andando dall’aorta verso le arterie periferiche, fenomeno più marcato nei giovani e sempre meno evidente con l’invecchiamento. Inoltre, poiché la reazione di allarme associata alla visita medica determina un aumento della PA sistolica superiore all’aumento della PA diastolica, la PA differenziale viene ad essere significativamente sovrastimata nel corso della visita medica. Per questa ragione, la PA differenziale risultante al monitoraggio ambulatoriale della PA per 24 ore fornisce elementi predittivi ancora più potenti rispetto alla PA differenziale tradizionalmente misurata in ambiente clinico. L’aumento della PA differenziale sembra in grado di predire future complicanze cardiache in maggior misura rispetto alle complicanze cerebrovascolari. Al momento attuale, è necessario rivalutare gli effetti del trattamento antipertensivo anche alla luce dei suoi effetti sulla PA differenziale.

    Quando la pressione massima è alta e la minima bassa?

    Ma è più importante il valore della pressione massima o della minima? Come spiega il dottor Magrini, «valori compresi tra 110 e 140 di massima e 70 e 90 di minima sono da considerarsi del tutto normali. Si parla di ipertensione invece quando uno di questi valori è superiore.

    Perché la pressione diastolica è bassa?

    Tra le malattie e le condizioni mediche potenzialmente responsabili di ipotensione patologica, figurano: il morbo di Addison, l'anemia per carenza di folati o vitamina B12, gli episodi di shock anafilattico, la disidratazione, l'infarto del miocardio, l'insufficienza cardiaca congestizia, alcune forme di aritmia, la ...

    Quanto deve essere la differenza tra pressione sistolica e diastolica?

    I valori della pressione sistolica: 120 - 125 mmHg; diastolica: 70 - 75 mmHg; differenziale: 40 - 45 mmHg.

    Quando è alta solo la sistolica?

    Solitamente i numeri vengono espressi come pressione sistolica "su" pressione diastolica. Ad esempio, una lettura normale è inferiore a 140 su 90. Se la pressione sanguigna sistolica è superiore a 140 ma la pressione diastolica è inferiore a 90, si parla di ipertensione sistolica isolata.